«È da Sasha che ho imparato come essere un cinofilo, non sono io che l'ho insegnato a lei», così Guglielmo Landi, caposquadra esperto dei Vigili del fuoco racconta il suo percorso di vita e lavorativo al fianco della Labrador Sasha.
Guglielmo e Sasha hanno lavorato insieme per 11 anni come prima unità cinofila dei pompieri di Avellino, in Campania, fino alla pensione di lei, avvenuta il 14 febbraio 2022. La locale caserma dei Vigili del fuoco le ha dedicato una cerimonia ufficiale alla presenza di tutti i colleghi e del comandante.
La loro relazione si basa sulla fiducia reciproca, come sottolinea Guglielmo: «La fiducia è tutto. Quando andiamo sulla zona di un disastro, di un terremoto ad esempio, io mi fido totalmente di Sasha: se lei non abbaia, io do il segnale che non c'è nessuno sotto le macerie. In tutto il tempo che abbiamo trascorso insieme sul campo non me ne sono mai pentito».
Sasha e Guglielmo hanno affrontato alcuni dei peggiori disastri della storia recente italiana. Primo tra tutti, il terremoto del Centro Italia che il 24 agosto del 2016 ha raso al suolo numerose città del Lazio e delle Marche.
Ad oggi sono ancora più di 30mila gli sfollati e 280 le vittime accertate. Un bilancio tragico che poteva essere peggiore senza l'intervento dei tanti, Vigili del fuoco in prima linea, che in quei giorni hanno prestato soccorso nelle zone maggiormente colpite.
Sono state tantissime le persone estratte vive dalle macerie e Sasha ha dato il suo contributo per salvare le vittime innocenti.
Sasha tra le macerie di Amatrice
«Siamo stati la prima squadra campana ad arrivare ad Amatrice – ricorda Guglielmo – In quei primissimi momenti c'eravamo solo noi e i cinofili di Roma. Dopo poco ci hanno mandato ad Accumoli, ed è lì che Sasha ha fatto la differenza». Accumoli era l'epicentro della scossa di magnitudo 6, e anche una delle realtà maggiormente disastrate.
«Siamo arrivati davanti a una distesa di macerie che in principio era una villetta abitata da una famiglia inglese composta da cinque persone: i due genitori e i loro tre figli, il maggiore aveva undici anni. Questo era tutto quello che sapevamo», ricorda Guglielmo. A salvarsi sono stati solo i due bambini più piccoli, trovati vivi tra i calcinacci grazie al fiuto di Sasha. Nessun essere umano avrebbe potuto individuarli.
L'olfatto è lo strumento più potente a disposizione del cane e attraverso questo senso Sasha può vedere il mondo in maniera diversa rispetto all'essere umano, percependo la presenza di persone anche sepolte a molti metri di profondità.
«Sasha segue le cellule epiteliali che abitualmente noi esseri umani rilasciamo senza accorgercene nell'ambiente. Le segue fino a quando non trova il "cono d'odore", cioè la persona "sorgente" di quell'odore – spiega Guglielmo – Sasha a questo punto si ferma e inizia ad abbaiare ed è il segnale che più in basso troveremo una persona: una persona ancora viva perché lei è specializzata in questo tipo di ricerca».
Sasha e Guglielmo sono rimasti per parecchi giorni nella zona del disastro, dormendo insieme nella camionetta dei Vigili del fuoco, un'esperienza che ha rinsaldato ulteriormente il loro legame: «Come potrei non considerarla una collega a tutti gli effetti quando abbiamo condiviso i momenti di disagio e le difficoltà connesse al lavoro di soccorso? Anzi, spesso è proprio lei a correre i rischi maggiori quando si avventura su calcinacci sopra i quali un essere umano non potrebbe mai salire».
Anche per questo Sasha durante le fasi di ricerca nei contesti più pericolosi opera senza pettorina, in modo che in caso di crollo non resti involontariamente impigliata.
Dopo Amatrice c'è stato il terremoto di Ischia del 2017. Qui il bilancio finale è stato di 2 morti e 47 feriti, mentre gli sfollati superano i 2.500. Anche in questo caso Sasha si è occupata della ricerca dei dispersi sotto le macerie grazie al suo infallibile tartufo.
Salvare le persone è un compito che Sasha ha in comune con un'altra Labrador nera, Flash, la regina dei salvataggi in mare. Flash insieme al suo umano Biagio D’Aniello si sono addestrati insieme per anni per pattugliare le spiagge e garantire la sicurezza in acqua, un po' come quello che Sasha e Guglielmo fanno sulla terra ferma. Anche Flash ora è in pensione.
Ma come è nata la volontà di entrare nell'unità cinofila dei Vigili del fuoco? «Beh, io stesso sono un terremotato», risponde Guglielmo.
«Ero un terremotato, ma con Sasha ho salvato le persone dai crolli»
"Fate presto" era il monito lanciato dal quotidiano Il Mattino all'indomani della scossa del 23 novembre 1980 che ha cambiato per sempre il volto dell'Irpinia e modificato il corso della vita di moltissime persone. Tra queste c'era anche Guglielmo, appena quindicenne. «Mi ricordo quella notte e i giorni che seguirono. Ricordo soprattutto di aver pensato che avrei voluto dare una mano anche io. Vedevo i soccorsi e volevo essere come loro, fare quello che facevano loro».
Appena l'età glielo ha permesso Guglielmo è entrato nei Vigili del fuoco. Prestava il suo aiuto dove e quando c'era bisogno, ma qualcosa ancora gli mancava per sentire di essere «davvero incisivo». Capì di che cosa si trattava sulla scena di un altro momento spartiacque della storia italiana: il terremoto dell'Aquila del 2009.
«Lì nacque per la prima volta dentro di me l'idea di diventare un cinofilo. In quell'occasione osservai sul campo per la prima volta la simbiosi tra i cani e i conduttori. Il loro modo di lavorare era profondamente diverso dal mio, era molto più intenso: trovavano moltissime persone vive».
Al suo ritorno Guglielmo si mette in moto e con la benedizione del comandante mette in piedi la prima unità cinofila dei pompieri di Avellino e tra tanti Labrador accoglie Sasha. Con lei inizia un periodo di addestramento lungo un anno che culmina con l'esame finale nel Centro cinofilo nazionale di Firenze. «Ma Sasha era pronta molto prima di un anno», confida.
Proprio grazie alla sua predisposizione, Sasha si è guadagnata la stima dei suoi colleghi, esattamente come è successo a Zorro, il cane poliziotto che vigila sulle strade di Napoli che accompagnato dalla sua conduttrice, l'agente Chiara Barone, svolge un servizio di prevenzione quotidiano in favore dei cittadini.
Ora però la carriera di Sasha è conclusa: dopo 11 anni di lavoro può appendere la pettorina al chiodo.
Il futuro di Sasha
«"Cosa ne sarà di Sasha adesso che è in pensione?" … Ma che domanda è?! – risponde stupito Guglielmo – Lei continuerà a vivere a casa con me e la mia famiglia, come fa da sempre».
Al contrario di quanto avviene per i cani dell'esercito, forniti dal Ministero dell'Interno, i cani impiegati dai Vigili del fuoco sono dei loro conduttori. E Guglielmo e la Labrador vivono insieme dal primo momento in cui si sono scelti.
«L'unica vera differenza nella sua quotidianità, oggi, è che quando mi alzo la mattina e mi vesto per andare a lavorare lei non viene con me. Ma Sasha comunque aspetta che le metta la pettorina come facevamo sempre: ancora non si è abituata alla nuova vita da pensionata», sorride Guglielmo.
Grazie all'interessamento di Guglielmo e alla bravura di Sasha, i Vigili del fuoco di Avellino continueranno ad avere un'unità cinofila, con un nuovo binomio attualmente in formazione. «Mi sono speso tanto perché continuassimo a farlo e sono contento che qualcun altro continuerà il nostro lavoro, aiutando le persone che restano intrappolate tra le macerie, ma anche i tanti che si perdono ogni anno nelle zone interne della Campania», conclude Guglielmo.