Un nuovo ed emozionante incontro selvaggio arriva ancora una volta dal cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e a documentarlo è stato Pietro Santucci, esperta guida alpina e fotografo naturalista. Questa volta però non si tratta di lupi, come nel caso dell'esemplare più debole allontanato dal suo branco, ma di un meraviglioso orso bruno marsicano, il plantigrado più raro e minacciato al mondo.
«L'esemplare nel video è un maschio adulto, ma è difficile stimare con esattezza l'età – spiega Elisabetta Tosoni, esperta di orsi appenninici impegnata in numerosi progetti dedicati allo studio e alla conservazione di questa sottospecie e coautrice del progetto di divulgazione L'orso e la formica – Essendo maggio siamo entrati ormai nella nuova stagione riproduttiva. I maschi sono usciti dalla tana già nelle prime settimane di marzo e le femmine solitarie nelle prime di aprile. In questo periodo frequentano i fondovalle alla ricerca dei primi ciuffi di erba e i primi germogli degli alberi, carcasse di ungulati selvatici, bacche e frutta secca residui dal lungo inverno».
Con l'esplosione della primavera, infatti, gli orsi hanno ormai terminato il letargo e lasciato i loro ripari invernali già da tempo. Ciò accade a partire dalla fine di marzo, in concomitanza con il graduale aumento delle temperature e conseguente scioglimento delle neve. Maschi e femmine hanno però tempi leggermente diversi: i maschi sono solitamente i primi a risvegliarsi mentre le femmine, soprattutto quelle gravide, di solito attendono qualche settimana in più.
In questo periodo, tra l'altro, gli orsi bruni marsicani si spostano molto per recuperare forze ed energie andando alla ricerca di cibo, ma si stanno inoltre anche preparando per la nuova stagione degli amori. Tra maggio e giugno, infatti, i maschi si contendono i territori migliori e più ricchi di risorse, dove è quindi più probabile riuscire a incontrare una femmina e ad accoppiarsi.
Entrambi i sessi, però, non si fermeranno al primo incontro romantico. Gli orsi sono infatti mammiferi poligami e promiscui, e sia i maschi che le femmine si accoppieranno con più di un partner. I maschi più grossi e agguerriti sono generalmente quelli con maggiore possibilità di accaparrarsi una o più femmine che, una volta terminato l'accoppiamento, partoriranno però solo con l'arrivo del prossimo inverno, mentre sono ancora all'interno dei loro rifugi per l'ibernazione.
Un nuova stagione degli amori sta quindi per entrare nel vivo e gli orsi marsicani adulti sono tutti in fibrillazione. La speranza è che questo periodo tanto delicato possa portare a tante nuove nascite, quello che serve per allontanare sempre più dall'estinzione il plantigrado più minacciato del Pianeta. Quella marsicana (Ursus arctos marsicanus) è infatti la sottospecie più rara e a rischio del comune orso bruno. Si contano appena una sessantina di individui, tutti all'interno del PNALM.
Questa rara popolazione appenninica, più piccola e timorosa rispetto agli orsi che vivono sulle alpi, è sopravvissuta fino a oggi a stretto contato con gli esseri umani, anche perché è stata involontariamente selezionata proprio per essere più docile. Gli individui più temerari e aggressivi che si trovavano in Centro Italia, infatti, sono stati uccisi per secoli e questo ha favorito esclusivamente la sopravvivenza degli esemplari più mansueti, caratteristica che si è poi diffusa nel tempo in tutta la popolazione.
Oggi però, con appena qualche decina di esemplari, il pericolo estinzione non è ancora scampato e servirà l'impegno di tutti per riuscire salvare definitivamente questo raro e minacciato carnivoro. Video emozionanti come questo – ottenuti a distanza e senza recare alcun disturbo agli animali – son quindi una cartolina perfetta per promuovere la bellezza e l'importanza di questi mammiferi per gli ecosistemi, ma sono anche un spot eccezionale per continuare a raccontare le difficoltà che affrontano questi rari orsi sulla strada di una sempre più necessaria convivenza pacifica.