Con un video postato attraverso i canali social ufficiali, il Ministero degli Esteri ucraino ha mostrato alcuni dei tanti animali recuperati e portati in salvo dall'esercito di Kiev: cani e gatti liberi che si sono ritrovati nel bel mezzo del conflitto, animali domestici abbandonati, fuggiti o che hanno perso le loro famiglie umane. Su Kodami lo abbiamo raccontato fin dalle primissime ore dallo scoppio del conflitto: la guerra in Ucraina non ha risparmiato nessuno, animali compresi.
La guerra è un emergenza per tutti del resto: molti animali di famiglia sono stati lasciati indietro durante la fuga, altri hanno perso i punti di riferimento rappresentati dai volontari e dai rifugi, che già di norma vivono enormi difficoltà, e che sono ormai al collasso mentre tanti altri ancora sono riusciti a fuggire assieme ai loro umani. Ma l'umanità mostrata dall'esercito e dalle milizie ucraine non deve però sorprendere, non è infatti la prima volta che accade che donne e uomini in fuga o coinvolti direttamente sul campo di battaglia mostrino tanta sensibilità e umanità verso i nostri compagni animali, d'altronde fa parte della nostra natura.
Basta scavare un po' nel passato per trovare immagini che arrivano dalla Seconda Guerra Mondiale o direttamente dal fronte della Guerra Civile Spagnola: scatti che testimoniano il legame unico e indissolubile che si crea tra umani e animali e che nemmeno le bombe possono spezzare.
E di storie dall'Ucraina ne abbiamo raccontate molte in queste settimane, alcune belle altre purtroppo no. Come quella di Reeny, la cagnolina che ha atteso per un mese davanti casa la sua umana rimasta uccisa durante il conflitto. Oppure quella di Andrea Cisternino, il volontario italiano rimasto al fianco dei suoi 400 animali ospitati al Rifugio KJ2 situato a pochi chilometri da Kiev. Dopo settimane trascorse senza cibo né acqua l'ex fotografo e i suoi animali sono stati soccorsi dai tanti aiuti arrivati direttamente dall'Italia.
Molte associazioni italiane e non sono andate e stanno andando direttamente nelle zone di confine, dove hanno visto con i loro occhi la disperazione che ha travolto indistintamente umani e animali.
Ci sono poi storie e racconti di speranze, come quella di Simba: il gatto rimasto in Ucraina per tutto il conflitto e che ha finalmente riabbracciato la sua famiglia rifugiata proprio in Italia. Il nostro Paese sta infatti accogliendo tantissimi umani e i loro animali, sebbene il Ministro degli Esteri non abbia consentito l'accesso ad animali randagi, senza famiglia o provenienti direttamente dai rifugi. La decisione è stata presa per arginare eventuali focolai di rabbia, ma come ha spiegato Laura Arena, veterinaria esperta di benessere e membro del comitato scientifico di Kodami, «pensare che la supervisione dell'uomo possa arginare il contagio è più una speranza che una certezza».
Il video degli animali salvati dai soldati ucraini, come era già accaduto con le immagini del giovane e sorridente militare che “stringe amicizia” con una cinciallegra, rappresenta un piccolo grande spiraglio di speranza in un momento davvero drammatico per tutti. In guerra non ci sono né vincitori né vinti, ma solo vittime senza colpa, animali compresi. Siamo l'unica specie del Pianeta che migliora costantemente le proprie tecnologie per distruggersi reciprocamente, ma siamo anche tra i mammiferi più empatici e altruistici che si siano mai visti (il video lo dimostra chiaramente), tocca solo a noi scegliere una volta per tutte su cosa puntare di più.
Fonte video: MFA of Ukraine