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29 Settembre 2022
17:43

Vipera nel giardino di una villa a Castellaneta: liberata nel suo ambiente naturale

Un esemplare di Vipera aspis hugyi è stata trovato in giardino dal proprietario di una villa a Castellaneta. Il serpente è stato liberato nel suo ambiente.

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Vipera

La testa triangolare rivolta all’insù e la coda più sottile del corpo. La colorazione della pelle utilizzata per mimetizzarsi. Una Vipera aspis hugyi, sottospecie della vipera comune, è stata recuperata nel giardino di una villa a Castellaneta, in provincia di Taranto. A provvedere alla cattura e alla successiva liberazione in sicurezza in ambiente più consono ci ha pensato il Nucleo Operativo Recupero e Tutela Fauna Selvatica, che in Puglia conta sulla collaborazione di una rete di associazioni e di volontari specializzati negli interventi sugli animali diversi da quelli di affezione.

«Dobbiamo ringraziare la persona che ci ha contattato per aver evitato che avvenisse un’esecuzione sommaria come spesso succede per i rettili – ha spiegato a Kodami Nico Monno, Presidente Provinciale per Bari di Fare Ambiente – Movimento Ecologista Europeo – l’uccisione di animali è un reato anche quando parliamo di fauna selvatica».

Quando si parla di animali d’affezione, per esempio gatti o un cani, c’è l’abitudine dell’uomo a convivere con loro così come loro sono abituati alla presenza umana. Per questo tipo di esseri viventi, invece, le difficoltà sono diverse:  «Gli animali selvatici non si avvicinano all’uomo se stanno bene – ci spiega Monno – in questi casi la necessità di intervenire è importante. Devi sapere come muoverti, avere conoscenza tecnica e la capacità per mettere in sicurezza animale e sapere cosa fare successivamente».

Monno
Nico Monno durante il recupero di un altro animale selvatico

Per dare un’idea in termini numerici da inizio anno sino a fine agosto sono stati recuperati e consegnati all’Osservatorio Faunistico di Bitetto più di 2000 esemplari di varie specie: «Come semplici volontari, invece, ne abbiamo portati circa 600 da quando abbiamo costituito questo nucleo, circa quattro anni fa».

Sono tantissime le segnalazioni che arrivano riguardanti rettili: «Ciò che non si comprende è che anche i serpenti hanno un posto importante nell’ecosistema – continua a spiegarci – spesso vengono uccisi quando non sarebbe necessario. Bisogna considerare, peraltro, che questi animali si cibano di roditori, se hanno trovato posto in quell’ambiente probabilmente è perché sanno che lì c’è del cibo». Proprio negli scorsi giorni a Roma è scattata una vera e propria caccia al serpente con tanto di volantini appesi per strada.

La normale procedura per i ritrovamenti di animali selvatici prevedrebbe normalmente la consegna ad un Centro Faunistico o la consegna alla Polizia Locale. I cittadini o le forze dell’ordine a volte, però, non sanno come intervenire o non sono strutturate per questo tipo di recuperi: «Tutto il tempo impiegato rischia di rendere impossibile il recupero o la cura dell’animale in tempi rapidi – precisa Monno – di qui è nata l’esigenza di creare una pagina Facebook del Nucleo qui in Puglia. Per avere un contatto diretto e immediato con chiunque ne avesse la necessità».

Immagine
Una vipera comune (Vipera aspis), la specie velenosa più diffusa in Italia

Il gruppo di esperti ha elaborato oramai un protocollo standard: «Di solito ci facciamo mandare la posizione via Whatsapp e una foto. Dopodiché chiediamo di monitorare l’animale guardandolo a distanza di sicurezza, senza però avvicinarsi. Quando si parla di rettili bisogna comunque essere prudenti. Il più delle volte si tratta di colubri o di bisce, serpenti non velenosi. Certe volte capita che un cervone giovane sia scambiato per una vipera per la livrea che appare molto simile. In ogni caso non bisogna ucciderli».

Per la vipera trovata a Castellaneta dopo il recupero, compiuto da due volontari del Nucleo attraverso apposita strumentazione e con una tecnica appositamente studiata, una volta accertato lo stato di salute del rettile, si è provveduto direttamente alla liberazione in una zona naturale a lei più consona. Potrà continuare a vivere senza che qualcuno si spaventi e senza fare del male a nessuno. Per tutte le situazioni analoghe rammentiamo, dunque, che uccidere un animale non è la soluzione da adottare. Rappresenta un gesto di crudeltà gratuita e può rivelarsi per giunta pericoloso per chi pone in essere il gesto. La soluzione migliore è rivolgersi al personale competente più vicino, spesso facilmente reperibile anche attraverso lo strumento di Facebook.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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