Il video della famiglia di anatre con anatroccoli che attraversa la strada in fila indiana a Bergamo

Una famiglia di anatre con anatroccoli, ben 19 esemplari tra adulti e piccoli, ha attraversato la strada in fila indiana a Bergamo sorprendendo i cittadini per l’"educazione civica" mostrata.

19 Luglio 2023
13:32
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Hanno attraversato la strada in fila indiana, ordinatissimi e con il semaforo che dava loro la precedenza: la gita fuori porta di una famiglia di anatre e anatroccoli in quel di Bergamo, ben 19 esemplari di germano reale tra adulti e piccoli, ha sorpreso i cittadini non solo per la specie di cui si trattava, ma soprattutto per "l’educazione civica" mostrata dai volatili.

Il video è stato condiviso prima da Bergamoincentro, l'associazione dei commercianti del centro città e poi anche dal sindaco della città Giorgio Gori che ha commentato: «Anatroccoli bergamaschi» e sotto al cui post sono arrivati una serie di commenti molto ironici di utenti che, elogiando il rispetto delle regole stradali da parte degli anatroccoli, evidenziavano il fatto che «solo ciclisti e monopattini non riescono a fare lo stesso», rimarcando l’atavico “odio” esistente tra gli automobilisti e chi si muove sulle due ruote.

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C’è, però, anche chi ricorda che sotto l'asfalto esiste un canale che sarebbe bello liberare e rendere disponibile ai volatili. Dopo aver attraversato, in ogni caso, la numerosa famiglia rassicurando chi si era preoccupato sul loro incedere troppo sicuro in mezzo al traffico, è rientrata al laghetto in via Gianandrea Gavazzeni vicino al teatro Donizetti. In realtà, non è la prima volta che vengono avvistati nelle vie limitrofe: diversi cittadini e turisti li avevano già notati a spasso nei paraggi già nei giorni scorsi, fermandosi anche a fotografarli e filmarli.

Quello degli animali selvatici sempre più presenti nei centri cittadini è un fenomeno recente, come sappiamo, dovuto a una serie di fattori molto precisi e dipendenti esclusivamente dagli esseri umani: quello che le amministrazioni ritengono un problema, infatti, non troverà risposte adeguate finché non si accetterà di dover mettere in atto comportamenti e pratiche molto diverse dai sistemi estremi spesso adottati in cui le vittime sono sempre gli animali.

La scelta spesso invocata a gran voce dell’abbattimento di animali come i cinghiali difficilmente porterà risultati soddisfacenti perché, come ripetono esperti e associazioni ambientaliste, la caccia spesso causa piuttosto la destrutturazione sociale nei branchi, provocando la dispersione degli individui e favorendo la riproduzione delle femmine più giovani che si accoppiano al di fuori del gruppo di origine.

Ed è proprio per questo che un approccio moderno alla questione è proprio incidere sulla natalità degli animali selvatici invece che sulla loro mortalità, sfruttando la risposta immunitaria dell’organismo animale per bloccare, con diverse modalità, la fertilità. In alcuni paesi, per esempio, si usano i vaccini immunocontraccettivi che stimolano il sistema immunitario del soggetto a produrre anticorpi contro gli ormoni riproduttivi e che portano infertilità nell’animale per un periodo di almeno 3/5 anni dopo la somministrazione.

Oltre a questo, che può essere considerato un meccanismo veloce ma a minor danno per gli animali, sarebbe importante anche implementare strategie come la creazione di corridoi ecologici per consentire agli animali di spostarsi in modo sicuro, l'istituzione di aree protette o la fornitura di habitat artificiali per gli animali. Cose, però, per le quali è necessario avere una forte volontà di promuovere un’idea di coesistenza pacifica tra animali selvatici e comunità umane e una prospettiva che consideri soluzioni sostenibili e rispettose del benessere di entrambe le parti coinvolte.

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Simona Sirianni
Giornalista
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