Macchia e Kira erano in fin di vita quando sono state trovate in strada, ora stanno per entrare accompagnate dalla loro nuova famiglia all'interno di un camper dell'ASL. Pochi secondi e non si accorgeranno nemmeno del piccolissimo microchip che i veterinari stanno per impiantare sotto la loro pelle.
C'è chi è stato brutalmente abbandonato in strada e chi invece è stato adottato al canile: sono alcune delle storie dei numerosi cani e dei loro compagni umani che hanno partecipato all'ultimo appuntamento organizzato dalle associazioni e dai volontari in collaborazione con il servizio veterinario dell'ASL1 di Napoli: Microchippiamoci. Da diversi anni anni, infatti, grazie al supporto del camper in dotazione dell'azienda ospedaliera, i cittadini possono microcchippare gratuitamente cani, gatti e furetti e iscriverli così alle rispettive anagrafi animali.
Il microchip che è stato applicato alle due cucciole è stato introdotto nel 2005 ed è diventato rapidamente uno strumento fondamentale che permette non solo di identificare e registrare ogni animale, consentendo così di rintracciarlo rapidamente in caso di smarrimento, ma è soprattutto un'efficace e indispensabile espediente utile nella lotta alla piaga dell'abbandono. Mentre Macchia e Kira vengono registrate nell'anagrafe canina è il turno Shark, poi di Sissi, di Jack e tutti gli altri. Volontari e veterinari continuano il loro lavoro, sono tanti i cani che attendono "pazientemente" di ricevere il loro microchip.
«La risposta della cittadinanza è stata eccellente, soprattutto quest'anno, dove abbiamo superato i mille microchip applicati», racconta il Dottor Marco Canale, Dirigente Veterinario dell'ASL NA 1 che gestisce la stazione veterinaria mobile «Svolgiamo questa attività ormai da diversi anni, soprattutto per convincere quelli che ancora sono restii ad applicare il microchip al proprio cane – spiega il veterinario – Il microchip e i controlli sul territorio sono inoltre fondamentali per contrastare il triste fenomeno dell'abbandono». Molti dei cani che abbiamo incontrato si portano dietro tristi storie di maltrattamenti e abbandoni, fortunatamente conclusesi con un lieto fine.
Abbandoni che, purtroppo, non accennano a calare in Italia, come è emerso dalla nostra videoinchiesta "Il patto tradito". L'estate 2021 sarebbe infatti potuta essere "l'anno zero degli abbandoni" e invece neppure la pandemia è riuscita ad arginare questo triste fenomeno. Si stima che ogni anno in Italia vengono abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani da Nord a Sud. I numeri che abbiamo verificato direttamente ci dicono inoltre che durante la pandemia non vi è stato un significativo aumento delle adozioni come inizialmente stimato, se non in alcune città come appunto Napoli.
Il patto tradito: nemmeno la pandemia ha fermato gli abbandoni
E anche in strada a Napoli si alternano storie di abbandoni per fortuna legate poi ad adozioni consapevoli, come quella di Clemente e Arianna che hanno accompagnato Macchia e Kira: «Erano le ultime due sopravvissute di una cucciolata di sette cuccioli trovati in un tombino pieno d'acqua. Dopo che hanno trascorso una settimana intera in clinica, non volevamo separarle e appena abbiamo saputo della loro storia le abbiamo adottate entrambe».
Un'altra bella storia a lieto fine è anche quella di Shark, un meticcio nato da un incrocio tra un Siberian Husky e un Cane Corso. Mentre riceve il suo ambito biscotto Alessia, che lo ha adottato, ci racconta: «Sharky l'ho adottato da una famiglia che non voleva più tenere lui e i suoi fratelli. Volevano liberarsene a pochi giorni dalla nascita, così lo abbiamo incontrato, abbiamo capito che eravamo compatibili e così ci siamo scelti. Adora fare trekking e va d'accordo davvero con tutti».
Mentre l'ultimo dei cuccioli microchippati sta tornando a casa, lo staff dell'ASL ci ricorda che il camper continuerà a girare per la città anche nei prossimi mesi. Iniziative come quella di Napoli sono fondamentali per incentivare i cittadini che ancora non sono riusciti a registrare i loro compagni animali. Sono 62 milioni gli animali d'affezione in Italia e di questi più di 16 milioni sono cani e gatti. Sono ormai una parte integrante delle nostre famiglie e della nostra società ed è anche grazie al microchip e all'anagrafe canina che possiamo perciò perseguire con maggiore efficacia l'obiettivo di incrementare il benessere di questi animali, prevenire la diffusione delle malattie e raggiungere finalmente il traguardo di una convivenza responsabile per tutti che ormai non possiamo più rimandare.