Sally era una cagnolina abbandonata in strada e in evidente stato di difficoltà, a causa di una brutta scabbia che l'affliggeva. Quando l'ha vista in quelle condizioni, Elisabetta Mancuso non ci ha pensato un secondo di più a correre in suo soccorso, lei che ha dedicato la sua vita alla cura e alla difesa degli animali. L'ha fatto a Palermo, la città dove è nata e cresciuta, e continua a farlo ancora oggi dall'altra parte del mondo, a Nilaveli, in Sri Lanka. Un paese in cui il randagismo è endemico e in cui ha fondato un'organizzazione a tutela degli animali: Underdogs Sri Lanka.
«Abbiamo deciso di organizzare anche dei piccoli eventi di sterilizzazione e vaccinazione – ha spiegato a Kodami Elisabetta – Ma bisognava fare sempre di più, finché abbiamo costituito Underdogs Sri Lanka». Grazie all'aiuto di Vanessa, un'altra ragazza italiana che difende i cani in difficoltà in un paese la cui situazione è complicata in tanti aspetti della vita quotidiana, Elisabetta ha potuto dar vita a questo importante progetto. La sua associazione opera in un territorio molto difficile, dove manca persino un ambulatorio veterinario adatto a prendersi cura degli animali. Nonostante i mezzi limitati, però, il lavoro di Elisabetta e di Underdogs Sri Lanka non si è mai fermato, nemmeno durante la pandemia da Covid-19, una delle principali cause che ha portato all'aumento del numero di cani randagi nelle strade di Nilaveli.
Quello di Sally è stato uno dei tanti salvataggi compiuti da Elisabetta e dal suo team. Ma quella che era iniziata come una missione di soccorso, col tempo si è trasformata in qualcos'altro. Elisabetta, infatti, dopo aver trascorso mesi in compagnia di Sally curandola dalla scabbia, ha deciso di adottarla: «Il recupero di Sally è stato uno dei più emozionanti. Ciò che mi ha spinto ad adottare Sally è stato questo istinto estremo di protezione nei suoi confronti – ha raccontato Elisabetta – ma soprattutto perché col tempo ero diventata il suo punto di riferimento e il pensiero di darla via mi faceva stare un po’ male».
Nonostante le problematiche causate dalla Covid-19 e l'indisponibilità di mezzi e macchinari efficienti, il lavoro di Underdogs Sri Lanka è proseguito: grazie alle fondamentali donazioni delle persone, infatti, l'organizzazione ha potuto avviare delle piccole ma importanti vaccinazioni e sterilizzazioni di massa.
Ma prima ancora che salvare i cani in difficoltà, l’obiettivo principale di Elisabetta rimane quello di educare la popolazione locale al rispetto e alla cura di questi animali: «Nei paesi più poveri dello Sri Lanka non c’è una legge che punisce la crudeltà sugli animali e i cani spesso vengono rinchiusi in gabbie o addirittura incatenati – denuncia Elisaetta -. Noi lottiamo ogni giorno per cercare di istruire la popolazione e far capire che l’animale è parte della nostra famiglia. È un paese povero, ma io non riesco ad accettare queste cose e per questo vogliamo cambiarle».