Kodami Call
rubrica
12 Dicembre 2022
11:38

Tasche guanciali: non solo i criceti possono riempirsi le guance di noccioline

Le tasche guanciali sono tasche espandibili all'interno della bocca. I criceti non sono gli unici ad averle, anche altri animali usano le guance come borse della spesa, per nascondere il cibo e scappare dai predatori.

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Le tasche guanciali sono tasche espandibili all'interno della bocca, iniziano dalla guancia e possono estendersi sulle spalle, come fanno nei criceti, o lungo i lati del collo, come fanno nelle scimmie. La maggior parte degli animali usa le proprie tasche guanciali come borse della spesa: se arriva un predatore, possono fuggire sia con la loro vita che con il loro pranzo.

Le guance dei criceti sono estremamente elastiche e si espandono fino a quasi il triplo delle loro dimensioni, un adattamento che ha a che fare con il clima freddo e l'ambiente ostile in cui vivono, rendendo importante la conservazione del cibo. La loro elasticità e il fatto che abbiano vasi sanguigni propri sono tra le caratteristiche che li rendono popolari.

Gli ornitorinchi australiani, portano un carico sorprendente nelle loro tasche. Questi animali si nutrono di vermi, lumache e crostacei del fondo del fiume, che raccolgono nelle loro tasche guanciali insieme a un po' di ghiaia. La ghiaia è un frullatore naturale: frantuma il cibo che l'ornitorinco sdentato, consuma da asporto sulla superficie dell’acqua.

Molti roditori hanno sacche guanciali, quelle dei criceti sono incredibilmente grandi dato il corpo piccolo, compatto e  leggermente arrotondato di questi animali. Le tasche, in questo caso, si espandono "attraverso le scapole" quando sono piene. Nelle specie più grande, si possono vedere sparire intere carote nelle loro tasche guanciali. I criceti trasportano anche materiali da lettiera e, se disturbate,  le femmine di alcune specie di criceto nascondono i loro piccoli nelle tasche guanciali per portarli via quando temono il pericolo.

I geomidi sono dei veri e proprio ribelli: non solo i loro denti si trovano all'esterno della bocca – il che è meglio per scavare senza ingoiare troppa terra  – ma hanno anche le tasche all'esterno delle loro guance. I sacchetti guanciali di questi roditori  nordamericani, sono foderati di pelliccia e probabilmente si sono evoluti come estensione del lembo della guancia.

Un'intera sottofamiglia di scimmie, Cercopithecinae, che comprende cercopitechi, babbuini e macachi, è caratterizzata dalla presenza di sacche per le guance che si estendono lungo i lati del collo. Queste pratiche tasche consentono alle 45 specie di questa sottofamiglia di raccogliere la frutta all'aperto. Queste tasche incorporate, contengono anche lo stesso enzima presente nella saliva umana, la quale aiuta a scomporre gli amidi e ad avviare la digestione. La frutta, le noci e i semi vengono inseriti da questi animali nelle tasche guanciali, ma non gli insetti. Gli insetti sembrano essere invece il pasto "facile e veloce",  mentre alimenti come le noci, che richiedono una maggiore manipolazione per essere aperte, vengono stoccate nel magazzino guanciale per essere poi tranquillamente consumate in seguito.

Anche alcuni pipistrelli volano con il loro bagaglio a mano. I pipistrelli pescatori, una specie nativa del continente americano, afferrano i pesci, li mettono nelle tasche e continuano così la caccia, accumulando riserve di cibo.

Perché si sono evolute queste tasche accessorie? Si tratta sempre di un adattamento per gestire il cibo. Come i ruminanti hanno un pluri-stomaco che permette loro di masticare nuovamente il cibo in un secondo momento, gli uccelli hanno una parte allargata dell'esofago che agisce in modo simile. Le specie animali sopraelencate hanno invece delle sacche che consentono la rapida raccolta del cibo, fungono da deposito temporaneo e da trasporto.

Infine, se pensavate che tutti gli scoiattoli le avessero, non è così. Solo gli scoiattoli di terra hanno le tasche guanciali, comprese le marmotte e i cani della prateria.

Sono una ragazza che dopo qualche anno di veterinaria ha scoperto la sua passione: lo studio del comportamento degli animali, incluso l'uomo, in un'ottica comparata. Questa scienza, ancora sconosciuta, si chiama "Etologia" e mi aiuta a non smettere mai di conoscere cose sulla natura, sugli animali, su di noi e sulla nostra storia.
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