Prima le deboli piogge, poi di nuovo l'innalzamento delle temperature. Sono queste le condizioni che hanno portato ad un vero e proprio boom della presenza di zanzare in Liguria così come in altre regioni italiane. In questo «clima tropicale», come è stato definito dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (Arpal), nei giorni scorsi è stato rilevato a Genova il virus Usutu in una zanzara della specie Culex pipiens, catturata al mercato florovivaistico di via Semini, in Valpolcevera. Per questo motivo è stata adottata un'ordinanza del Comune per attivare le misure di profilassi e abbassare rapidamente la densità dell'insetto nel Municipio coinvolto.
L'intervento, che è stato affidato a una ditta specializzata, avverrà mercoledì 26 ottobre e consiste in un trattamento larvicida nei focolai artificiali (come caditoie e tombini) contro questo tipo di zanzara: saranno coinvolte le zone pubbliche e private individuate da Asl 3 e dal Comune di Genova, in particolare quelle del mercato di via Semini e nel raggio di 200 metri. Verrà anche eseguito un intervento di disinfestazione nei focolai larvali naturali (come il torrente Polcevera) tramite un prodotto biologico senza alcuna tossicità nei confronti dell'uomo, delle piante e degli animali).
Il virus usutu è pericoloso per l'uomo? Bassetti: «Infezione blanda»
«Ho lavorato ben 8 anni in Friuli Venezia Giulia, lì c'era il laboratorio di riferimento per tutta l'Italia, sia per West Nile sia per Usutu, e devo dire che Usutu è un virus molto simile a West Nile ma molto più raro», spiega a Kodami Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova. «In Italia è stato trovato in Friuli Venezia Giulia, in Trentino Adige, in Veneto e ora il fatto che sia stato individuato in una zanzara in Liguria non vuol dire assolutamente niente. È giusto fare la disinfestazione, ma credo che non sia il caso di allarmare la gente, tanto più che nell'uomo dà un'infezione assolutamente blanda, un po' come succede con West Nile nella stramaggioranza dei casi».
Niente allarmismi dunque per il professor Bassetti che invita anzi alla calma: «Io credo che in un momento come questo ci ci si debba limitare a dire che è stato trovato, che si fa la disinfestazione e punto. Cerchiamo quindi di essere molto tranquillizzanti sulla popolazione altrimenti c'è gente che non esce piu' di casa, già è stato fatto sufficentemente allarmismo quest'estate per la West Nile in un'altra regione, evitiamo di fare lo stesso».
I sintomi del virus Usutu
L’Usutu virus (Usuv) appartiene alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus. È antigenicamente correlato con il West Nile virus (Wnv) ed è trasmesso da zanzare del genere Culex.
«In diversi casi è stata accertata cocircolazione di Wnv e Usuv nella stessa area di studio – spiegano dal'Istituto zooprofilattico sperimentale di Liguria e Piemonte – Il ciclo si compie tra zanzare e diverse specie di uccelli, tra cui i migratori, che rappresentano i principali responsabili della diffusione del virus in nuove aree».
L’Usuv è storicamente associato a contagio negli uccelli e diversi eventi di mortalità anomala sono stati segnalati nel Sud e centro Europa. L’infezione in ospiti accidentali come l’uomo era invece considerata un evento raro fino al decennio scorso. I pochi casi segnalati erano per lo più associati a febbre e rush cutaneo. I primi casi di forma neuroinvasiva sono stati segnalati nel 2009 in Italia, in due soggetti fortemente immunocompromessi e, successivamente, altri casi neurologici umani sono stati riportati in Croazia.
Il virus Usutu in Italia
Grazie ad uno studio retrospettivo condotto nella città di Modena, diversi casi autoctoni di encefalite idiopatica diagnosticati tra il 2008 e il 2009 sono stati attribuiti all’Usuv, rafforzando l’ipotesi che l’infezione non possa essere considerata un evento sporadico. Ad ulteriore dimostrazione della massiccia circolazione virale sul territorio nazionale, l'Istituto segnala l’elevata positività in persone asintomatiche evidenziata da diverse ricerche.
Nel 2021 sono state riscontrate in Italia positività per Wnv in uomini, animali e zanzare. Il West Nile virus Lineage 1 è stato rilevato in un pool di zanzare in un uccello selvatico in provincia di Padova. Le restanti analisi molecolari eseguite hanno identificato la circolazione del Lineage 2. È stata segnalata una positività per USUV in:
- 129 pool di zanzare prelevate in: Emilia Romagna (53), Veneto (42), Lombardia (4), Marche
(22), Abruzzo (3), Piemonte (1), Friuli Venezia Giulia (1), Sardegna (1), Lazio (2); - 143 uccelli selvatici in: Emilia Romagna (102), Veneto (27), Marche (11), Sicilia (1), Repubblica
di San Marino(1), Toscana (1).
L’avifauna rappresenta il serbatoio dell’infezione sia per Wnv sia per Usuv. Gli accertamenti per Wnv e Usuv sono eseguiti tutto l’anno, di norma secondo un criterio di sorveglianza passiva sulle carcasse pervenute all’Istituto nel contesto dei differenti Piani Regionali di sorveglianza sulla fauna selvatica.
Nelle aree ad alto e basso rischio di trasmissione è prevista l’effettuazione di una sorveglianza attiva aggiuntiva durante la stagione a rischio.
Come evitare il contagio
Ecco alcuni semplici accorgimenti consigliati dagli esperti per ridurre la probabilità di essere punti dall’insetto adulto eventualmente infetto divisi per specie su cui è stato registrato il contagio. Per i cavalli: utilizzare repellenti; ricoverare i cavalli all’interno delle scuderie durante le ore notturne; utilizzare ventilatori all’interno delle scuderie; rimuovere fonti luminose, attrattive per le zanzare; rimuovere siti di nidificazione e dissuadere l’avifauna dalle immediate vicinanze delle scuderie.
Per l'uomo: posizionare zanzariere alle finestre e/o impianti di aria condizionata; utilizzare repellenti sulla persona e nell’ambiente (piastrine, fornelletti, vaporizzatori); indossare abiti di colore chiaro con maniche e pantaloni possibilmente lunghi; evitare l’uso di profumi e dopobarba.
Cosa puoi fare per difendersi dalle zanzare
Anche in Italia – come detto – alcune specie di zanzara possono trasmettere malattie. La nostra collaborazione – da cittadini – è fondamentale per ridurne la proliferazione nell’ambiente e per prevenirne le punture. Strategie per ridurre la popolazione in tutti gli stadi di sviluppo sono:
- svuotare completamente e ripulire almeno una volta alla settimana sottovasi, recipienti con
piante acquatiche e vasi con talee in radicazione, per eliminare gli stadi immaturi (uova, larve e
pupe) eventualmente presenti nell'acqua prima che completino il loro sviluppo; - pulire almeno una volta l'anno (in primavera) le grondaie dei fabbricati più bassi (garage, villette
ecc.) per evitare che le foglie cadute vi favoriscano la formazione di ristagni d’acqua; - svuotare e riporre al coperto bidoni, bottiglie, ciotole, annaffiatoi, piscine per bambini e quanto
non utilizzato e che possa raccogliere acqua piovana; - coprire con zanzariera o teli di nylon ben tesi e sigillati i recipienti in uso (fusti e cisterne) per la
raccolta d’acqua piovana per l’irrigazione; - pulire periodicamente i vasi portafiori nei cimiteri, cambiarne frequentemente l’acqua o trattarla
con prodotti larvicidi; se si usano fiori secchi o sintetici riempire il vaso di sabbia; - non lasciare all'aperto copertoni e altri rifiuti che possono raccogliere acqua stagnante;
- utilizzare settimanalmente prodotti a base di Bacillus thuringiensis varietà israelensis, larvicida
innocuo per uomo e animali e non impattante sull’ambiente, nelle raccolte d'acqua non
eliminabili e non copribili, come tombini di scolo e caditoie munite di sifone; - mettere nelle vasche ornamentali pesci predatori delle larve di zanzara, (Gambusia affinis);
- limitare al massimo l'impiego di insetticidi e in ogni caso seguirne scrupolosamente le istruzioni.
Temete le punture di zanzara? La redazione di Kodami ha realizzato un video in cui, intanto, potete scoprire se rientrate tra i "preferiti" di questi insetti e perché le zanzare non pungono tutti. Oltre ai luoghi comuni, le motivazioni vi stupiranno.