Non si fermano le operazioni di salvataggio per gli animali rimasti vittime dell'alluvione in Emilia-Romagna. A subire le disastrose conseguenze dell'alluvione sono soprattutto quelli in rimasti in canili, gattili e stalle ormai sommersi da acqua e fango.
Al momento sono 89 gli animali da compagnia salvati tra Ravenna a Rimini nelle ultime 24 ore dall'Enpa. Ma le segnalazioni continuano ad arrivare, ha spiegato Gabriele Tossani, commissario dell’Enpa di Bologna, una delle zone più colpite: «Il telefono non smette mai di squillare e non ci siamo mai fermati. Con tutte le Sezioni ci stiamo coordinando. A Castagnolo abbiamo trasferito 19 cani da un rifugio a rischio crollo, a Forlimpopoli abbiamo soccorso 3 cani rimasti in una casa sommersa dall’acqua e a Meldola abbiamo salvato 3 cani da un capannone allagato. La sezione di Cesena sta ospitando 10 gatti di persone che sono rimaste senza casa e sta monitorando le colonie feline in gran parte distrutte. I gatti per fortuna sono molto agili e si sono salvati».
Gli angeli del fango che già si erano fatti avanti durante l'alluvione nelle Marche nel settembre scorso, sono tornati a farsi avanti. Dimostrando ancora una volta come, durante le avversità, i cittadini si dimostrino particolarmente attenti agli animali, che siano membri della famiglia o vaganti. «In un momento così drammatico in cui tante famiglie hanno perso tutto, vedere l’amore e la cura che hanno, nonostante le difficoltà, per i loro animali è commovente – ha detto la presidente dell'Enpa Carla Rocchi – e ci spinge ancor di più a dare il massimo per aiutarli con tutti i mezzi e le risorse che possiamo. Stiamo accogliendo gli animali delle persone rimaste senza una casa e aiutando ad evacuare animali e persone dalle zone più colpite».
Diversi cani provenienti dai canili allagati sono stati portati a Sanpadogs, la struttura per cani all'interno della comunità di recupero di San Patrignano. Qui, i ragazzi che stanno portando avanti il loro percorso di riabilitazione dopo la dipendenza si stanno già prendendo cura degli sfollati, come confermano a Kodami.
Purtroppo, però, non sono mancati anche casi di cani lasciati incustoditi, o scappati dalle loro famiglie. Per loro sono intervenuti gli operatori dei Vigili del Fuoco. Sono 600 gli operatori provenienti da tutta Italia che in queste ore stanno operando in Emilia-Romagna per far fronte alla richieste di soccorso causate dalle forti piogge di ieri e di questa notte.
Maggiormente colpite le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna dove sono stati effettuati 450 interventi, compreso quello a un cane salvato dall'annegamento a Faenza. L'animale, di taglia piccola e con guinzaglio al collo, si trovava in un capannone ormai quasi completamente sommersa dall'acqua. I Vigili del Fuoco lo hanno raggiunto grazie a una imbarcazione e dopo averlo avvicinato con cautela per evitare di indurlo alla fuga in acqua sono riusciti a portarlo in salvo.
Nel frattempo, la Fondazione Cave Canem ha attivato una raccolta fondi per aiutare gli animali coinvolti nell’emergenza maltempo. La non profit con base a Roma ha fatto sapere di essersi già attivata per istituire un fondo dedicato all’emergenza alluvione i cui proventi verranno utilizzati per aiutare animali e persone colpite da questa terribile tragedia.
«Come Fondazione – ha spiegato la presidente Federica Faiella – abbiamo un fondo destinato alle emergenze, che ci ha visti intervenire in passato in Afghanistan per contribuire al buon esito della operazione Arca, in Italia durante la pandemia e in Ucraina non appena è scoppiato il conflitto, per mettere in salvo gli animali in difficoltà. Questo fondo può essere alimentato dalla generosità delle persone grazie a donazioni finalizzate all’acquisto di beni di prima necessità, quali ciotole, coperte, cibo per gli animali, ma anche a supporto dell’intervento di una squadra nelle zone colpite».
«Già dal 2019 siamo attivi in Emilia Romagna, presso i canili di Modena, Magreta e più recentemente Mirandola, mentre nelle Marche portiamo avanti uno dei nostri progetti strategici, #NessunoEscluso – ha ricordato Faiella – Ci sentiamo pertanto ancora più vicini a queste comunità».
Non solo cani e gatti: in pericolo anche i cavalli
Non sono però solo cani e gatti a essere in pericolo in queste ore. Molte altre strutture sono a rischio, e quando si tratta di animali di dimensioni ragguardevoli intervenire può essere molto più difficile. Come dimostra l'intervento dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Bologna che sono intervenuti in una scuderia a Budrio nella zona del crollo del ponte Motta.
Qui erano rimasti isolati diversi cavalli, di cui due feriti: uno per una perforazione allo stomaco e l’altro per ferimenti alle zampe. «Stiamo lavorando con tutto quello che possiamo avere a disposizione per aiutare chi è in emergenza – racconta la delegata dell’Oipa di Bologna, Jessica Quercioli, che è intervenuta in soccorso della scuderia- Rispondiamo alle chiamate incessanti e disponiamo i soccorsi nei limiti del possibile. Ringrazio la veterinaria che è riuscita a portare in clinica i due cavalli feriti».
I volontari e le guardie zoofile dell’Oipa stanno operando in condizioni molto critiche. Sono isolati nelle loro zone e non riescono a intervenire luoghi distanti. Entro questi limiti, laddove non subiscano personalmente dei danni, fanno il possibile per portare aiuto ai quattrozampe vittime delle esondazioni, delle frane, degli smottamenti, che proseguono senza sosta.
Al momento il bilancio della Regione è fosco: 9 persone morte e circa 20mila sfollati.