Willi, un cane di quartiere di Somma Vesuviana in provincia di Napoli, è stato ucciso da tre colpi di fucile il 13 marzo 2021. Il cane, che aveva una famiglia ma era libero di girare per il Comune dove era ben voluto da tutti, si era avvicinato all'abitazione di un uomo sulla settantina attirato da una cagnolina in calore. L'anziano dopo essersi accorto della presenza di Willi l'ha cacciato via, ma non si è accontentato di allontanarlo e ha deciso di seguirlo e sparargli.
Quello che è successo è davvero molto grave e inaspettato, per di più in un comune molto attivo riguardo al benessere animale. A Somma Vesuviana infatti è stato approvato poco tempo fa il Regolamento per la tutela degli animali, che tra le tante cose istituisce la figura del Garante degli animali, un importante intermediario tra cittadini e istituzioni.
Inoltre sono tante le associazioni e le persone attivi su questo territorio che cercano da tempo di sensibilizzare la popolazione in tema di benessere animale. Ad esempio è cominciata da poco un'iniziativa che prevede il riutilizzo delle caditoie in disuso riadattate a dispenser di acqua e croccantini per i cani liberi e poste in vari luoghi della città. Per avere una testimonianza diretta dell'accaduto e della situazione del randagismo a Somma Vesuviana, Kodami ha intervistato Luigi Cerciello e Angelo Improta dell'associazione "Diamo una Zampa", che da anni opera sul territorio sommese.
Com'è avvenuta la triste vicenda di Willi?
«Il 13 marzo siamo stati contattati dai residenti, alcuni dei quali avevano assistito alla vicenda, che ci hanno informato che Willi era stato raggiunto dai colpi di proiettile. Subito siamo accorsi sul posto insieme anche ad altre associazioni e ai Carabinieri, i quali hanno portato il colpevole in caserma ma già la sera, purtroppo, è stato rilasciato. Willi era un cane padronale, assolutamente non aggressivo e ben voluto da tutti, che era stato attirato da una cagnolina in calore com'è assolutamente normale che sia. Il problema infatti non è che Willi si sia avvicinato, ma che questa cagna non sterilizzata venga lasciata all'esterno, per di più in catena, nonostante sia in calore attirando inevitabilmente così tutti i cani maschi della zona. È evidente inoltre che Willi, scacciato dal signore, se ne stava effettivamente andando dato che è stato colpito alle spalle a venti metri dall'abitazione. È un gesto davvero inspiegabile e assolutamente non giustificabile e quello che più ci rammarica è che gli è stato contestato più il fatto che l'arma non fosse dichiarata che l'uccisione in sé».
Cosa rappresenta l'accaduto per il Comune di Somma Vesuviana?
«A Somma vi sono cinque associazioni che si occupano di benessere animale ed è dal 2008 che cerchiamo di sensibilizzare la popolazione su questi temi delicati. Questo gesto dà un'idea sbagliata di noi come cittadini e ci ha fatto perdere tanti anni di informazione e educazione in cui ci impegniamo anche in campagne di sterilizzazione a nostre spese per prevenire il randagismo. Questo è anche il motivo per cui non vogliamo che questo terribile atto rimanga inosservato dato che il colpevole c'è ed è necessario dare un esempio per evitare che le persone si sentano in diritto di poter fare tutto quel che vogliono. Le leggi ci sono e devono essere rispettate e noi non abbiamo intenzione di rimanere in silenzio. Per prima cosa vorremmo che il signore e la sua famiglia si scusassero pubblicamente per Willi e per le conseguenze che il gesto ha avuto e avrà su tutta la comunità e sulla nostra reputazione. La nostra intenzione è infatti proprio quella di andare prima a parlare con la famiglia, dopodiché vogliamo procedere con una denuncia penale. Per ora infatti i capi d'accusa sono detenzione di armi e sparatoria in luogo pubblico, ma è giusto che venga processato anche e soprattutto per l'uccisione in sé».
Com'è la situazione randagismo a Somma Vesuviana e cosa ne pensate del nuovo regolamento per la tutela degli animali?
«Qui i numeri di cani per strada sono davvero esorbitanti e non ci spieghiamo come mai negli anni, nonostante le adozioni e le sterilizzazioni di cui ci prendiamo carico, il randagismo non è stato mai arginato. Sicuramente sono più di 100 individui, alcuni branchi sono liberi e accuditi, altri ancora in fase di sterilizzazione e verranno poi reimmessi sul territorio in collaborazione con il comune e l'ASL veterinaria. Purtroppo con la pandemia dovuta alla Covid-19 le attività sono rallentate ma continuano grazie anche alla collaborazione di altre associazioni e privati cittadini. Siamo molto contenti del nuovo Regolamento e della figura del garante, che sarebbe stato molto importante nella vicenda di Willi, e ci dimostra che il Comune vuole dare spazio agli animali ma purtroppo la burocrazia è molto lenta. È però necessario qualcuno che ci aiuti a farci ascoltare, molte volte infatti abbiamo segnalato ai vigili diverse situazioni di maltrattamento o ritrovamento di cani senza microchip, ma niente è stato fatto. Noi però continueremo nella nostra lotta perché i cani, come tutti gli altri animali, sono esseri viventi e vanno rispettati».