Un coccodrillo è stato avvistato venerdì nelle acque del Golfo di Napoli, non distante dalla frequentatissima Rotonda Diaz. Subito la scena è stata ripresa e diffusa in Rete e sui principali social network lasciando senza parole un gran numero di persone. Osservando meglio le immagini, però, emerge un'ulteriore anomalia: nessuna persona intorno al coccodrillo sembra essere spaventata, anzi, vicino all'animale si vede chiaramente un uomo che lo segue avvicinandosi senza alcuna esitazione.
Il perché è presto spiegato: si tratta di un animale meccanico. «Un oggetto di scena impiegato per girare una puntata del programma "Freedom" di Roberto Giacobbo», come racconta a Kodami Carmine Meloro, presidente del Comitato dei pescatori del molo San Vincenzo, poco distante dal luogo delle riprese.
L'uomo che si vede al fianco del coccodrillo è probabilmente un operatore che stava verificando il funzionamento del robot. A farlo notare sono gli stessi utenti che sui social hanno commentato il video svelando l'enigma dietro alla "presenza del coccodrillo" nelle acque del Golfo.
Il video del serpente che sembra un robot: in realtà è una specie velenosa
Nonostante si tratti di un avvistamento impossibile, non è la prima volta che episodi del genere vengono diffusi. Questa estate l'avvistamento di un coccodrillo in provincia di Brindisi aveva addirittura richiamato l'attenzione di diversi media nazionali. In realtà anche in quella occasione non c'era nessun coccodrillo, ma si trattava di una vera e propria bufala architettata da una pagina satirica.
Nella vicenda del coccodrillo napoletano non c'è però nessun inganno, semplicemente una troupe che fa il suo lavoro sotto l'occhio sempre aperto dei social network.
Fortunatamente sempre più produzioni televisive e cinematografiche stanno scegliendo set cruelty-free quando in scena devono entrare degli animali. Una decisione che fa bene alle casse della produzione così come al benessere del coccodrillo.
Il coccodrillo è tra gli 11 rettili più grandi del mondo, e non sarebbe stato agevole trasportarlo a Napoli, in un luogo totalmente diverso da quello che è il suo habitat naturale. Questi animali sono infatti comuni nella fascia tropicale del pianeta e quindi non sono presenti in Italia in natura. Gli unici che si trovano nel nostro Paese si trovano all'interno delle gabbie degli zoo.