Dopo una stagione da record e non ancora finita per il numero di nidi di tartarughe marine trovati in Italia, comincia ora quella delle schiuse. All'isola d'Elba sono infatti nate le prime 54 tartarughine sulla spiaggia di Galenzana. La schiusa, avvenuta tra il 5 e il 6 agosto, è la prima in Toscana per il 2023, mentre sono ben sei i nidi di Caretta caretta finora trovati sulla più grande isola dell'arcipelago toscano.
Le immagini, postate sulla pagina di Visit Elba e rilanciate da tanti altri profili, sono state realizzate con una speciale luce rossa che non reca alcun disturbo ai rettili, soprattutto quando le piccole tartarughe appena nate cercano il riflesso della luna tra le onde per individuare e raggiungere il mare. Il nido era stato scavato nella nella notte del 15 giugno da una tartaruga nella spiaggia di Galenzana, nel comune di Campo nell'Elba – ha fatto sapere il centro di informazione turistica – e successivamente monitorato dai volontari di Legambiente.
Il 5 agosto alle 11:25 il lieto evento: le 51 piccole tartarughine sono emerse dal nido correndo sulla sabbia lungo la pista predisposta nei giorni precedenti dai volontari di Legambiente. E nelle ore successive, alle 01:55 del 6 agosto, si sono poi schiuse le altre tre Caretta caretta. Da qui in avanti scene come queste, con associazioni e volontari in tutta Italia impegnati a proteggere nidi e schiuse, saranno sempre più frequenti fino ad almeno la fine di settembre.
Globalmente considerata Vulnerabile dalla IUCN, la tartaruga marina, anno dopo anno, sta lentamente aumentando il suo raggio d'azione, complice anche l'aumento delle temperature globali e la crescente attenzione e sensibilità verso questi animali, un tempo gravemente minacciati. All'interno del Mediterraneo, anche grazie al prezioso lavoro di associazioni e enti di ricerca, la specie non è più considerata infatti a rischio.
Tuttavia, turismo di massa, calpestio, mezzi di pulizia e ombrelloni possono ancora compromettere lo sviluppo, la schiusa o la risalita delle piccole tartarughine, che hanno bisogno di almeno 40 giorni dalla deposizione per affacciarsi sul mondo esterno per la prima volta. Proprio per questo i nidi hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile per essere protetti, cosa che fortunatamente sta avvenendo.
Ogni femmina di Caretta caretta depone mediamente tra le 100 e le 150 uova della dimensione di una pallina da ping pong, che vengono accuratamente seppellite in una camera sotto la sabbia. Ripeterà quest'operazione più volte durante questi mesi, che essendo anche quelli più "intensi" per la stagione balneare sono, purtroppo, anche quelli più rischiosi.