Kodami Call
rubrica
20 Dicembre 2022
11:10

Snow-tracking: alla ricerca della fauna selvatica sulla neve

Per un occhio attento, le tracce degli animali sono delle vere e proprie “foto segnaletiche”. Da esse si può determinare il tipo di animale, il peso, l’atteggiamento, lo stato di salute, a patto di trovare un terreno adatto e delle condizioni favorevoli.

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La neve è un mezzo facile per individuare le tracce, poiché sul bianco candido le rientranze sono abbastanza evidenti. La neve è un'opportunità perfetta per "giocare al detective" e conoscere la fauna selvatica. Non che sia facile: capire a quale animale appartengono le tracce richiede pazienza, fortuna e studio sul campo.

Quando si trova una traccia di un animale, la prima cosa da analizzare è il modello di pista o, più semplicemente, il suo modo di camminare. Esistono diversi modelli: da quello a Zig-Zag, detto anche dei “camminatori perfetti” a quello a “dondolata”, tipico dell’orso, della marmotta o del castoro. La neve, oltre al modello, offre altre informazioni: portando con voi un piccolo righello, oppure un oggetto dal diametro conosciuto, potete fare delle misurazioni per valutare caratteristiche come: la larghezza e la lunghezza delle orme, il numero dita, la presenza di unghie, la profondità, le membrane ecc. che vi aiutano a distinguere le specie. Da tenere sempre in considerazione il substrato su cui state analizzando, potrebbe trarvi in inganno.

Non ci sono solo le orme, osservare significa anche raccogliere informazioni sulle specie di piante e alberi che ci circondano, sulla presenza di tane di animali, qualsiasi traccia del loro passaggio: rivestimenti (pelo, penne, piume), escrementi e resti di cibo. Leggere le tracce, oltre a essere divertente, è uno dei più forti strumenti di monitoraggio di conservazione e di benessere della fauna selvatica. È una vera e propria arte, purtroppo dimenticata che, fiancheggiata da altre analisi, come quelle genetiche o fotografiche (fototrappole), può dare identificazioni di specie di individui, la presenza e il numero di popolazione, l'utilizzo del territorio e informazioni etologico-comportamentali.

Soprattutto se sta nevicando, sfruttate le vacanze natalizie per connettetevi alla natura. Avvicinatevi agli animali senza disturbarli. Perdersi in questa pratica può in un certo senso migliorare la nostra vita, ci rende più concentrati, più pazienti, meno istintivi e, conseguentemente, meno frettolosi nelle valutazioni di circostanze e persone.

Sono una ragazza che dopo qualche anno di veterinaria ha scoperto la sua passione: lo studio del comportamento degli animali, incluso l'uomo, in un'ottica comparata. Questa scienza, ancora sconosciuta, si chiama "Etologia" e mi aiuta a non smettere mai di conoscere cose sulla natura, sugli animali, su di noi e sulla nostra storia.
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