Quando hanno visto spuntare dall'acqua il lungo e inconfondibile rostro dentellato non potevano credere ai loro occhi, come testimoniano le urla incontenibili di gioia e sorpresa nel video realizzato al momento della cattura e diventato virale sui social. Preso all'amo, infatti, tutto si aspettavano tranne che vedere abboccare un rarissimo pesce sega di 4 metri, una della specie animali più antiche e a maggiore rischio estinzione dell'intero Pianeta.
È successo in Florida poco prima di Natale, durante una battuta di pesca sportiva agli squali guidata da un gruppo di esperti locali, e sia il pescatore che la guida sono rimasti sbalorditi nel vederlo e ripetono più volte "oh mio dio" dopo aver realizzato quanto stava accadendo. Innanzitutto, perché avevano di fronte un vero e proprio unicorno dei mari (in Florida si stima ne siano rimasti appena tra 500 e 5.000), ma anche perché si trattava della prima uscita di pesca in assoluto per l'autore della cattura.
Ovviamente, come accade sempre in questo tipo di pesca, resisi conto della rarità e della preziosità dell'animale che avevano pescato, lo hanno immediatamente liberato e l'esemplare è tornato presto in mare sano e salvo. Ci sono solamente cinque specie di pesce sega in tutto il mondo, tutti poco studiati e conosciuti ma soprattutto considerati davvero a un passo dall'estinzione.
Imparentati con squali e razze, i pesci sega sono un antico gruppo di pesci cartilaginei che nuota nei nostri mari e nei fiumi da almeno 100 milioni di anni, quando la Terra era ancora dominata dai dinosauri. Da allora, il loro aspetto non è cambiato granché, tant'è che vengono spesso etichettati – forse un po' troppo superficialmente – come "pesci preistorici" o "primitivi".
Eppure, tanto primitivi non lo sono affatto se hanno superato incolumi estinzioni di massa e stravolgimenti globali resistendo fino ai giorni nostri, tuttavia, come molte altre specie animali si sono purtroppo trovati sulla l0ro strada noi umani. I pesci sega sono senza dubbio la famiglia di pesci marini più minacciata al mondo: le popolazioni globali di tutte e cinque le specie esistenti hanno infatti subito un calo drammatico superiore al 90% a causa dell'eccessivo sfruttamento per la pesca (catture dirette e accidentali) e della perdita di habitat.
Di conseguenza, ben quattro specie (Pristis clavata, P. pristis, P. pectinata e P. zijsron) sono elencate nella Lista Rossa IUCN come In pericolo critico (CR), mentre la quinta – Anoxypristis cuspidata – "solamente" come In pericolo (EN). Esiste quindi un rischio molto concreto che queste cinque specie uniche al mondo vadano perse per sempre nel giro di pochissimi anni.
Dove ancora resistono, i pesci sega frequentano i bassi fondali delle acque tropicali e temperate, soprattutto nei pressi di foci ed estuari, dove possono risalire anche i fiumi. In Florida, l'unica specie di pesce sega che si trova in quelle acque è Pristis pectinata, conosciuta in inglese anche come pesce sega dai denti piccoli, in riferimento alle caratteristiche scaglie del rostro simili a denti che danno il nome a questo gruppo.
La "sega" è infatti la caratteristica più evidente e peculiare di questi antichi pesci e cambia per lunghezza, forma e numero di denti a seconda delle specie. Svolge un ruolo molto importante sia nell'individuazione che nella cattura delle prede, solitamente piccoli pesci, molluschi e crostacei. Viene infatti utilizzata sia per rilevare i campi elettrici emessi dalle prede che per eventualmente colpirle e stordirle, oltre che essere usata per difesa o nelle lotte territoriali.
Ma se pescarlo è un evento già di per sé rarissimo, ancora più difficile è vederne uno in azione in mare aperto, cosa che è successa sempre in Florida durante un immersione lo scorso maggio. Nel video, è possibile infatti vedere un pesce sega mentre caccia utilizzando la sua lunghissima sega, un evento più unico che raro.
Questi animali così straordinari possono superare anche i 7 metri di lunghezza e sono stati pescati per millenni per le loro pinne, per l'uso di parti nella medicina tradizionale e per via del loro caratteristico rostro. Oggi la pesca di queste specie è diventata insostenibile ed è vietata in quasi tutto il mondo, ma questo non è purtroppo servito ad arrestare le catture illegali o accidentali e il loro inevitabile declino.
Queste due recenti osservazioni in Florida, unite all'attenzione sempre più crescente e ai numerosi progetti di conservazione che sono stati avviati negli ultimi anni, sono però piccoli segnali incoraggianti, che tengono accesa la flebile speranza di vedere nuotare nei nostri mari ancora per molto questi straordinari e antichi giganti.
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