«Una volpe che gironzola tranquilla per le strade di uno dei comuni del Parco non è affatto una buona notizia». A lanciare l'allarme è il Parco dei Castelli Romani, area protetta del Lazio che sorge nella zona dei Colli Albani, in provincia di Roma. Che si è fatto portavoce di un messaggio veicolato con sempre maggiore frequenza da chi si occupa di tutela di fauna selvatica e biodiversità, e cioè quello di trattare gli animali selvatici come tali e di tenersi a distanza di sicurezza per preservarne l'incolumità.
«Questo splendido esemplare viene segnalato sempre più spesso nel centro storico del Comune di Rocca Priora – è stato l'appello dei gestori del parco, condiviso su Facebook con una foto che ritrae la volpe proprio in centro storico – mentre fino a poco tempo fa le sue incursioni avvenivano solo nelle ore notturne, nelle ultime settimane non ha più alcun timore di farsi vedere durante il giorno, evidentemente non si sente affatto minacciata dalla presenza delle persone dalle quali, con molta probabilità, è abituata a ricevere cibo».
«Anche se siamo naturalmente portati a pensare che la fauna selvatica che si avvicina ai centri urbani sia in difficoltà, affamata o malata, in realtà è solo condizionata dalla presenza di cibo “facile” – sottolineano ancora dal Parco – Questo comportamento è pericoloso, in primis per l’animale stesso, che, tra l’altro, potrebbe trasmettere questa insana abitudine anche alla prole».
Un comportamento che si è manifestato con estrema chiarezza nel caso di Amarena, l'orsa del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise diventata famosa per le numerose incursioni urbane cui ha abituato anche i cuccioli. Tra loro anche Juan Carrito, a sua volta diventato tristemente noto per la presenza assidua nel territorio di Roccaraso per cercare cibo, gli incontri e le interazioni con esseri umani e cani e i vari tentativi di riportarlo in montagna, il suo habitat naturale.
«Invitiamo i cittadini a non lasciare cibo a disposizione, a vigilare sulle ciotole lasciate ai gatti e a prestare attenzione al conferimento della spazzatura negli appositi secchi – concludono dal Parco dei Castelli Romani – Ricordiamo che il nostro cibo può rappresentare un vero veleno per gli animali selvatici e trovarlo a disposizione vicino alle nostre case, può far loro perdere la capacità innata di procacciarselo in natura».