Un pitone albino di due metri è stato salvato dal tetto di un palazzo di Vigevano, in un’operazione complessa e delicata in cui il rettile, spaventato e sotto stress, ha morso uno dei vigili del fuoco intervenuti.
La vicenda risale al 14 agosto, quando alcuni residenti di un palazzo hanno segnalato la presenza del rettile – inconfondibile non solo per le dimensioni, ma anche per il caratteristico colore chiaro – sul tetto. Sul posto, come accade in situazioni di questo genere, sono arrivati i Vigili del Fuoco per il recupero. Uno di loro si è avvicinato con un telo per immobilizzarlo e metterlo in un sacco, ma il rettile ha reagito mordendo.
Nonostante l’imprevisto, il pompiere è riuscito a bloccare il pitone, a metterlo nel sacco e poi ha riconsegnarlo all’umano di riferimento, che ha spiegato che era fuggito dalla teca e poi dalla finestra, riuscendo ad arrivare sino al tetto. Dove sarebbe certamente morto se non fosse stato recuperato, o se non fosse sceso sino al livello della strada, dove però avrebbe potuto incappare in qualche auto.
Purtroppo non si tratta di un episodio isolato. Capita spesso che questo genere di rettili esotici, acquistati come animali da compagnia, vengano abbandonati quando crescono troppo o diventato eccessivamente impegnativi da tenere in casa, o che sfuggano dai terrari, magari lasciati incautamente aperti.
In estate, con le finestre aperte per il caldo, la possibilità che possano trovare una via verso l’uscita è altamente probabile. Pur essendo tutelati dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), i pitoni sono comuni in cattività, anche perché l'Italia li ha inclusi nella lista degli animali non pericolosi e con possibilità di allevamento domestico autorizzato.
Tornando al pitone salvato a Vigevano, è bene chiarire che questi rettili non sono velenosi: non hanno ghiandole velenifere, e uccidono le prede usando solo la forza muscolare, avvolgendosi intorno al corpo della preda e stringendo sino a provocare la morte. È però necessaria una visita e una eventuale profilassi, perché possono essere serbatoi per batteri, virus, parassiti e vermi trasmissibili all'essere umano.