Il cane vive accanto agli umani in ogni angolo dell'universo, ma non lo fa sempre allo stesso modo. Molte persone sono abituate a pensare ai cani sempre al nostro fianco, mentre passeggiamo per le vie delle città o mentre facciamo una scampagnata pomeridiana. Ma basta spostarci di poco nello spazio o nel tempo e troviamo che i cani ricoprono ruoli sempre differenti e alcuni di loro rispecchiano, senza che ce ne accorgiamo, le vite che noi umani conduciamo a seconda delle culture a cui apparteniamo.
«A partire da queste riflessioni è nato il progetto World Wide Pet, ovvero un webinar organizzato dalle associazioni Vieniconme.dog ed Essere Cane Centro Cinofilo, il cui obiettivo è quello di approfondire le esperienze dirette di chi si occupa quotidianamente di cani nel mondo, tra storie e tradizioni diverse che si riflettono anche sulle legislazioni, le routine e gli stili di relazione che instauriamo con loro», spiega David Morettini, istruttore cinofilo, membro del comitato scientifico di Kodami e organizzatore del seminario insieme ad Elena Quirici dall'Inghilterra e Federica Nunziata dal Messico che proprio in un nostro video ci aveva raccontato la vita dei cani di strada a San Cristobal de las casas dove vive:
Nell'ottica di dare spazio alla più stretta attualità, il team di World Wide Pet ha organizzato una diretta su Facebook, che si terrà giovedì 31 marzo alle 20:45 sui canali social delle due associazioni, durante la quale interverrà anche Anastasja Tihaia, una ragazza di Kiev che fino a poche settimane fa gestiva un rifugio per cani. Anastasja però, a causa dell'invasione dell'esercito russo, da oltre un mese si sta spostando all'interno dell'Ucraina con l'obiettivo di trovare riparo per sé, il suo compagno e per i 19 cani che vivono con loro, molti dei quali disabili o anziani.
Il cane come ambasciatore di pace
Secondo Morettini, le immagini che vediamo da settimane delle persone che scappano dalla crudeltà della guerra accompagnati dai loro cani stanno dimostrando al mondo occidentale che questi animali ricoprono il ruolo di amici e compagni e sanno supportarci e sostenerci nei momenti di difficoltà. Un dato di fatto che accade, in realtà, da tempo immemore e non solo in occasione di questa ennesima atrocità che sta avvenendo in Russia, come ha mostrato Diana Letizia, direttrice del nostro magazine, in un articolo in cui abbiamo raccolto foto storiche in cui si vedono persone scappare dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale o dormire nei rifugi anti bombe sempre in compagnia dei loro compagni di vita a quattro zampe.
«Attraverso la diretta che facciamo, vogliamo promuovere il dialogo e lo scambio su questo tema per dimostrare che oltre che compagno di vita un cane può però essere anche un ambasciatore di pace in questa società piena di guerre e separazioni tra le culture», spiega l'istruttore cinofilo.
Durante l'intervento di questa sera, Anastasia avrà la possibilità di usufruire della traduzione istantanea in lingua russa, in modo da poter partecipare attivamente all'evento che verrà invece svolto in italiano. «Basta soffermarci a riflettere sul generoso gesto di aiuto tra queste due ragazze, appartenenti a popoli che si stanno affrontando in guerra, per capire che il tema del cane unisce e fa da collante tra le persone – spiega Morettini – E questa sera vogliamo chiedere ad Anastasja cosa significhi vivere con gli animali nella sua zona di mondo e, magari, imparare qualcosa per migliorare anche noi stessi».
Durante la serata verrà trasmesso anche un video che racconta la storia di Anastasia e delle difficoltà che sta incontrando in questo momento così difficile. «Guardando le immagini in cui parla di ciò che sta vivendo viene da pensare che indipendentemente da quali siano le nostre origini noi esseri umani siamo molto più simili di quello che pensiamo – afferma Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, che questa sera sarà il moderatore dell'evento – In ogni parte del mondo, infatti, ci sono persone che mettono il rapporto con i cani al centro della propria esistenza e non sarà certo la guerra a poterli fermare».
World Wide Pet per la mediazione sociale
«Spesso siamo portati a pensare che l'unico modo di vivere il cane, o meglio, quello più "giusto", sia il nostro – spiega Morettini – Se lasciamo invece spazio ad un dialogo privo di giudizio e ascoltiamo le esperienze dirette di chi affronta questa relazione in un altro luogo e un altro contesto potremmo stupirci nel trovare uno spunto per il nostro stesso miglioramento».
Anche questo, secondo Morettini, è un esempio di come le tematiche legate al cane nelle società possano favorire un dialogo corretto che vada al di là dei confini e delle rivalità tra persone, nazioni e culture diverse.
«Anche nei paesi più poveri del mondo troveremo sempre chi dà al cane la dignità e il riconoscimento della personalità che promuoviamo costantemente su Kodami – conclude l'esperto – La convivenza stessa con un individuo appartenente ad un'altra specie, ci abitua inevitabilmente ad aprirci al diverso e alla costruzione di relazioni basate sulla correttezza, il rispetto e la fiducia: ciò che un cane cerca in noi e che noi cerchiamo in lui».
Al termine della serata, la diretta rimarrà gratuitamente a disposizione di chi vorrà guardarne la registrazione.
Il prossimo evento del format World Wide Pet sarà il 16 di giugno e vedrà l'intervento dell'Associazione "Oltre il Cane" di Genova, per parlare di legislazioni, stili e abitudini riguardo la libertà del cane nel mondo.