Nelle ultime ore sta circolando molto sui social un video in cui un "granchio viene mangiato dal grafene", un materiale costituito da uno strato di singoli di atomi di carbonio molto resistente ma allo stesso tempo estremamente flessibile. Secondo chi condivide questi video, questa sostanza elastica non vivente «possiede un "intelletto" di base, sa chiaramente perché è qui e cosa deve fare fuori o dentro il vaccinato». Si tratta ovviamente di una bufala, che circola anche all'estero già dall'anno scorso e il protagonista è in realtà un verme marino.
Il grafene è spesso al centro di numerose teorie del complotto, soprattutto tra gli ambienti no-vax, ma non solo. Alcuni stanno infatti tirando in ballo anche le scie chimiche, l'origine aliene di questo presunto "materiale intelligente" o la guerra in Ucraina. Chiaramente, "la sostanza nera e appiccicosa" che agguanta il granchio del video non è grafene, né tantomeno una specie di simbionte extraterrestre fuoriuscito direttamente da un fumetto di Spider-Man.
Si tratta di un animale, in particolare un verme marino appartenente al phylum dei platelminti, conosciuti più comunemente come vermi piatti. Questo raggruppamento include tantissime specie anche molto diverse tra loro, alcune parassite come la più famosa tenia, altre a vita libera come le planarie o i policladi, il verme protagonista di questo video girato nel 2021 da Kurt Cabahug alle Filippine.
I policladi sono un gruppo di platelminti quasi tutti marine che raggiungono anche dimensioni notevoli: alcune specie sono lunghe anche 10 cm. Sono piatti, hanno la forma di un nastro gelatinoso e, soprattutto, strisciano su rocce e fondali per andare alla ricerca di cibo. Non essendo molto rapidi nei movimenti, solitamente mangiano piccoli invertebrati attaccati ai fondali, spugne o animali già morti ma talvolta, come in questo caso, possono essere anche molto più audaci.
Considerando che il breve video arriva dalle Filippine, identificare la specie con esattezza è molto difficile, anche perché diversi vermi policladi hanno sembianze e colorazioni simili, comprese alcune specie nostrane. Altri però sfoggiano colorazioni estremamente vistose e appariscenti, un segnale che serve ad avvisare eventuali predatori più grossi che non è il caso di mangiarli, poiché sono tossici o dal pessimo sapore.
Ma l'aspetto forse più curioso che riguarda i vermi policladi è soprattutto il loro bizzarro sistema riproduttivo. I policladi sono vermi ermafroditi, per cui ogni individuo possiede sia i genitali maschili che quelli femminili. Quando due individui si incontrano, però, non si limitano semplicemente a fecondarsi a vicenda, ma mettono in scena un singolare comportamento riproduttivo conosciuto come scherma fallica o duello di peni, dall'inglese penis fencing.
Entrambi i vermi utilizzano quindi i loro "peni", che in realtà sono stiletti appuntiti che servono a trasferire gli spermatozoi, per "combattere" come spadaccini nel tentativo di sconfiggere e fecondare il "rivale". La fecondazione può essere sia unilaterale che reciproca, e avviene quando lo stiletto riesce a perforare l'epidermide di uno dei due contendenti iniettando lo sperma all'interno del suo corpo.
Il presunto granchio mangiato dal grafene è in realtà stato semplicemente attaccato da un platelminta che, come accade molto spesso quando si trattano argomenti inerenti la natura e la biodiversità, racconta storie infinitamente più affascinanti e interessanti di qualsiasi teoria del complotto costruita da noi umani.