Sono 400 le firme raccolte in un pomeriggio a Genova per chiedere che lo Stato riconosca gli animali come esseri senzienti. Una manifestazione statica che ha risuonato in diverse forme nei principali capoluoghi italiani, anche nella Capitale. Nella città della Lanterna, la protesta ha avuto luogo tramite la voce degli Animalisti genovesi , già in strada per la raccolta firme contro l'abolizione della caccia.
Alle 15.30 si sono accesi microfoni e megafoni per raggiungere più persone possibili nella via dello shopping genovese, via XX Settembre, dove Fabio Dolia, portavoce dell'associazione, ha evidenziato un bisogno di svecchiamento e di adesione alla realtà: «È dal 1942 che non si modifica il Codice Civile – ha detto l'animalista – dove gli animali sono definiti "res" ovvero cose, ma non è così per migliaia di persone che considerano i propri pet individui».
La fiumara di persone ha risposto: in molti si sono fermati a chiedere ulteriori informazioni, restando spiazzati dal venire a conoscenza che siamo anche indietro all'Europa dove, grazie al Trattato di Lisbona, gli animali già sono considerati esseri senzienti: «Se anche l'Italia si adeguasse le persone, anche e soprattutto le più fragili, potrebbero chiedere il rimborso sulle spese veterinarie e sapere di poter affrontare un'operazione chirurgica o qualsiasi esigenza sanitaria per i loro animali».
Al momento sul tavolo a Roma c'è la proposta di modifica dell’art. 9 della Costituzione, di iniziativa del Senatore Perilli che proprio su Kodami ha spiegato di cosa si tratta; prevede che sia aggiunto il riconoscimento dell'individualità di ogni animale: “La Repubblica tutela l’ambiente e l’eco-sistema, protegge le biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni”.
«Non è più possibile continuare, ancora oggi, a classificare gli animali come oggetti in balia dell’essere umano – spiegano gli organizzatori – I tempi sono cambiati ed anche la consapevolezza nei confronti degli animali. Pertanto, la legge deve adeguarsi».