Vittoria dei volontari animalisti in Campania. A conclusione della manifestazione che si è svolta oggi davanti alla sede della Regione, a Napoli, alla quale hanno partecipato persone provenienti da tutte le provincie, sono intervenuti i consiglieri regionali Roberta Gaeta e Francesco Picarone.
A pochi metri dalla protesta degli attivisti si stava svolgendo una riunione con il direttore generale della sanità Antonio Postiglione; il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva; il responsabile della sanità veterinaria Marco Esposito. Questi, hanno ascoltato la delegazione di volontari guidata da Gaeta e Picarone e accolto le segnalazioni sulle tante storture della nuova procedura di tracciabilità dei cani in Campania, criticità tanto rilevanti da convincere la Regione già nei giorni scorsi a diramare una sospensione della normativa.
«Abbiamo posto il problema che ha portato a questa sospensiva – ha detto Picarone – Nonostante le finalità nobili esistono delle criticità applicative. Il problema è che ogni Asl si comporta in maniera diversa».
Il periodo di sospensione proseguirà per almeno 6 mesi, e in questo lasso di tempo la Regione si è detta pronta a lavorare fianco a fianco con gli animalisti per raggiungere un risultato comune. Lo farà per il tramite di Gaeta, nominata referente dei diritti animali, che ha già iniziato cicli di incontri con i volontari allo scopo di riceve suggerimenti per rivedere le nuove norme di registrazione dei cani.
La microchippatura e la registrazione in anagrafe canina di tutti i cani, vaganti e di famiglia, è fondamentale per reprimere fenomeni illeciti e per salvaguardare la salute pubblica. Per farlo, le linee guida diramate dalla Regione, imponevano il passaggio in canile di ogni cane vagante, tagliando fuori i volontari dal sistema. Questa modalità però male si adatta al contesto campano, dove ancora molti Comuni, soprattutto i più piccoli delle aree interne e rurali, non si sono dotate di canili propri né di convenzioni, nonostante l'obbligo di legge. In molti casi i Sindaci si appoggiano a strutture con centinaia di cani, luoghi che immancabilmente finiscono sulle pagine di cronaca, come è successo per il canile La Sfinge, dove quasi 400 cani sono stati trovati dai Carabinieri in precarie condizioni di salute e maltrattati. Proprio a La Sfinge si appoggiavano diversi Comuni del Napoletano.
Un problema segnalato anche da Gaeta: «Ricominciamo dalla manifestazione di oggi. Rispetteremo le leggi nazionali ed europee contrastando le cucciolate casalinghe, gli allevamenti lager, e noi ne sappiamo qualcosa in questa regione». «Abbiamo questi mesi di sospensione per progredire. Dobbiamo riuscire a collaborare perché finalmente stiamo facendo capire il valore del Terzo Settore e del volontariato. Pensiamo a leggi comprensibili, perché se non vengono comprese non c'è collaborazione». La prima vittoria, la più importante se si pensa al benessere dei cani, però è già stata raggiunta: gli animali non passeranno un mese in canile.
Nonostante la disponibilità delle istituzioni regionali e la sospensiva, molte Asl continuano ad andare in ordine sparso. Un problema segnalato a gran voce dagli attivisti, al quale ha risposto Picarone: «La sanità regionale si è fatta carico di chiamare tutti i direttori delle Asl per avere una corretta applicazione della sospensiva. Nel frattempo, tutte le proposte raccolte sul tavolo saranno vagliate, e da lì si lavorerà». Le proposte sul tavolo sono quelle raccolte durante gli incontri organizzati in Regione Campania.
I problemi relativi alla gestione dei cani vaganti sono tanti, e spesso sono determinate dalle istituzioni stesse: mancanza di strutture e di una corretta informazione alle persone. Microchippare e registrare il cane di famiglia è un obbligo di legge, eppure in Campania in molte case ancora ci sono animali invisibili agli occhi dello Stato, che come tali possono essere abbandonati, venduti, e fatti spariti nel più totale anonimato. Per sanare questa situazione, nei sei mesi di sospensione, sono state annunciate giornate di microchippatura a tappeto. «Noi siamo in campo per lavorare su questo tema, e disponibili anche ad attuare modifiche normative», assicurano i consiglieri.
«Senza il mondo del volontariato non andiamo da nessuna parte – conclude Gaeta – Noi ci siamo. C'è un tavolo di dialogo aperto e dobbiamo essere uniti».