Kodami Call
rubrica
7 Aprile 2023
13:59

Oggi è la Giornata mondiale della salute e più dell’80% degli italiani non sa cosa sia l’approccio One Health

Oggi è la Giornata Mondiale della Salute, un'occasione importante per portare all'attenzione il tema dell'approccio One Health che secondo un recente sondaggio è sconosciuto a più dell'80% degli italiani.

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Più dell’80% degli italiani non sa cosa sia l’approccio One Health. Questo il risultato di un sondaggio condotto dall’Istituto di ricerche Swg per conto di Federchimica Aisa nel 2021 e confermato anche nel 2023 da una recente indagine diffusa dall’Esg culture Lab di Eikon Strategic Consulting e Healthware Group, un osservatorio focalizzato sulla valorizzazione del capitale umano nella ricerca della sostenibilità.

Mai come ora dati del genere dovrebbero preoccupare: oggi è la Giornata Mondiale della Salute, istituita proprio per sensibilizzare sul delicato tema della salute umana che di anno in anno è sempre più strettamente connesso a quello della salute dell'ambiente. L'istituzione di questa giornata è stata decisa dopo la prima Assemblea mondiale della salute (World Health Assembly) e dal 1950 si celebra ogni 7 aprile, per ricordare la fondazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità avvenuta proprio il 7 aprile 1948. Da allora per ogni edizione viene scelto un tema specifico e quello del 2023 è “salute per tutti”, concetto che richiama proprio quello di “salute globale” e approccio One Health.

L’approccio One Health consiste nel considerare egualmente importanti la salute degli ecosistemi, delle persone, e degli animali. Solo tutelando tutti allo stesso modo si può mettere un freno alle recenti emergenze internazionali, come la pandemia da Covid-19, il cambiamento climatico, e la resistenza antimicrobica. "One Health", infatti, significa letteralmente "un'unica salute", ed è un modello sanitario in cui Homo sapiens è solo uno dei tanti fili interlacciati all'interno del grande "ecosistema mondo".

Quello del rapporto fra salute dell'uomo e del Pianeta è un tema che sul nostro magazine abbiamo trattato in maniera molto approfondita. A tal proposito in una puntata di MeetKodami, il format video in cui abbiamo incontrato personalità del mondo della scienza e della cultura, il giornalista scientifico David Quammen ha così spiegato l'importanza della interconnessione tra la nostra e le altre specie: «Il concetto di One Health è importante per descrivere una vera e propria filosofia di vita per prenderci cura del mondo. Come? Ricordandoci che queste malattie diffuse dagli animali ci colpiscono duramente, come nel caso della covid-19 che fa parte proprio della stretta interconnessione tra animali umani e non. Abbiamo dunque bisogno che gli animali vivano in salute: tutti, selvatici compresi soprattutto. Dobbiamo trovare un equilibrio nel rapportarci a loro e non continuare a distruggere ambiente e fauna e ciò va fatto non solo per proteggere loro ma anche noi stessi. Questo significa avere a cuore il concetto di “una sola salute”».

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Dunque, trovare un equilibrio per Quammen è fondamentale sopratutto perché, se continuiamo a ignorare la connessione fra salute dell'ambiente e umana, a pagare il prezzo più alto saranno sempre le persone che vivono in contesti di disagio sociale, o che si trovano in luoghi del mondo dove lo sfruttamento di persone, animali e ambiente spesso coincidono.

Si potrebbe pensare che l’approccio One Health sia solo un metodo scientifico, qualcosa di innovativo venuto con lo sviluppo tecnologico, ma non è così. In Ecuador è stata operata una delle più interessanti rivoluzioni animaliste e ambientaliste già nel 2008. Qui la Costituzione è stata modificata per inserire la tutela della "Pacha Mama", la Madre Terra, intesa come il complesso del mondo naturale, fatto di fauna e flora.

Dunque, la Pacha mama è diventata un vero e proprio soggetto di diritto, un'entità giuridica a tutti gli effetti, così come le creature che la abitano. Un'innovazione di portata straordinaria se si pensa allo stato dei diritti degli animali nel mondo, ancora troppo arretrato e penosamente pieno di lacune soprattutto quando si entra nella sfera degli animali da allevamento.

Purtroppo per gli animali selvatici, però, la situazione non è migliore: ogni possibilità di arricchimento e sfruttamento è colta dall'uomo con rapidità impressionante. Lo dimostra il caso del primo allevamento intensivo di polpi al mondo che la Spagna vorrebbe costruire quest'anno sulle isole Canarie. Parliamo di animali tenuti in vasconi illuminati tutto il giorno e abbattuti a -3 °C con enorme sofferenza da parte loro.

In questo, come in molti altri esempi, è evidente come il Diritto non riesca a tenere il passo con la volontà dell'essere umano di lucrare a discapito del benessere animale. Per questo è necessario che il concetto One Health non sia solo chiaro a tutti i cittadini del mondo, ma venga al più presto preso in considerazione nei piani più alti delle catene decisionali di ogni governo.

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