Kodami Call
rubrica
21 Novembre 2022
15:02

Nittibio: l’uccello fantasma il cui canto sembra un malinconico lamento

Questo bizzarro uccello notturno è il Nittibio, il suo canto sembra un lamento e il suo mimetismo è davvero unico: si finge un ramo.

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Questo è il Nittibio, chiamato anche. Le persone lo chiamano “povero me”, soprannome che si è guadagnato per i suoi richiami disperati. Il canto del Nittibio è molto malinconico, se lo ascoltiamo sembra un lamento. Infatti, sopra a questo suono hanno costruito una storia, una versione piuttosto malinconica di Hansel e Gretel : due bambini, abbandonati nella foresta, si trasformano in uccelli e gridano eternamente alla "mamma” che li ha lasciati. Esistono diverse specie di Nittibio, tutte esclusivamente dell’America centrale e meridionale. Per quanto con questi occhi possano sembrare imparentati con i gufi, non lo sono neanche un po’. Si tratta di un fenomeno definito "convergenza evolutiva" per cui due organismi, anche lontani geneticamente, sviluppano strutture simili in risposta a stimoli ambientali simili. I loro parenti stretti sono "i becchi a rana", o meglio caprimulgidi, tra cui i podarghi e succiacapre. Li potete distinguere dai gufi perché manca loro una caratteristica unica, il disco facciale (struttura amplificatrice dei suoni per migliorare la localizzazione dei rapaci).

Il loro comportamento durante il giorno consiste nel sedersi sul ramo regolando la testa in modo che possano mimetizzarsi, sembrando parte dell’albero. Sono immobili ma controllano tutto l’ambiente circostante attraverso fessure specializzate delle loro palpebre. Possono quindi vedere ad occhi chiusi, anche se la visione è poco nitida. Invece, le notti, le passano a cercare cibo. Il loro becco si apre da orecchio a orecchio e la parte superiore ha come una protuberanza che li aiuta ad afferrare le prede. Nonostante queste caratteristiche, non fanno a pezzi le prede, le ingoiano per intero. I Nittibi più grandi sono in grado di ingoiare altri uccelli. Però ci sono anche quelli più piccoli, come il Nitibbio rossiccio. La loro tattica è fingere di essere foglie morte mettendo in atto movimenti ondulatori come quello delle foglie al vento. Per difendersi alcuni animali si concentrano sulle tecniche di difesa, il Nittibio invece ha acquisito talento nel nascondersi, da qui il nome “uccello fantasma”. Però, si nasconde di giorno, di notte invece usa la sua vista. I loro occhi giganteschi si adattano ad ogni illuminazione. Inoltre li ha resi leggendari la colorazione “startle”, ovvero sorprendente. Una regione coloratissima di un animale, normalmente nascosta alla vista, esposta solo quando l'animale è disturbato da un predatore per spaventarlo. In questo caso sono i loro giganti occhi gialli, oppure, l’aspetto sinistro delle specie che li possiedono completamente neri.

Sono una ragazza che dopo qualche anno di veterinaria ha scoperto la sua passione: lo studio del comportamento degli animali, incluso l'uomo, in un'ottica comparata. Questa scienza, ancora sconosciuta, si chiama "Etologia" e mi aiuta a non smettere mai di conoscere cose sulla natura, sugli animali, su di noi e sulla nostra storia.
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