Orsi in Trentino, al Casteller la protesta contro la Provincia: «Fugatti governa con la paura»

Centinaia di manifestanti hanno protestato fuori dal centro faunistico Casteller per difendere gli orsi e criticare l'operato della Provincia Autonoma di Trento.

23 Aprile 2023
18:33
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Articolo a cura di Salvatore Ferraro E Claudia Negrisolo
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Sono circa 500 le persone arrivate a Trento da tutta Italia per manifestare contro la Provincia Autonoma al Casteller, il centro faunistico dove ora è rinchiusa JJ4 o Gaia, l'orsa responsabile della morte di Andrea Papi. Associazioni animaliste e collettivi, coordinati dagli attivisti della Campagna StopCasteller, chiedono la liberazione di JJ4 e degli altri orsi, ma soprattutto pretendono le dimissioni del presidente Maurizio Fugatti, accusato di non aver fatto nulla per favorire la convivenza e ridurre il rischio di incidenti.

«Fugatti governa sulla paura e non ha mai lavorato affinché venissero attuate campagne di informazione coinvolgendo le popolazioni che vivono la montagna, proprio perché non vuole alcuna convivenza. Sono anni che continua e dire che gli orsi vanno rinchiusi o uccisi – spiega a Kodami Francesca Manzini portavoce di StopCasteller alla manifestazione – Sta approfittando della rabbia delle persone, giustamente arrabbiate perché è morta una persona, per fare campagna elettorale. Questa è una tragedia annunciata, colpa dell'inattività della Provincia che non ha fatto nulla per prevenire e ridurre gli incidenti o favorire la convivenza».

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Attualmente sono tre gli orsi considerati "problematici", JJ4, M62 e MJ5, che presto potrebbe raggiungere Gaia proprio al Casteller. L'orso è ritenuto responsabile dell’aggressione di un uomo a passeggio con un cane avvenuta lo scorso 5 marzo in Val di Rabbi e anche per lui era stata emanata un'ordinanza di abbattimento. Ma come accaduto per JJ4, il TAR di Trento ha accolto il ricorso delle associazioni e lo ha sospeso in attesa di valutare alternative alla sua uccisione.

Gli attivisti continuano a protestare anche per le condizioni in cui sono tenuti gli orsi ora al Casteller, dove Carabinieri del CITES svolsero un sopralluogo nel 2020, rilevando forti condizioni di stress nei tre animali rinchiusi al tempo. «Avevano trovato animali tenuti in condizioni terribili – continua Francesca Manzini – Orsi rinchiusi in gabbie piccolissime, sedati con farmaci e che compivano atti di autolesionismo. Noi siamo nati proprio per chiedere di smantellare questo posto, perché non accettiamo che gli orsi vengano rinchiusi in queste condizioni».

orsa

E mentre l'orsa JJ4 rimane al Casteller in attesa del giudizio sul suo destino, si continua anche a discutere sull'entità e sul futuro della popolazioni di orsi trentini, ritenuta ormai fuori controllo da Fugatti. Il presidente ha più volte affermato che vorrebbe venissero trasferiti altrove almeno 70 orsi ritenuti in esubero. Proprio per questo, nei giorni scorsi il Ministero dell'Ambiente, attraverso il sottosegretario Claudio Barbaro, nel corso del tavolo tecnico per gli orsi in Trentino che si è tenuto a Roma, si è impegnato «ad attivarsi con i propri canali diplomatici per trovare altre aree in Italia o in Europa dove spostare gli orsi in eccesso che sono presenti sul nostro territorio».

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Una promessa che per tutti gli esperti, oltre che molto difficile da mantenere, sarebbe inefficace per la corretta gestione della tematica dei plantigradi in Trentino. Luigi Boitani, professore ordinario di Zoologia all'Università La Sapienza di Roma e presidente del Large Carnivore Initiative for Europe, a Kodami ha confermato che «è illogico pensare alla cattura e allo spostamento degli animali come a possibili soluzioni. Innanzitutto perché l'orso non è una specie a rischio d'estinzione, nessun paese fuori d'Italia li accetterebbe. Dire di allontanarli è quindi fuorviante. Gli unici che potrebbero acconsentire, oltre agli zoo, sono coloro che si occupano di organizzare battute di caccia illegali».

Anche Andrea Mustoni, Coordinatore Tecnico del progetto Life Ursus e responsabile della comunicazione scientifica del Parco Adamello Brenta, ha bocciato la proposta: «Catturare 70 orsi in poco tempo non è certamente semplice, per usare un eufemismo – ha detto in un’intervista esclusiva rilasciata a Kodami – Non dimentichiamo che dovremmo trovare posti in natura, non certo zoo o gabbie, che accettino questi animali. Mi chiedo quale sia la regione italiana o la nazione europea disposta ad accettare gli orsi trentini e, soprattutto, in poco tempo. Una manovra non solo complessa, ma quasi utopica». Posizione ribadita da Mustoni anche per conto del Parco Naturale Adamello-Brenta, il soggetto che ha visto partire il tanto discusso progetto Life Ursus.

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