Volpi e grifoni su una carcassa in Abruzzo: le immagini che spiegano il ciclo della vita

Una carcassa di cervo ricopre un'importanza fondamentale all'interno dell'ecosistema. All'interno del ciclo della vita ogni essere ricopre un ruolo, un concetto che nel linguaggio scientifico è assimilabile a quello di «rete trofica».

11 Agosto 2024
16:00
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Foto di Andrea Amici

Una carcassa di cervo ricopre un'importanza fondamentale all'interno dell'ecosistema. Il modo lo si può osservare nel video del biologo e naturalista Andrea Amici, che ha realizzato queste immagini uniche che raccontano il ciclo della vita in Abruzzo.

Si può vedere una volpe che si ciba di una carcassa di cervo, e poi l'arrivo dei grifoni, ma lo stesso comportamento può essere stato messo in atto anche da lupi e orsi. All'interno del ciclo della vita ognuno svolge un ruolo essenziale fornendo cibo e nutrimenti agli altri componenti, un concetto che nel linguaggio scientifico è assimilabile a quello di «rete trofica», come spiega l'esperto.

«Tra i primi ad arrivare sul corpo ci sono i grifoni – sottolinea Amici – Si tratta di animali totalmente necrofagi, si alimentano cioè solo attraverso le carcasse. Questi svolgono un ruolo cruciale nella cascata trofica perché alimentandosi vanno a pulire quello che resta dell'animale».

Il grifone (Gyps fulvus) un rapace della famiglia degli Accipitridi, la stessa di sparvieri, aquile e poiane. La sua apertura alare può raggiungere i 280 cm, mentre il peso di un individuo adulto può raggiungere i 12 chili, e anche a terra non è meno mastodontico: la sua altezza raggiunge circa 100 cm, ma può arrivare anche a 120cm.

Il rapace non è l'unico a beneficiare dei resti del cervo, come si vede nel video si avvicina anche una volpe, e sicuramente sono passati anche predatori di dimensioni maggiori. Ci sono poi una serie di organismi che non vediamo: «Il micromondo – spiega l'esperto – è composto da invertebrati che facilitano la decomposizione, rientrano in questo gruppo mosche e coleotteri, oppure microrganismi come batteri e funghi. Questi che vanno a scomporre i tessuti e rilasciano nutrienti nel suolo».

Un ecosistema sano è esso stesso un organismo in cui non esiste l'eccesso, ogni elemento ha il suo ruolo, vivo e morto che sia. «Pensiamo che anche il suolo beneficia di questo processo acquisendo azoto, fosforo e vari minerali. Non ci pensiamo ma anche questi processi sono importanti perché contribuiscono a fertilizzare il suolo».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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