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27 Marzo 2024
9:00

⁠Come cambia la vita prendendo un cane

Vivere con un cane significa arricchire la vita quotidiana con momenti di gioia e compagnia, ma anche assumere nuove abitudini e nuove responsabilità. Cambiamenti che influenzano il tempo libero, le relazioni sociali, la routine quotidiana e persino la salute fisica e mentale.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La decisione di accogliere un cane nella propria vita è un momento di svolta che comporta una serie di cambiamenti significativi. La presenza di un cane non solo arricchisce la vita quotidiana con momenti di gioia e compagnia, ma introduce anche nuove responsabilità e nuove abitudini. Questo cambiamento – inevitabile – si manifesta in vari aspetti della vita, da quelli emotivi a quelli pratici, influenzando il tempo libero, le relazioni sociali, la routine quotidiana e persino la salute fisica e mentale.

Vivere con un cane significa instaurare un legame profondo, basato su affetto, cura e comprensione reciproca. I cani diventano rapidamente parte integrante della famiglia, modificando il tessuto delle nostre giornate e il modo in cui percepiamo il mondo attorno a noi. Questo comporta dei cambiamenti più o meno radicali nella vita che conduciamo senza un rappresentante di questa specie tra le mura domestiche. Spesso si tratta di non aver più la possibilità di fare qualcosa che ci piace fare, altre volte di avere l’opportunità di scoprire cose nuove e inaspettate. Quindi, in prima istanza, questa scelta dovrebbe seguire ad un difficile interrogativo: quanto siamo disposti a cambiare ciò che facciamo nella vita? Ma anche: quanto margine abbiamo di cambiamento in favore di nuove necessità?

Questi sono interrogativi che troppo spesso sono ignorati, ma anche qualora fossero presi in considerazione, sarebbero molto difficili da affrontare, soprattutto se siamo alla prima esperienza di vita condivisa con un cane. Anche se può sembrare strano sarebbe opportuno già in questa fase avere il parere di qualcuno di esperto in materia, non già per decidere quale tipologia di cane prendere, ma se tutto considerato, siamo consci del tipo di impegno che stiamo per affrontare, impegno che durerà per i prossimi dieci o quindici anni, si spera. Fare scelte avventate, con superficialità, non porta a nulla di buono, solitamente.

Lo testimoniano migliaia di cani ceduti ai canili a causa della superficialità con la quale si affronta questa decisione. Essere ben consigliati e magari fare un po’ di esperienza, per esempio frequentando amici e parenti che già vivono con cani, per comprendere quale sia la quotidianità con loro, e provare ad immaginare la nostra vita sovrapponendo quello che osserviamo, potrebbe essere un buon modo per evitare troppe sorprese. Che comunque ci saranno.

Nuove routine quotidiane

L’arrivo di un cane comporta l’adozione di nuove routine quotidiane. Le passeggiate diventano appuntamenti fissi, necessari per il benessere fisico e mentale del cane, ma anche momenti preziosi per fare esercizio e prendere aria fresca. La gestione del tempo diventa fondamentale, con momenti dedicati all’alimentazione, alla cura e al gioco con il proprio amico a quattro zampe. Naturalmente le esigenze di un cucciolo e quelle di un cane adulto sono ben diverse, e questo significa che con il trascorrere del tempo anche noi ci dovremo adattare ed essere flessibili per assecondare i diversi bisogni.

Resta il fatto che il cane non è una cosa che posso “usare” quando ho del tempo libero e nient’altro di interessante da fare, il cane è un essere vivente che noi abbiamo scelto e del quale siamo responsabili per ogni cosa. Se non gli diamo il cibo non mangerà, se non lo portiamo fuori ad esplorare il mondo soffrirà, se non lo curiamo a dovere si ammalerà, se lo lasciamo in solitudine e isolamento patirà enormemente.

Per tute queste cose serve, in primis, tempo da dedicargli. Tutti i giorni, che sia domenica, Pasqua o Natale. Quando si parla di routine quotidiana è necessario comprendere che non ci sono “ferie” che ci sollevano da queste responsabilità. Se, a conti fatti, tutto ciò rappresenta un «sacrificio» e non un «impegno appagante», beh, allora rimandiamo al paragrafo precedente sulla scelta di vivere con un cane o meno.

Salute e benessere

Numerosi studi hanno evidenziato come la convivenza con un cane possa avere effetti positivi sulla salute fisica e mentale dei loro compagni umani. L’attività fisica regolare, necessaria per soddisfare le esigenze di un cane, contribuisce a migliorare la salute cardiovascolare, a ridurre lo stress e a incrementare i livelli di serotonina e dopamina, noti come gli “ormoni della felicità”. Ok, di tutti questi studi se ne è parlato moltissimo, e sono arcinoti, ma ricordiamo che possiamo anche fare moto e attività fisica senza accollarci la responsabilità di un cane, che non c’è solo e soltanto quando ci immaginiamo di andare a correre al parco tra i prati fioriti.

Benché gli studi siano assolutamente veritieri e incoraggino alla convivenza non sono comparati con gli effetti negativi di ansia e stress che la convivenza stessa con un cane può dare, come per esempio le tensioni con il vicinato, oppure con l’impatto economico che ha il curare come si deve un cane, alimentandolo nel migliore dei modi, per esempio.

In più, visto che parliamo di salute, anche questo fattore rientra nelle spese di una cura attenta e doverosa del nostro compagno canino, ovvero le spese veterinarie, che non sono affatto un parametro da sottovalutare alla fine del mese. Questo non perché inevitabilmente il nostro cane si ammalerà, ma perché ci sono visite di controllo, vaccinazioni, esami di routine, che hanno un costo, e questo se il nostro cane è sano, non si fa del male, eccetera. Ma già se abbiamo un cane di razza dobbiamo prepararci a spese cliniche che vadano a compensare i probabili problemi ereditari dovuti per lo più dalla selezione artificiale, come per esempio l’intervento per la displasia dell’anca, dei gomiti, nella maggior parte delle razze più note e diffuse, o le cure per l’apparato respiratorio e cardiovascolare per la maggior parte dei brachicefali, eccetera.

Ovviamente non tutti i cani ne soffrono, ma in fase di ricerca del nostro compagno per la vita essere edotti in merito alle tare genetiche tipiche di una razza o di un’altra è utile per evitarci imbarazzanti sorprese che avranno una notevole ricaduta sulle nostre finanze. Meglio saperlo prima, ovviamente.

Nella salute e benessere del nostro cane ricadono poi cose come la toelettatura, soprattutto se si tratta di cani con un mantello voluminoso, che richiede attenzioni particolari, ma anche, in taluni casi, una certa attenzione all’alimentazione visto che moltissimi cani al giorno d’oggi presentano intolleranze alimentari o specifiche carenze. Una dieta specifica, che debba essere curativa, avrà dei costi non indifferenti. Anche in questo caso è bene informarsi prima perché alcune razze sono particolarmente sensibili da questo punto di vista, e ciò è la ragione per cui oggi vediamo una moltitudine di mangimi speciali dedicati alle varie razze o a particolari condizioni cliniche.

Cambiamenti nelle relazioni sociali

Avere un cane può anche influenzare le relazioni sociali. Sappiamo che i cani sono grandi facilitatori di interazioni sociali, sia che si tratti di conversazioni con altri proprietari di cani durante le passeggiate, sia che portino a partecipare a eventi o attività specifiche per cani. Le relazioni con amici e familiari possono essere influenzate dalla presenza di un cane, spesso rinforzando i legami grazie alla condivisione dell’esperienza di cura dell’animale.

Oppure no. Dobbiamo tener in conto che non sempre i nostri affetti hanno la stessa idea che abbiamo noi in merito ai cani, e dato che questo argomento non è uno dei più comuni nelle riunioni di famiglia o quando siamo a goderci un aperitivo con gli amici, potremmo scoprire che per alcuni di loro la presenza di un cane possa risultare molto fastidiosa, se non essere fonte di disgusto o paura.

Non dobbiamo dimenticare nemmeno di vivere in una società caotica che non sempre gradisce la presenza dei nostri amici a quattro zampe, soprattutto nei luoghi pubblici o sui mezzi di trasporto. Certo, dipende molto dal contesto e anche dalla tipologia di cane con il quale ci accompagniamo. Sta di fatto che la realtà che siamo soliti frequentare la dovremo rileggere da un altro punto di vista, non saremo più solo noi, saremo noi con lui in mezzo alla gente.

Giusto per fare un appunto al fatto che i cani siano “facilitatori” delle interazioni sociali: questo è sicuramente vero, per certi versi, ma non è qualcosa di automatico, di garantito. Il nostro cane potrebbe avere molti problemi con le persone, oppure con gli altri cani (cosa assai comune al giorno d’oggi visto le scarse esperienze di socializzazione e le manie di controllo che riversiamo su di loro).

Quindi, prima di assumere come dati di fatto certe affermazioni meglio darsi un’occhiata attorno, e da qui riprendiamo quanto detto poco sopra sul fare esperienza diretta. La realtà quotidiana potrebbe non essere proprio così fiabesca come in certi casi la si dipinge. Con questo, teniamo a ribadirlo, non vogliamo certo sostenere che vi siano solo problematiche nella convivenza con il cane, affatto. Ma che farsi dei film irrealistici nella nostra testa potrebbe poi riportarci in malo modo nella realtà.

Responsabilità e crescita personale

Accogliere un cane nella propria vita insegna il valore della responsabilità. Prendersi cura di un essere vivente, con le sue necessità quotidiane, insegna a pianificare, a essere pazienti e a mettere le esigenze del proprio compagno a quattro zampe prima delle proprie. Questo può portare a una significativa crescita personale, migliorando la capacità di gestire impegni e stress. In sostanza è una sfida al mettersi in gioco. I primi passi sono sempre i più difficili, soprattutto se si è privi di esperienza, ma poi, quando le abitudini sono acquisite, tutto filerà via liscio e diverrà naturale.

In questo i cani ci aiutano moltissimo proprio grazie alle loro caratteristiche etologiche. Nemmeno a dirlo, ciò richiede via via di affinare la nostra comprensione della loro comunicazione e delle loro caratteristiche soggettive. È come imparare una nuova lingua e pian piano entrare in un mondo nuovo fatto di cose che prima non vedevamo e non tenevamo in considerazione. In questo senso è chiaro che la nostra realtà, cambiando, si arricchirà, anche di nuovi valori e abilità.

Impatto sul tempo libero e le vacanze

Ne abbiamo già accennato sopra, ma la presenza di un cane influenzerà anche la pianificazione del tempo libero e delle vacanze. Le attività diventano spesso centrate sul cane, scegliendo destinazioni pet-friendly, pianificando escursioni all’aperto o semplicemente trascorrendo del tempo di qualità insieme in casa. Questo può portare a scoprire nuovi hobby e interessi, così come a esplorare luoghi che altrimenti non si sarebbero considerati. Questo è qualcosa di molto comune tra coloro che vivono appieno la loro relazione con il cane.

Scoprire che il nostro cane ha la necessità di fare lunghe passeggiate in ambienti naturali può rappresentare per alcuni un cambiamento radicale di vita, soprattutto per coloro che vivono in città e rarissimamente frequentano la campagna, i boschi e la montagna. Qui entrano poi in gioco le specifiche necessità del cane che abbiamo scelto come compagno. Alcuni di loro non si adattano per nulla bene alla vita cittadina, e ci chiederanno un certo impegno per poter fornire loro un trattamento adeguato. Ora, un piccolo appunto va fatto, a mo’ d’inventario: ci sono ambienti che possono essere ostili per le persone inesperte, che richiederanno l’acquisizione di molte informazioni e accortezze.

Per fare un esempio, un conto è fare una passeggiata in un parco cittadino e un conto è affrontare un sentiero di montagna, magari perché il nostro cane è un Husky e ha realmente un bisogno imprescindibile di luoghi simili per mantenere un certo equilibrio psicofisico. Dobbiamo chiederci, quindi, cosa sappiamo dell’andare in montagna? Questo discorso non vale solo per le vacanze estive o per le settimane bianche, naturalmente. Ecco che però ciò potrebbe farci scoprire di amare la montagna, senza il bisogno di diventare scalatori esperti, ma spingendoci a comprendere e a rispettare l’ambiente in cui vogliamo passare del tempo grazie al nostro compagno canino. Cosa che a nostro avviso è molto meglio che passare con il proprio cane le domeniche al centro commerciale. Ecco che il cane diviene una spinta al miglioramento della qualità della nostra stessa vita, ad un utilizzo più ricco del nostro tempo condiviso.

Comprensione e empatia

Infine, vivere con un cane arricchisce la vita con una profonda comprensione ed empatia verso gli animali e la natura. O almeno, dovrebbe farlo… Il cane si fa portatore di qualcosa che forse ci stiamo dimenticando. Ci spinge ad esplorare il mondo, anche fosse solo il nostro quartiere, in modo più consapevole. Imparare a leggere i segnali comunicativi del proprio cane, comprendere le sue esigenze e emozioni – lo ribadiamo – può sviluppare in noi una sensibilità che va oltre la relazione umano-cane, influenzando positivamente la percezione del mondo circostante e, come visto, anche della natura.

Il vivere con una creatura di una specie diversa sviluppa le nostre capacità empatiche, e questo è un bene anche quando ci troviamo a relazionare con i nostri simili, ma non è un processo automatico, nemmeno questo. È il frutto di una attenzione e dedizione che richiede impegno da parte nostra. È come l’allenamento in palestra, richiede fatica, ma ripaga appieno i nostri sforzi.

La scelta di condividere la propria vita con un cane porta quindi a una trasformazione profonda e arricchente, che va ben oltre il semplice atto di prendersi cura di un animale domestico. Può essere un’esperienza che insegna, che fa crescere e che cambia in meglio la vita di chi decide di intraprendere questo meraviglioso viaggio con impegno insieme al proprio compagno a quattro zampe.

Ma se tutto ciò non è ben ponderato a-priori, se la nostra idea di vita con il cane è frutto di qualche vaga immagine superficiale, di una moda passeggera, dell’ultimo film che abbiamo visto, o dell’ammirazione per il VIP di turno che si mostra con il suo compagno a quattro zampe, beh, ecco che la sfida che il cane ci pone facilmente non sarà accettata. I cambiamenti, che ci saranno inevitabilmente nella nostra vita, non saranno ben accolti e diverranno solo problemi da risolvere, senza aver voglia di dedicarvi tempo, fonti inesauribili di malessere.

Vivere con un altro individuo, cane o altro che sia, significa mettersi in gioco, in qualunque modo la si voglia vedere. Ma non si tratta di un “gioco” che avrà un vincitore e un perdente, sarà un gioco che ci farà crescere insieme oppure ci farà perdere entrambi. Il fatto è che poi le scelte superficiali ricadono per lo più sui cani che non hanno troppa voce in capitolo, e spesso finiscono ingiustamente le loro vite in un canile, magari solo per un nostro capriccio.

Per finire è importante però ricordare una cosa: condividiamo la vita con i cani da almeno 35.000 anni. Non possiamo non pensare che questo legame non abbia un valore in sé. Chiunque viva con un cane si pone delle domande anche sul mondo e sulla società umana. Se la società non accetta più i cani, se il vivere in società con i cani diviene troppo complicato e oneroso, chi vive con un cane comincia a porsi domande in modo critico, sulla società, più che sui cani, che da sempre ci accompagnano ovunque andiamo. E forse, al giorno d’oggi, già questo è un bene, è un cambiamento in positivo.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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