Un lama è scappato dal circo Madagascar, a Genova fino al 25 aprile. La fuga risale a domenica 23 aprile, quando alcuni automobilisti si sono trovati in strada il camelide. Tra lo stupore generale sono stati chiamati i soccorsi e dalla centrale è stata inviata in corso Italia una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri.
I militari hanno cercato di scortare l'animale fino alla passeggiata, allontanandolo dal pericolo per se stesso e per gli altri utenti della strada. Avvisati i proprietari è stato riconsegnato e rimesso in gabbia. L'accusa dei titolare del circo è stata subito rivolta agli animalisti che avrebbero aperto le gabbie per far scappare l'animale, dopo diverse protesti di fronte ai tendoni per la presenza di leoni, elefanti, tigri, ippopotami utilizzati negli spettacoli.
La reazione degli animalisti non si è fatta attendere. Le associazioni genovesi, in una nota congiunta, hanno rimandato le accuse al mittente spiegando il loro punto di vista: «Le associazioni Gaia Animali e Ambiente, Animalisti genovesi e Lav in merito alla fuga per la libertà di un lama avvenuta stamane a Genova dal circo Madagascar, replicano alle generiche accuse verso gli animalisti, da parte di una responsabile del circo, di aver aperto le gabbie». Secondo la donna gli animalisti notte tempo avrebbero aperto le gabbie lasciando liberi gli animali e un lama ne avrebbe approfittato per scappare, recando così un grave danno a un animale non abituato alla libertà.
Per gli animalisti invece si tratta di una disattenzione dei circensi: «Di casi di fuga da parte di animali dai serragli dei circhi sono piene le cronache di questi anni in tutta Italia, nessuno ha mai accusato gli animalisti, sono quindi dichiarazioni gravi che andranno comprovate, molto più probabile si tratti di importanti carenze nell'organizzazione interna del circo. Ci auguriamo che le autorità competenti chiariscano le responsabilità di questo fatto che ha messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e dell'animale stesso, ricordando però anche al Comune di Genova che è stato assegnato al Circo Madagascar, con molti animali prigionieri al seguito, un'area ridotta rispetto al passato a causa di un ampio cantiere presente in piazzale Kennedy, come sappiamo in centro città, quindi con una gestione degli spazi degli animali problematica.
Il comunicato stampa degli animalisti si conclude con un appello al Comune ad adottare forme di circo innovative che non prevedano lo sfruttamento degli animali: «Rivolgiamo l'ennesimo appello all'amministrazione comunale perché, dopo la partenza di questo circo, vada ad ospitare esclusivamente strutture di arte circense senza animali, molte e prestigiose ne esistono, attuando così l' ordine del giorno approvato all'unanimità il 4 aprile scorso dal Consiglio Comunale. Sarebbe un esempio di civiltà per la città che si porrebbe all'avanguardia anticipando la legge nazionale che vieterà l'uso di animali nei circhi, già approvata lo scorso anno ma che attende i tempi lunghi dei decreti attuativi per entrare pienamente in vigore».