Se la colorata e vivace serie TV Blanca è stata un successo indiscusso per pubblico e critica il merito è anche di Linneo, il cane guida fuori dal comune che accompagna la giovane consulente della Polizia durante le sue rocambolesche indagini. La protagonista Blanca Ferrando, interpretata da Maria Chiara Giannetta, a causa di un incidente ha perso la vista all‘età di dodici anni e da allora vive fianco a fianco con Linneo, l'inseparabile cane guida interpretato da una Bulldog Americana di quattro anni di nome Fiona, in grado di fulminarti coi suoi occhi di ghiaccio.
La protagonista canina della serie, andata in onda su Rai1 (e ora disponibile anche su Netflix), ha letteralmente conquistato chiunque, trasportando finalmente sul piccolo schermo tutta la meraviglia della relazione uomo-cane: «Fiona mi ha stravolto la vita, portando una quantità immensa di amore e dolcezza non solo nella mia, ma anche nella vita di mia moglie e delle nostre due bambine». È così che Marco Straccia, il suo compagno umano nella vita reale, descrive il rapporto con Fiona, e mentre la Bulldog saluta come d'abitudine tutti gli abitanti e i negozianti del quartiere romano in cui vive, scopriamo che è proprio la semplicità e la naturalezza del legame che si è creato tra Fiona e la sua famiglia ad averla resa un cane attore perfetto per Carolina Basile, la dog trainer che l'ha preparata per la serie poliziesca funky ambientata a Genova: «Ho conosciuto Fiona me ne sono innamorata. Così come appare in TV è nella realtà, un cane dolce, tranquillo e che si trova a suo agio tra la gente. E questo ha sicuramente aiutato per prepararla alla TV».
Fiona e Marco, storia di una (stra)ordinaria relazione
Nella storia, ispirata ai romanzi di Patrizia Rinaldi, Fiona si chiama Linneo, ma nonostante il nome maschile preso in prestito dal grande naturalista e medico svedese, è una femmina. Nella serie TV, Blanca spiega che il padre voleva convincerla che fosse un maschio, ma la protagonista glielo ha lasciato anche una volta scoperto che si trattava di una femmina, perché era ormai sul quel nome che si fondava la loro relazione. Una relazione perfettamente riprodotta in TV in maniera autentica e credibile proprio perché affonda le sue radici nella vita vera di Fiona.
La storia tra Marco e la Bulldog americana è iniziata come tante altre: «Avevamo già intenzione di adottare un cane e poi ci siamo imbattuti in questa cucciolata nel giardino del vicino. Mentre guardavamo la cesta con dentro questi cuccioli dolcissimi di circa due mesi abbiamo visto questo musetto nero con gli occhi celesti che si è girata e ci guardato. È stato un colpo di fulmine inevitabile, e di lì a poco Fiona è entrata a far parte della nostra famiglia» racconta Marco. I Bulldog americani, una razza non riconosciuta Italia, non sono di certo cani per tutti. Si tratta di molossoidi di indole coraggiosa e protettiva che si legano molto alla propria famiglia, rinchiusi in un corpo massiccio e muscoloso dall'aspetto potente e fiero. Fiona però si è subito dimostrata molto diversa dalle etichette che tendiamo ad affibbiare con fin troppa facilità alle razze, ed è proprio questo il bello delle individualità dei cani, escono fuori dagli schemi.
«Le abbiamo dedicato molto tempo fin da quando era piccola, portandola sempre con noi e seguendo un percorso educativo che esaltasse le sue qualità e la sua indole – spiega Marco – ci ha dato sempre l'impressione di essere un cane tranquillo che ascolta e capisce veramente ogni parola, e così è stato facile insegnarle subito diversi giochi e comandi. Durante un discorso ti rendi conto facilmente che ti guarda e capisce quello che stai dicendo». Fiona è stata sempre molto socievole e tranquilla, un po' per sua natura un po' per il percorso fatto insieme a Marco e alla sua famiglia, che ha sempre provato a coinvolgerla in tutti gli aspetti della loro quotidianità: «Le abbiamo fatto fare tutte le esperienze possibili, portandola con noi ovunque». Fiona si è così abituata facilmente alle persone, ai rumori ed è diventata un cane in grado di adattarsi a ogni situazione. Tutto ciò l'ha resa una "star" ben prima che diventasse la protagonista di una serie TV di successo.
Una passeggiata qualunque
Durante le sue passeggiate per le strade di Roma il suo carattere dolce e socievole aveva infatti già conquistato il cuore di tutti. Mentre va in giro con Marco tutti la fermano per un saluto e lei ricambia sempre con gioia e affetto. «Durante le nostre uscite ci sono delle tappe che lei adora fare – racconta Marco – C'è una pizzeria al taglio che ama e dove chiede di tanto in tanto un pezzettino di pizza. Poi c'è una gelateria, dove riceve un piccolo biscotto e ultimamente anche un bar dove prendo il caffè e anche lì ovviamente i proprietari hanno piacere nel darle un premietto». Lei aspetta serena e fiduciosa sempre, anche quando Milo, il frenetico Jack Russell che incrocia ogni giorno, prova a intromettersi e a distrarla.
È inutile negarlo: Fiona è golosa, anzi golosissima, anche perché Marco segue per lei una dieta quotidiana molto specifica e variegata, che include anche il gelato che la Bulldog mangia nella serie assieme a Blanca: «A un certo punto Maria Chiara Giannetta è lì seduta che mangia del gelato al pistacchio. Fiona le si avvicina e chiaramente ne chiede un po', non riesce a resistere, ma quello che si vede in TV non è un gelato normale e nemmeno un gelato per cani. L'ho preparato io quella stessa mattina frullando piselli bolliti e un po' di ricotta, realizzando così un finto pistacchio compatibile con le esigenze alimentari di Fiona», spiega con un certo orgoglio Marco. Nella sua straordinaria normalità la relazione tra Marco e Fiona è stato perciò il substrato perfetto per Carolina Basile, la dog trainer che ha accompagnato la Bulldog americana nel suo percorso per diventare un cane attore.
Fiona l'attrice di successo
Carolina è un'addestratrice cinofila con vent'anni di esperienza alle spalle e un compito decisamente particolare: far recitare cani e altri animali. Porta avanti il suo lavoro dal 2018, quando ha fondato la società Dog Studios con cui, insieme al suo team, collabora con diverse produzioni cinematografiche. Quando le è stato chiesto un cane "diverso dagli altri" per questa serie il suo pensiero è andato inevitabilmente a Fiona, conosciuta qualche tempo prima: «Quando ho incontrato Fiona me ne sono subito innamorata, perché era molto atipica rispetto alla sua razza e mi sembrava perfetta per il ruolo di Linneo», racconta Carolina.
Preparala per il set non è stato però semplice perché nonostante la naturale predisposizione di Fiona il tempo a disposizione era davvero poco: «Con lei abbiamo fatto un lavoro diverso da tutti gli altri. Di solito un cane per prepararsi a una serie così importante ha bisogno di almeno tre o quattro mesi ma in questo caso il tempo a disposizione era di circa un mese e mezzo, non di più. Ma lei è riuscita ad andare oltre ogni aspettativa», spiega Carolina.
Far diventare attore un cane va ben oltre il "semplice" addestramento con rinforzo positivo: fondamentale è il rapporto di fiducia e di collaborazione che deve necessariamente instaurarsi tra il cane, la dog trainer e gli attori. Non può essere altrimenti: «Questa esperienza deve essere innanzitutto un grandissimo divertimento per il cane, e si basa su un rapporto di totale fiducia che io ho nei suoi confronti, ma che soprattutto il cane rivolge su di me e di conseguenza verso gli attori con cui lavoriamo». L'esperienza di Carolina Basile è riuscita perciò a esaltare ciò che Fiona faceva già con naturale piacere, aiutandola a superare le piccole difficoltà del set e arricchendo la sua esperienza "di gioco" con ulteriori insegnamenti.
Una delle sfide più difficili è stata sicuramente il fatto che la protagonista della serie è non vedente, per cui Fiona non poteva avere un contatto visivo diretto con lei. Perciò Carolina e il suo team hanno dovuto ricostruire tutte le linee di sguardi in modo che il cane avesse sempre un riferimento su di lei o su uno dei suoi collaboratori, in primis Maikol Camilli: «Potrà sembrare scontato, ma anche mettere una pettorina con una maniglia non è stato semplice. Fiona doveva stare un passo avanti all'attrice ma non tirarla e questa è una cosa difficilissima a cui non era abituata». Ma grazie a una serie di esercizi e giochi mirati, Fiona non ha impiegato troppo tempo per imparare, stupendo tutti e diventando inevitabilmente la mascotte dell'intero set: «Per farla abbaiare usiamo la parola "Abba", che è diventata un vero e proprio tormentone per tutti sul set. Anche gli attori e la troupe se lo diceva tra loro ed è servito a creare un clima piacevole e divertentei».
Il segreto del successo di Linneo
Fiona, Carolina e tutto lo staff della serie sono riusciti a raccontare in TV un rapporto vero e autentico tra un'umana e il suo cane ed è forse proprio questo che ha contribuito al successo di Linneo. Ciò che si è visto in TV non è semplicemente un cane che esegue freddamente dei comandi, ma una relazione realistica basata sulla fiducia, l'empatia e la collaborazione: «Quello che noi volevamo raccontare non era solamente un cane che accompagna l'attrice quando cammina, ma è un essere senziente che è sempre al suo fianco. Mangia il gelato insieme a lei, le sta vicino quando piange, dorme nello stesso letto e l'aspetta sempre con fiducia. Linneo rappresenta secondo me quello che è il vero rapporto tra un umano e il suo cane. Loro ci ameranno e ci seguiranno incondizionatamente, ed è questa la magia di avere un cane al proprio fianco», sottolinea Carolina Basile.
Un percorso da compiere insieme che potrebbe portare Fiona sul palco del Festival di Sanremo proprio con la collega Maria Chiara Giannetta, che sarà una delle co-conduttrici al fianco di Amadeus. «Diciamo che sarebbe chiaramente una bellissima esperienza. Però vediamo, non sappiamo ancora nulla», spiega Marco. Carolina Basile invece già si immagina la scena, dove ancora una volta viene fuori tutta l'individualità di Fiona: «Non è il contesto ideale per un cane ma anche in questo Fiona è atipica. Ha sempre vissuto in maniera molto tranquilla queste situazioni un po' al limite e io me la immagino tranquillamente seduta in poltrona tra il pubblico a vedersi il Festival».
Non sappiamo ancora se Fiona calpesterà con le sue zampe il prestigioso palco dell'Ariston, ma anche se tutti ci siamo innamorati di lei bisogna stare attenti a non commettere l’errore di innamorarsi troppo frettolosamente della razza. In passato star canine del cinema come Lassie o i Dalmata de La Carica dei 101, hanno purtroppo trasformato alcune razze in moda, spingendo fin troppe persone ad adottare in maniera superficiale cani che purtroppo non erano compatibili con il loro lo stile di vita.
Quel che è certo però è che con Linneo la Bulldog americana dagli occhi di ghiaccio è riuscita a fare ciò che tutti cani che vivono al nostro fianco in una relazione consapevole ed equilibrata fanno incondizionatamente ogni singolo giorno della loro vita. Esaltare la meraviglia della relazione uomo-animale rimanendo semplicemente ciò che sono, un cane. Con tutta l'empatia, la fiducia, la collaborazione e le emozioni che ogni giorno ci donano restando al nostro fianco. Tutto sommato Fiona non ha dovuto neppure recitare più di tanto.