Un vitello portato in processione e bendato per poi essere "sacrificato" e mangiato dai cittadini in una festa patronale dedicata a San Nicola di Bari. È quello che accade ogni anno a Roccavaldina, cittadina della Provincia di Messina, durante la Festa del Convito.
La “Festa del Convito”, come si legge sulla pagina della manifestazione, ricorda il miracolo che il santo fece per sfamare il popolo durante un periodo di carestia. Il banchetto, durante il quale viene mangiato principalmente riso e carne di vitello, è infatti una parte importante della celebrazione.
La prossima edizione, che si terrà dal primo al quattro agosto, e in previsione di questo evento alcuni attivisti animalisti hanno indirizzato al sindaco di Roccavaldina, Salvatore Visalli, un mail bombing volto a evitare la spettacolarizzazione del vitello.
Visalli ha difeso l'evento con un comunicato in cui spiega che durante la manifestazione non ci sarà nessun maltrattamento sull'animale: «Il redigendo programma del Convito prevede che un vitello, già svezzato, munito dei requisiti richiesti dall’anagrafica veterinaria, sia condotto in una breve sfilata da “Piano Rosario” alla Piazza antistante il “Castello” senza alcun bendaggio e/o ornamento che possa arrecare all’animale un qualsiasi tipo di sofferenza».
Anche sul "sacrificio" il Sindaco sottolinea: «Al termine di questa semplice apparizione, il vitello, mediante idoneo veicolo autorizzato al trasporto animale, ritornerà al luogo di appartenenza. Il programma rituale, per rispettare quanto riportato negli annuari, trattandosi di manifestazione storico culturale risalente al 1780, finanziata anche dalla Regione siciliana, proseguirà nelle giornate successive con un banchetto a base di riso e carne di vitello (comprata presso i normali canali di rivendita quali macellerie e supermercati)».
Sull'evento è intervenuta anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che ha segnalato come siano state a loro segnalate numerose foto e video nei quali si vede chiaramente il vitello della Festa del Convito mentre cammina in processione «legato, bendato e sollecitato con violenza».
L'Oipa ha quindi inviato un’istanza sia al Primo cittadino che al Garante per i diritti degli animali della Regione Sicilia, Giovanni Giacobbe Giacobbe, per conoscere i dettagli dell’evento, segnalato da più parti all’associazione.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’ufficio legale dell’associazione che ha proposto di sostituire l'animale vivo, con una statua: «La sensibilità per il rispetto degli animali, tutelati anche a livello costituzionale (art. 9), è in crescente aumento, comportando una partecipazione attiva della popolazione nelle decisioni istituzionali. Pertanto, premesso che Oipa Italia è totalmente contraria all'utilizzo, in qualsiasi forma di qualsiasi animale (da reddito o meno), con la presente chiediamo d’intervenire affinché l'eventuale programmazione della festa possa essere adeguata alla sensibilità dominante, mediante l'utilizzo di una statua o di un mezzo non animale, al fine di rispettare la tradizione popolare, ma in un'ottica moderna».
In caso di diniego, l’associazione fa sapere che si riserva d’intervenire a tutela dell’animale nel caso venisse comunque utilizzato il vitello e si ravvisassero estremi di maltrattamento.