“Furry Angels Haven”, il rifugio per gli animali abbandonati a Wuhan durante la pandemia

Centinaia di cani e gatti sono stati abbandonati a Wuhan, l'epicentro della pandemia da Covid-19, durante i mesi di quarantena. Ma grazie a Furry Angels Haven, e alle titolari Fita e Xenia, questi animali domestici hanno trovato una nuova casa, evitando così un destino peggiore.

6 Aprile 2021
18:02
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Sono stati abbandonati nel bel mezzo della più grave crisi del nostro secolo. Sono i cani e i gatti di Wuhan, l'epicentro da cui è scoppiata la pandemia da Covid-19. Centinaia di animali domestici sono stati infatti costretti a vivere in strade e città deserte, senza cibo: l'uomo, per paura del contagio, si è dimenticato di loro. Ma c'è chi ha sfidato le restrizioni del governo cinese pur di salvare la vita di questi cani che, altrimenti, sarebbero stati abbattuti.

Fita e Xenia sono le titolari di Furry Angels Haven, un rifugio che opera nella città di Wuhan e che nell’ultimo anno e mezzo ha salvato la vita di decine di cani e gatti, anche loro vittime della pandemia. Tutto è iniziato quando Fita ha trasformato il suo appartamento in un rifugio improvvisato, prendendosi cura di questi animali che hanno rischiato di andare incontro a morte certa: «Ero arrivata ad avere 63 cani e 50 gatti – ha spiegato -, non potevo nemmeno portarli fuori. Non è stato facile, ma non avevano un altro posto dove andare».

Ma col tempo, quello che era solo un piccolo appartamento, oggi è diventato un terreno agricolo fuori Wuhan che accoglie circa 180 cani e 40 gatti, liberi di vivere in un ampio spazio verde e di ricevere cure mediche e cibo, davvero difficile da trovare durante la quarantena forzata.

Le limitate finanze di Furry Angel Haven sono state messe a dura prova dalla pandemia, ma grazie al contributo di Xenia, che dagli Usa ha raccolto numerose donazioni, l’organizzazione è riuscita a regalare a questi animali l’affetto di una nuova famiglia, gestendo un sistema di adozioni che ha permesso di far viaggiare i cani fuori dai confini cinesi: «Fino al 2019, siamo riusciti a riportare a casa circa 200 cani. Abbiamo fatto adottare cani negli Usa, nel Regno Unito, in Canada, Francia e Germania».

Mentre l'occidente è alle prese con la fase più acuta della pandemia, la vita in Cina sta lentamente tornando alla normalità. Tuttavia, la pandemia da sola non può spiegare l'aumento del numero degli abbandoni: la Cina, infatti, è un Paese dove gli animali ricevono scarsa considerazione: «Molti cani vengono adottati dalle coppie – spiega ancora Xenia – e poi abbandonati non appena arriva un figlio». Ma basti pensare alla recente inchiesta di HSI, in merito all'uccisione di volpi e procioni al solo scopo di creare pellicce, per rendersi conto di come i diritti degli animali in Cina non sono affatto tutelati.

Fita e Xenia continuano ad aiutare cani e gatti in difficoltà, ma le adozioni all'estero stanno andando a rilento a causa delle chiusure dei confini in molti Paesi ancora alle prese con la pandemia: «Nel 2020 abbiamo riportato a casa solo 20 cani, è stato un anno difficile, ma faremo di tutto per tenere al sicuro gli animali domestici di Wuhan».

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