La capasanta (Pecten jacobaeus) è un mollusco bivalve della famiglia Pectinidae. La maggior parte di noi la conosce per ragioni culinarie ma questo mollusco marino ha capacità incredibili che possono aiutarci a cambiare il nostro modo di relazionarsi a lui.
La capasanta ha la particolarità, rara nel mondo animale, di possedere circa 200 occhi. Si pensava avessero il più elementare dei sistemi ottici ma un nuovo studio pubblicato su Current Biology ha rivelato funzionalità impressionanti. Gli occhi della capasanta hanno una messa a fuoco chiamata “di riflessione" – la stessa di un telescopio per intenderci – e grazie ad alcune cellule della cornea, possono alzare di molto la risoluzione delle immagini così che la percezione dell’ambiente sia migliore. Utilizzando simulazioni al computer, hanno scoperto che questo sistema visivo si adatta a seconda dell'inclinazione della luce e di come questa colpisce le retine. Così questo bivalve è in grado di migliorare la visione in condizioni di scarsa illuminazione. I ricercatori sottolineano come queste creature riescano a dare un senso alle immagini provenienti da 200 occhi diversi contemporaneamente: un processo nel "cervello" della capasanta che noi definivamo "semplice" è invece in grado di combinare 200 visioni tutte in un'unica immagine coesa.
Le capesante usano i loro occhi come sistema di preallarme nel rilevamento delle minacce. Scansionano tutto intorno a loro, alla ricerca di movimenti e ombre che potrebbero potenzialmente indicare predatori. Se il pericolo risulta reale fanno una cosa incredibile che gli costa tantissima energia: nuotano. Le capesante sono i molluschi bivalvi nuotatori più famosi, si sono evolute per utilizzare la propulsione a getto prodotta dall'espulsione dell'acqua tra le valve. Le valve solo le due parti distinte della loro conchiglia: da qui il nome bi-valvi. Queste vengono chiuse grazie a una rapida contrazione del muscolo adduttore e successivamente aperte da un legamento che agisce come un meccanismo a molla. Rispetto ai bivalvi scavatori o sessili, le capesante hanno legamenti con maggiore resilienza. Così aprono lentamente e chiudono rapidamente la loro conchiglia, creando scatti veloci con cui sfuggono ai predatori (soprattutto dalle stelle marine). Spesso lo fanno diversi secondi prima di chiudere completamente il guscio e affondare di nuovo sul fondale. Visto il grande dispendio energetico, non possono nuotare per periodi di tempo prolungati.
Si dice che le cosiddette “capesante cantanti” emettano anche un suono schioccante mentre sbattono i loro gusci sott'acqua. Altre invece, possono perfino scavare con il loro piede. Il piede dei bivalvi non è proprio come il nostro ma più come quello delle lumache. Una massa muscolare, dall'aspetto di una suola, situata nella parte ventrale del corpo. Alcune specie possono estenderlo per scavare nella sabbia in cerca di cibo o di un riparo.