Un'altra scomparsa, l'ennesima di queste ultime settimane in cui l'estate ha cominciato a fare capolino.
Si chiama Willy, è scomparso il 22 aprile a a Scafati, in provincia di Salerno. Ha circa 9 anni e vive con la sua pet mate Maria Nunzia Aquino da quando era solo un cucciolo. Secondo quanto riferito da chi si trovava nelle vicinanze dell'abitazione, Willy si sarebbe unito a un gruppo di cani vaganti, forse perché una delle cagne era in calore e pare sia stato poi ritrovato da due ragazze – di cui non si conoscono le generalità – che trovandolo ferito hanno deciso di trasportarlo in una clinica veterinaria.
Tuttavia nessuno sa in quale città sia stato trasferito né come ritrovare le due giovani che, sicuramente mosse da buone intenzioni, hanno allontanato Willy dalla sua casa.
Maria Nunzia è disperata, non sa darsi pace, è dal 2013 che condivide la sua vita insieme a Willy e non riesce a immaginare nemmeno come andare avanti senza averlo al suo fianco.
Tuttavia, Willy è sprovvisto di microchip, uno strumento fondamentale in caso di smarrimento dell'animale e uno degli strumenti più efficaci per prevenire il triste fenomeno dell’abbandono degli animali domestici, in primis appunto i cani. Si tratta del metodo che permette di identificare l’animale, introdotto con un accordo Stato-Regioni nel 2003, e che sostituisce il tatuaggio (a partire effettivamente dal 2005 come unico sistema ufficiale di identificazione dei cani) che veniva posto tempo addietro sul padiglione interno dell’orecchio o nel piatto interno della coscia. Potrebbero esserci però ancora dei cani tatuati: in questo caso, se il tatuaggio è leggibile, non si deve applicare il microchip per il cane. Se invece il tatuaggio risultasse illeggibile, il microchip per il cane è obbligatorio. L’inserimento va fatto entro i due mesi di vita del cane non rappresenta una scelta discrezionale per i proprietari bensì un obbligo di legge passabile di sanzioni.
In caso di avvistamenti o anche solo di informazioni, chiamare Maria Nunzia al numero: 3511206021