Dal momento in cui si sono incontrati, Nino e Rillette, malgrado le differenze sono diventati inseparabili. Lui è un Bull Terrier di 3 anni, lei un’oca cignoide che aveva appena 2 settimane quando Aurore e Gabriel, i compagni umani di Nino, l’hanno salvata dall’allevamento dove era rimasta senza la mamma e quindi con poche possibilità di farcela da sola. Il giorno in cui Rillette è entrata nella sua nuova casa, all’inizio ambientarsi non è stato semplice: «Non smetteva di lamentarsi, e avevamo paura che Nino non l’avrebbe accettata, ci chiedevamo se sarebbero andati d’accordo», ricordano Aurore e Gabriel. Ma quando la piccola oca ha visto Nino i timori dei due ragazzi sono svaniti, cinque minuti più tardi, infatti, lo seguiva ovunque per la casa e velocemente ha iniziato a riconoscerlo, identificandolo come un membro della sua famiglia.
Rillette ha sviluppato un attaccamento particolare nei suoi confronti che gli esperti definiscono “imprinting”, una forma di apprendimento tipica delle cosiddette “specie sociali precoci”, tra cui rientrano anatroccoli e pulcini domestici. Questi uccelli, subito dopo la nascita, vanno già in giro liberamente e l’imprinting, che avviene in un breve periodo di tempo rispetto alla specie, permette loro di identificare i propri genitori e di tornare da loro per ricevere cibo e cure necessarie a sopravvivere. Dal canto suo anche Nino ha cominciato a prendersi cura di lei istintivamente perché, come tutti i bull terrier, è generalmente molto protettivo e affettuoso e ha una buona dose di pazienza che con Rillette non può mai mancare. Nino ogni mattina non vede l’ora di raggiungere la sua amica in giardino e trascorre con lei praticamente tutta la giornata, condividendo anche le passeggiate per il quartiere.
Aurore e Gabriel raccontano sul profilo Instagram di Nino e Rilette ogni particolare di questa curiosa relazione tra le due specie, i “baci” e le attenzioni che Rillette ama dedicare al suo amico Nino, compresa la sua abitudine di disturbare i suoi pisolini camminandogli addosso ed emettendo un suono che sembra quasi dire: “Acchiappami!”. Aurore non riesce più a immaginare una vita senza questa coppia bizzarra, ma affiatata: «Sono così grata della loro amicizia, guardarli insieme ci porta troppa gioia e felicità».