Proprietario, padrone o il termine inglese "pet owner". Così veniamo definiti e ci definiamo, spesso, noi umani in relazione agli animali domestici. Ma proprio perché quella con il cane o il gatto di casa è appunto una "relazione", un rapporto tra due o più soggetti, continuare a pensarci come un binomio in cui c'è uno che ha un dominio sull'altro sta diventando sempre più anacronistico, finalmente. Lo raccontano i numeri in crescita della presenza di animali nelle mura domestiche di un mondo intero sempre più attento al benessere degli animali e le storie che ogni giorno raccontiamo su Kodami di persone, famiglie che accolgono nel proprio interno uno o più soggetti cui si riconosce una personalità e un vero e proprio ruolo come componente del gruppo misto di animali umani e non.
Gli animali nelle case degli italiani, i dati Eurispes 2020
La fotografia dell'Italia nel 2020 l'ha recentemente scattata, come sempre, l'Eurispes. Dal "Rapporto Italia 2021" emerge che più di 4 italiani su 10 (il 40,2%) ha animali in casa, e si tratta più di cani che di gatti. Animali che pesano sulla spesa familiare tra i 31 e i 100 euro ogni mese. La pandemia di Covid-19 ha aumentato il numero delle adozioni, con un calo degli ingressi nei canili sanitari. Secondo lo studio, del 40,2% degli italiani il 19,6% possiede un solo animale domestico, il 10,9% ne ha due, il 5,4% tre e il 4,3% più di tre. Dal 2018 questo dato è in progressivo aumento: fino a tre anni fa rispondeva di non possedere animali domestici il 67,6% degli italiani, una quota che poi si è ridotta al 66,4% nel 2019. Dal 2020 il numero di quanti rinunciano ad avere un animale in casa si è ridotto al 60,5% (-5,9% rispetto al 2019), diminuendo ancora al 59,8% nell’anno in corso.
La ricerca di Kodami: la relazione come punto fondamentale del rapporto tra umani e animali domestici
Con Kodami, però, ci siamo voluti spingere oltre i dati generali e superare i "freddi numeri" con una nostra indagine, commissionando a YouGov un sondaggio su un campione rappresentativo delle famiglie italiane per analizzare il rapporto con gli animali domestici proprio dal punto di vista della relazione e il loro riconoscimento come soggetti dotati di una individualità precipua di ognuno a prescindere dalla specie di appartenenza. Nostro intento era capire se la strada che abbiamo deciso di intraprendere, espressa nel nostro Manifesto, ovvero puntare a fornire ai nostri lettori gli strumenti e le informazioni per rafforzare e rendere protagonista proprio il rapporto tra animali umani e non, fosse una scelta giusta. Il risultato è stato allo stesso tempo una conferma e una gioia: è chiaramente emersa la consapevolezza da parte della maggioranza delle persone, nella scelta di adottare un cane o un gatto, di quanto sia importante dare spazio alla loro personalità. Un dato su tutti, poi: gli italiani hanno alta considerazione del valore della relazione tra le specie e l’arrivo di un compagno di vita in famiglia ha portato a maggiori livelli di felicità e riduzione della solitudine e dello stress.
Da "proprietario" a "pet mate": la nostra proposta di un cambio nel linguaggio
"Non chiamiateli più pet owner". E' così che inizia la parte introduttiva della nostra ricerca “Gli italiani e gli animali domestici: una nuova relazione” e del paper che abbiamo prodotto, completamente visibile a seguire in questo articolo. I risultati del lavoro fatto dal team commerciale di Ciaopeople per Kodami è stato anche presentato ai brand che si occupano di animali domestici in varie forme (dal cibo ad altri tipi di prodotti legati ai "pet") ed è stato ripreso da diverse testate del settore. Un lavoro, dunque, che stiamo portando avanti su diversi fronti, non solo quello strettamente legato all'informazione: il nostro desiderio è che una rivoluzione culturale, quindi che passi attraverso il linguaggio e la comunicazione anche fuori dal nostro sito, coinvolga tutti.
Sempre di più, proprio sulle nostre pagine, avrete visto comparire il termine che abbiamo coniato: pet mate. Ci siamo interrogati, infatti, su come avremmo potuto racchiudere in una definizione ciò che il nostro panel di intervistati ci ha restituito e abbiamo compreso che unire la parola "pet" a quella di "mate" (amico, compagno, partner) era la definizione adatta per non sottintendere più che un animale sia un oggetto ma riconoscerci nello specchio dei tempi, in cui la società riflette chiaramente che il "pet", inteso come animale domestico appunto e a differenza degli animali in libertà, è un membro riconosciuto nella sua individualità da parte delle persone che vivono con lui. Superare anche nel linguaggio, così, la definizione di "proprietario" in un'Italia in cui ancora nel codice civile l'animale domestico è considerato una "res" non è altro che dimostrare ancora una volta come la società civile sia più avanti rispetto alla politica e le leggi.
Pet mate vuol dire rappresentare in una breve definizione che quello tra animali e persone è un rapporto di fratellanza e di rispetto reciproco tra esseri che rinnovano ogni giorno la scelta di essere compagni di vita. E l'uso di un inglesismo, facile da ricordare e chiaro nella sua semplicità, aiuta a descrivere un modo di vivere e di essere, anche: «I pet mate sono persone attente all’ambiente, altruiste, sensibili alle tematiche sociali, e anche sperimentatrici. Consapevoli, responsabili e riflessivi in ogni fase della relazione con gli animali domestici, i pet mate sono un target digitale evoluto, molto attivo sui social, che legge, produce contenuti e opinioni personali».
Ecco allora perché sempre di più avete trovato questo modo di definirci, noi tutti che amiamo e rispettiamo i compagni di vita che ci sono accanto e gli animali tutti, all'interno degli articoli e dei video di Kodami in cui puntiamo l'attenzione sulla relazione ed ecco perché a tutti voi chiediamo di far parte di un nuovo modo di comunicare e raccontare la vita insieme a un soggetto che con noi condivide ogni giorno esperienze fatte di emozioni e nuove scoperte.