Vigilanza volontaria sulla tutela e la salvaguardia degli animali di affezione, prevenzione del randagismo, supporto in caso di maltrattamento o di abbandono. Sono alcune delle attività che le Guardie volontarie Particolari Giurate zoofile di Fareambiente – Laboratorio Verde hanno avviato sul territorio di Andria. Non si tratta un’attività svolta in relazione a una convenzione specifica, in questo caso. Si realizza, invece, nell’ambito delle competenze attribuite dalla normativa tanto nazionale quanto regionale per queste attività.
L’attività dei volontari rappresenta un importante supporto al lavoro predisposto dai Comuni: «Qui in Puglia abbiamo collaborato già con Minervino Murge e Margherita di Savoia – spiega a Kodami Benedetto Miscioscia, coordinatore regionale di Fareambiente – i cittadini, se sentono un’attenzione maggiore agiscono con più responsabilità. La Polizia Locale, per quella che è la disponibilità numerica degli operatori, non potrebbe garantire la frequenza di queste azioni. Un’azione continua richiederebbe altro personale, costringendo le autorità a distoglierlo da altre attività. Ecco perché la legge regionale prevede che i sindaci possano avvalersi di guardie zoofile per questo tipo di funzioni».
L’attività dei volontari, chiaramente, si organizza anche in base alla disponibilità dei soci: «La nostra attività non è preordinata – continua a spiegarci il coordinatore – ad Andria abbiamo iniziato la settimana scorsa. Nei Comuni dove abbiamo fornito un servizio costante sono stati realizzati ottimi risultati. Noi iniziamo da una campagna di informazione ed educazione. Molte volte le persone non conoscono determinate procedure e norme. Facciamo in modo che ne siano consapevoli. Per esempio, se rileviamo cani non microchippati, diamo un invito a mettersi in regola. La documentazione viene trasmessa alla Polizia Locale. Se la persona segnalata non si mette in regola entro dieci giorni presentando tutto il necessario scatta così la sanzione amministrativa».
La soddisfazione più grande arriva sì, dal riscontro delle amministrazioni che scelgono di agire in questo modo, ma soprattutto dai risultati sulla cittadinanza: «Sta cambiando qualcosa – conclude Miscioscia – dove abbiamo operato già, ce lo riconoscono le autorità dei singoli Comuni perché c’è maggiore attenzione e una migliore conoscenza. Le persone, una volte informate, si adoperano per mettersi in regola». L’obiettivo finale, del resto, è quello di favorire una migliore convivenza tra uomo e animale.