Si pensava fosse rimasta impigliata in una rete da pesca, invece la balena da circa 40 tonnellate che nei giorni scorsi è stata vista nuotare a pochi metri da riva, dalla spiaggia di Cullera in Spagna, è gravemente malata.
Secondo i biologi della Fondazione oceanografica di Valencia l'esemplare è affetto da una grave forma di scoliosi e per questo motivo nuota con difficoltà come dimostra il video in cui si può vedere la deformazione della sua spina dorsale che presenta una vistosa deviazione.
I soccorsi sono partiti in seguito alla chiamata del comandante di una nave alla Guardia Civile, che segnalava l'avvistamento di una balenottera comune, apparentemente impigliata in una rete da pesca. La squadra di soccorso della Fondazione Oceanografica si è potuta avvicinare all'animale in sicurezza grazie alla motovedetta delle forze dell'ordine.
I biologi e i veterinari hanno potuto così valutare l'esemplare e hanno constatato che non era impigliato, ma soffriva di una grave deviazione della spina dorsale; una scoliosi di origine sconosciuta che ha alterato la sua anatomia naturale. A causa delle dimensioni della balena e trovandosi in mare aperto, non è stato possibile metterle un localizzatore Gps per seguirla in remoto e ottenere dati più dettagliati sulle sue condizioni, sulla sua biologia e sugli spostamenti.
Dopo alcune ore di monitoraggio, la balena di circa 17 metri si è diretta verso il mare, allontanandosi così dalla costa. Tuttavia, i professionisti avvertono che è possibile che possa ritornare vicino alla costa proprio a causa delle sue condizioni generali e della difficoltà a nuotare.
La Fondazione Oceanografica partecipare al progetto CaboRorcual dell'Uviversitat Politècnica di València (UPV) nato per studiare la presenza, l'origine e le minacce delle balene a Cabo de la Nao e nel canale di Ibiza. Il progetto è coordinato da Eduardo Belda, esperto nella marcatura e nel monitoraggio delle specie marine nel campus, e con la collaborazione della Generalitat Valenciana, i comuni di Dénia e Xàbia, la Fondazione Balearia, l'associazione EUCRANTE, l'Istituto spagnolo di oceanografia e la Fondazione Oceanogràfic, nonché con il sostegno della Fondazione per la biodiversità del Ministero della transizione ecologica e della sfida democratica.
L'importanza di questo lavoro deriva dal miglioramento delle conoscenze sulla presenza della balenottera comune sulle coste di Denia e Xàbia, i promontori di San Antonio e La Nao, identificati come punti importanti per il passaggio del cetaceo tra i mesi da maggio a settembre.
La migrazione avviene al di fuori dell'Area Marittima Protetta (AMP) del corridoio di migrazione dei cetacei del Mediterraneo ed è frequente la presenza di altri cetacei, in particolare del tursiope, specie di interesse nell'ambito della Rete Natura 2000. L'area di studio comprende diversi spazi marini protetti di questa rete Natura 2000.