KODAMI ZOOM
episodio 8
31 Ottobre 2022
13:00

Gli animali vampiro esistono davvero? Parliamo del pipistrello vampiro comune

Vanno a caccia di notte e mordono le loro vittime per nutrirsi di sangue: parliamo dei vampiri, creature fantastiche protagoniste di libri, film e serie tv. Ovviamente non esistono davvero, ma esistono in natura degli animali vampiro, come il Desmodus rotundus, il pipistrello vampiro comune.

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Vanno a caccia col favore delle tenebre e aggrediscono le loro vittime per nutrirsi di sangue, con morsi a volte letali: parliamo dei vampiri, creature fantastiche che da secoli sono protagonisti di libri, film e serie tv. Ma in natura esistono degli animali vampiro? Il primo animale che ci viene in mente è il pipistrello, tanto che queste creature e i vampiri sono ormai diventati quasi sinonimi. Ovviamente i vampiri non esistono, ma esiste una specie, il Desmodus rotundus, che viene chiamata proprio pipistrello vampiro comune. Ma da dove nasce questa analogia?

Tutto ha inizio nel 1500, quando il conquistatore spagnolo Hernán Cortés arrivò in Messico. Cortés e i suoi uomini fecero la conoscenza di un animale curioso, che di notte svolazzava sui loro accampamenti e si nutriva di sangue. Niente stragi e militari vampirizzati, tranquilli, questi pipistrelli si limitavano a mordere i cavalli per riempirsi la pancia. Erano però una novità incredibile: animali che bevono sangue! In Europa non c’erano e non ci sono mai stati pipistrelli ematofagi, cioè che si nutrono di sangue. Infatti parliamo di tre sole specie (Desmodus rotundus, Diaemus youngi, Diphylla ecaudata), tutte concentrate tra l’America Centrale e Meridionale, contro le circa 1400 che fanno parte dell’ordine dei chirotteri, cioè dei pipistrelli. Ma visto che praticamente in ogni cultura e in ogni epoca esistono miti e leggende di creature mostruose che succhiano il sangue, le storie sui pipistrelli del Messico alimentarono superstizioni di ogni genere. Proprio per questa macabra somiglianza la specie fu poi battezzata pipistrello vampiro comune. Quindi, giusto per chiarire, sono i vampiri che hanno passato il nome ai pipistrelli e non viceversa.

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Ora, facciamo un salto in avanti, alla fine del 1800, per incontrare lui, il Principe della Notte: Dracula! Anche se le loro origini sono distanti e indipendenti, pipistrelli e vampiri sembravano destinati a incontrarsi e Bram Stoker, con il suo romanzo Dracula, ha creato un collegamento tra di loro ormai inscindibile. Oltre alla dieta a base di globuli rossi, infatti, Dracula può anche trasformarsi proprio in un pipistrello, per coprire velocemente grandi distanze. A questo punto, l’idea del pipistrello come creatura notturna e spaventosa si fissa nell’immaginario collettivo.

Sarà forse proprio a causa di queste storie che i pipistrelli ci fanno così paura…ma dovremmo davvero essere così spaventati da questi animaletti? In realtà è bene chiarire che un pipistrello che aggredisce un essere umano è un evento rarissimo, perché preferiscono di gran lunga mucche e galline. E non è nemmeno vero che si impigliano tra i nostri capelli, anzi tutt'altro: i pipistrelli tendono a evitare l'uomo. Ma soprattutto, non dissanguano le loro prede azzannandole alla giugulare: è impossibile, sono degli animali grandi a malapena 10 cm. I pipistrelli non succhiano il sangue, ma tagliano la pelle con i loro denti affilati e poi leccano il sangue che esce fuori: un po' come un cane che beve l'acqua dalla ciotola. Inoltre, la saliva dei pipistrelli contiene una sostanza, la draculina, che impedisce alla ferita di richiudersi, così il pipistrello può bere tutto il sangue di cui ha bisogno.

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Dato che possono nutrirsi solo di sangue, i pipistrelli vampiro hanno sviluppato un insieme di capacità straordinarie per sopravvivere. Grazie allo strano naso che si ritrovano riescono a percepire non solo il calore degli altri animali ma addirittura individuare i vasi sanguigni, per andare a colpo sicuro quando mordono. Per trovare le prede sfruttano una specie di sonar incorporato, meglio definito ecolocalizzazione: emettendo dei suoni e ascoltando come rimbalzano sull’ambiente circostante, possono orientarsi e capire cosa c’è nei paraggi. E poi non dimentichiamo che i pipistrelli, in generale, sono gli unici mammiferi capaci di volare.

I pipistrelli, però, non si sono adattati solo per procurarsi il loro cibo, il sangue, ma anche per digerirlo al meglio. Il sangue non è un alimento ideale: contiene infatti molte proteine, ma pochi grassi e carboidrati, che sono le principali fonti di nutrimento. E spesso trasporta malattie. Tuttavia, ospitando una serie di microrganismi particolarmente attivi, i pipistrelli riescono a fare due cose: proteggersi da eventuali infezioni – sono tra gli animali più resistenti alle malattie – e assorbire al meglio le poche sostanze nutritive del sangue. È vero però che ci sono anche degli svantaggi: proprio perché il sangue non è un pasto ideale, i pipistrelli devono nutrirsi molto più spesso di altri animali. Ogni giorno bevono un quantitativo di sangue pari al 50% del loro peso e due soli giorni di digiuno bastano per finire stecchiti! Ma per essere sicuri di avere sempre la pancia piena, i pipistrelli formano anche veri e propri legami di amicizia con i loro simili. Così, se a qualcuno la battuta di caccia va male, può chiedere ad un amico di rigurgitargli un po’ di sangue in gola. Gli studiosi hanno infatti scoperto che gli esemplari più altruisti formano legami di amicizia più solidi e hanno più possibilità di sopravvivere, mentre gli egoisti difficilmente riceveranno aiuto e se la dovranno cavare da soli.

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Image courtesy of Uwe Schimdt via Wikimedia Commons

A proposito di miti da sfatare, avevamo parlato anche di morsi letali, ma  in che senso? Ribadiamo che è davvero improbabile che mordano una persona, e poi, se pure accadesse, probabilmente manco ve ne accorgereste. Ma è vero che questi animali sono spesso portatori di malattie gravi, come la rabbia. Se ci sono contatti ravvicinati tra pipistrelli e persone, però, il più delle volte è colpa nostra. Un pipistrello aggredirà un essere umano solo se non riesce a trovare altre prede. E spesso questo accade per la devastazione degli habitat naturali causata dall’uomo. Inoltre, accade raramente di contrarre malattie come la rabbia a causa del morso di un pipistrello rispetto a contatti con altre specie. Questa cattiva reputazione dei pipistrelli vampiro, poi, si è estesa a tutte le specie di pipistrello, senza motivazioni concrete. La presenza di pipistrelli, piuttosto che essere una pestilenza, è sinonimo di un ecosistema sano: molti pipistrelli sono infatti impollinatori, si nutrono di insetti e quindi ne limitano la diffusione oppure mangiano frutta, disperdendo semi e quindi aiutando le piante a proliferare.

Insomma, essendo stati associati a demoni sanguinari, i pipistrelli si portano dietro un’aura spaventosa che, come abbiamo visto, è piuttosto infondata. Senza contare che non sono gli unici animali a nutrirsi di sangue: sanguisughe, zanzare, zecche, lamprede e perfino un fringuello che si è guadagnato anche lui l’aggettivo di vampiro, sono tutte specie che si nutrono di sangue, ma che nel nostro immaginario non sono spaventose o demoniache.

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