Una gara con sparo alla quaglia con in palio prosciutti e affumicati, il tutto patrocinato dalle associazioni venatorie e dall'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Sergio Berlato. Era questo il programma della manifestazione "Il padellaro" che si sarebbe dovuta svolgere domenica 2 giugno a Padulle di Sala Bolognese, in provincia di Bologna.
Ogni tiratore avrebbe avuto a disposizione sette cartucce per uccidere cinque quaglie in dieci minuti. Le associazioni di tutela animale però sono intervenute segnalando l'evento ai media e all'amministrazione comunale. È stato infatti proprio il sindaco Emanuele Bassi a comunicare all’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) l'annullamento della gara. «È una vittoria della nostra mobilitazione e dei tanti cittadini che hanno protestato per una gara che fa di povere quaglie allevate in cattività oggetti da sparare per il divertimento di cacciatori che potrebbero meglio dimostrare la propria maestria di tiro sparando a piattelli, senza lo spargimento di sangue di animali spaesati, impauriti, disorientati: facilissime prede», è il commento dell'organizzazione.
Nello specifico, la manifestazione era stata organizzata dalla Confederazione delle associazioni venatorie italiane (Confavi) e dall’Associazione per la cultura rurale dell’Emilia Romagna. Il presidente di quest’ultima è Sergio Berlato, candidato con Fratelli d’Italia alle elezioni europee nella circoscrizione nord-est e sostenuto dal mondo venatorio. Il politico, conscio del polverone sollevato dalla gara, ha risposto sul suo profilo Facebook: «In questi giorni sono stato attaccato dagli animalisti perché sostengono che a me non piacciono gli animali selvatici. Questa è un'accusa ingiusta perché a me piacciono molto gli animali selvatici, soprattutto se ben cotti».
Una provocazione che non dovrebbe stupire guardando ai santini elettorali del politico, in cui sono rappresentate le specie preferite dai cacciatori. Non a caso è possibile scaricarli sul sito della sua associazione venatoria.
La levata di scudi in difesa delle quaglie ha coinvolto anche la Regione Emilia-Romagna che alla diffida inviata dalla LAV per richiedere l’immediata sospensione della gara ha risposto: «Il Settore territorialmente competente in materia non ha emesso nessun provvedimento autorizzativo inerente alla gara organizzata dal Campo cinofilo di Padulle». Quanto accaduto, dimostra la necessità che la Regione riveda completamente le regole per la gestione dei campi per l’addestramento dei cani da caccia, escludendo la possibilità di poter sparare ad animali allevati al solo scopo di essere uccisi, come stava per accadere in provincia di Bologna.
«Siamo molto felici di avere portato all’attenzione della Regione Emilia Romagna un caso di potenziale illegalità che riguarda l’ambito venatorio – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – e che avrebbe comportato l’uccisione di centinaia di quaglie per soddisfare il violento passatempo dei cacciatori».