Zeus è un meticcio bianco e nero, recuperato dalle guardie zoofile in un piccolo terrazzino di un appartamento di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Difficile per lui anche solo più sperare che qualcosa potesse cambiare di quella grama esistenza trascorsa vivendo esclusivamente in due metri quadrati di balcone senza uscire quasi mai, tanto da avere addirittura la muscolatura delle zampe ormai quasi atrofizzata. Ma a volte il destino può fare delle belle sorprese.
«Abbiamo trovato questo bellissimo cagnolone bianco e nero, in uno stato di forte sofferenza, chiuso in quel piccolo terrazzino tra le sue deiezioni e costretto a stare sempre sdraiato», racconta Fabio D’Aquila, il coordinatore del Nucleo delle guardie Oipa di Milano e provincia che ha realizzato il soccorso in una casa di Sesto San Giovanni in provincia di Milano.
«Abbiamo fatto diversi sopralluoghi e diversi appostamenti durati settimane e poi alla fine siamo intervenuti. Zeus ha due anni ed è un cane molto buono e socievole. E nonostante il lungo tempo passato in quel modo, appena ci ha visti con il guinzaglio, ha capito che lo stavamo salvando e ha iniziato a scodinzolare dandoci tante leccatine. È stato molto commovente». Il cane è ora ospite del canile di Pozzo d’Adda e può intanto essere affidato in via provvisoria in attesa che termini l’iter legislativo così che potrà essere adottato in via definitiva da chi, finalmente potrà dargli una vita decente, fatta di amore e sicuramente di tante passeggiate.
A livello nazionale, in Italia non esiste una legge che vieti espressamente di “lasciare un cane chiuso sul balcone senza farlo mai uscire”, ma ovviamente questo non significa che questa condotta sia lecita o possa essere posta in essere in maniera indiscriminata. Infatti, è facilmente intuibile che una cosa è tenere il cane in balcone per una o due ore nei periodi della giornata più freschi, ben altra è lasciarcelo per sempre, una differenza essenziale da comprendere per capire se le modalità di detenzione del cane integrino o meno un reato. Per la precisione, se si possa trattare del reato di abbandono di animali o, in casi estremi, di quello di maltrattamento.
Infatti, quando si parla di abbandono non ci si riferisce soltanto al gesto di liberarsi del proprio animale lasciandolo da qualche parte, ma si intende anche qualsiasi trascuratezza, disinteresse o mancanza di attenzione e cure verso quest'ultimo. Per quanto riguarda, invece, il più grave delitto di maltrattamento di animali, questo è previsto dall’art. 544 ter del Codice penale che punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro chi «per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche».
Non solo, perché alcune Regioni italiane hanno emanato regolamenti e ordinanze che vietano o limitano specificatamente la detenzione di cani sui balconi. Ad esempio, Regione Lombardia ha stabilito che i cani non possono essere lasciati sui balconi per più di due ore consecutive, mentre la Regione Emilia-Romagna ha vietato la detenzione di cani sui balconi di dimensioni inferiori a 20 metri quadrati. In conclusione, come sempre ogni caso va valutato nella sua specificità, tenendo sempre conto dello stato di benessere o malessere fisico e anche psichico dell’animale. Resta il fatto che, ove l’animale venga trascurato e sottoposto a sofferenza o comunque detenuto in condizioni incompatibili con la propria natura, certamente il pet mate rischierà di andare incontro a una condanna in sede penale.