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27 Agosto 2023
7:42

Volontari aggrediti a Monreale mentre tentavano di soccorrere un cane maltrattato

A Monreale, in Sicilia, due volontari sono stati picchiati a colpi di catena mentre cercavano di soccorrere un cane vittima di maltrattamento.

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Due volontari animalisti di Monreale, in Sicilia, sono stati oggetto di una violenta aggressione mentre intervenivano in risposta a una segnalazione di presunto maltrattamento ai danni di un cucciolo di cane. I due sono stati dapprima aggrediti verbalmente e poi picchiati a colpi di catena dalle persone di riferimento dell’animale.  Per fortuna, l'azione tempestiva dei residenti, che hanno prontamente segnalato l'episodio alle Forze dell’ordine, ha impedito che la situazione si aggravasse ulteriormente.

L'aggressione è avvenuta mercoledì in via Grimaldi nei pressi di un’abitazione privata, all’esterno della quale era presente il cucciolo di cane oggetto di segnalazione, il quale era legato a una ringhiera con una catena di circa 40 cm, senza la possibilità di sdraiarsi o di spostarsi per trovare una zona d’ombra e sfuggire al sole cocente.

Nessun riparo dalle alte temperature, una ciotola di cibo semi vuota e un’altra con poca acqua putrida: questa è la scena che si sono trovati davanti ai loro occhi Piero Faraci e Silvana Lo Iacono, i volontari membri dell’associazione animalista “Humanitas Speranza per una Zampa” intervenuti in risposta alle diverse segnalazioni dei cittadini che chiedevano un intervento per trarre in salvo il cane.

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«Già da diversi giorni i cittadini ci segnalavano questa situazione di maltrattamento, allegandoci foto e video del cucciolo – racconta a Kodami il volontario Piero – così dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla Polizia Municipale, ci siamo recati sul posto per indagare più a fondo. Purtroppo non è andata come ci aspettavamo e ora confidiamo nella giustizia, soprattutto per garantire a quel povero animale di vivere dignitosamente».

La situazione è degenerata quando, nel tentativo di far cessare il maltrattamento, i due volontari hanno interloquito con il padre del pet mate, spiegando che la corda troppo corta non dava al cucciolo neppure la possibilità di stiracchiarsi e che l’assenza di un riparo dal sole avrebbe potuto essergli fatale. L’uomo, secondo gli animalisti, ha reagito afferrando il cucciolo e scaraventandolo all’interno dell’abitazione.

«Cercavamo di spiegargli che la corda, l’assenza di acqua e riparo è un maltrattamento punito dalla legge, ma per tutta risposta l’uomo ci ha insultati e poi ha rinchiuso il cucciolo a casa, letteralmente sbattendolo dentro – continua il volontario – il peggio si è verificato dopo: quando dalla casa è uscito il figlio dell’uomo e ci ha inseguiti e colpiti con una catena».

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Fortunatamente la volontaria Silvana non ha riportato alcuna ferita, mentre Piero è stato colpito ad una mano e ad una spalla, nel tentativo di schivare i colpi e proteggere la collega.

All’arrivo dei Carabinieri, allertati dai vicini che nel frattempo avevano assistito all’episodio di violenza, i due uomini sono fuggiti, abbandonando la casa all’interno della quale è però rimasto il cucciolo.

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I volontari sono stati soccorsi da un’ambulanza giunta sul posto per le medicazioni e in seguito hanno sporto denuncia nei confronti dei pet mate per le lesioni subite e per chiedere il sequestro dell’animale.

Ora le indagini saranno svolte dalle autorità competenti che nel frattempo hanno però scoperto un’agghiacciante verità: i due uomini sembrano essere recidivi nei reati di maltrattamento e incuria degli animali, poiché già in passato erano state sporte nei loro confronti denunce e segnalazioni simili a quella che ha riguardato il cucciolo tenuto a catena.

L'associazione “Humanitas Speranza per una Zampa” continua a chiedere giustizia per il cucciolo maltrattato, sperando in un immediato sequestro, e invoca l'intervento delle autorità giudiziarie affinché i responsabili vengano chiamati a rispondere delle proprie azioni davanti alla legge.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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