Gli agenti dei Carabinieri di Torre del Greco, supportati dalle Guardie della LIPU di Napoli, hanno condotto un'operazione di controllo all'interno di uno stabile a Torre del Greco, in provincia di Napoli, che ha portato alla scoperta di un scantinato al cui interno erano nascosti in gabbiette minuscole numerosi cardellini – una specie particolarmente protetta – ma anche trappole, reti per l'uccellagione e richiami vietati. Il proprietario dello scantinato, un uomo di 76 anni già protagonista di altri episodi di bracconaggio in passato, è stato denunciato maltrattamento di animali, detenzione di fauna particolarmente protetta e per uccellagione.
«Avevamo ricevuto una segnalazione di una casa dalle cui finestre, poste al piano seminterrato, si sentivano i canti e versi di cardellini – racconta a Kodami Nicola Campomorto, attivista che ha partecipato all'operazione – Dopo alcuni sopralluoghi, ci siamo recati sul posto insieme ai Carabinieri Forestali per confermare la presenza di specie protette di uccelli e il riscontro ha avuto purtroppo un esito positivo».
Nascosti in gabbiette anguste c'erano diversi esemplari di cardellino (Carduelis carduelis), una specie particolarmente protetta e tutelata da leggi e convenzioni nazionali e internazionali, di cui è quindi vietata la cattura, la detenzione e l'uccisione. «Abbiamo trovato numerose gabbiette occupate da cardellini sia giovani che adulti, tutti privi di anello di identificazione e quindi certamente di origine illegale detenuti in condizioni non idonee. Gli animali sono stati consegnati al CRAS di Napoli, poiché molti erano in condizione di salute precarie», sottolinea Campomorto.
All'interno dello scantinato, però, non erano stipati solamente uccelli protetti, ma anche attrezzatura, strumenti e materiale utilizzato per la cattura degli animali selvatici in natura. «Abbiamo trovato anche alcune reti utilizzate per l'uccellagione complete di pali di sostegno, richiami elettroacustici con USB al cui interno erano presenti file MP3 che riproducevano canti e versi dei fringillidi e gabbie trappola perfettamente funzionanti. Per di più, un paio di cardellini erano ancora "equipaggiati" con l'imbracatura per essere utilizzati come zimbelli e attirare e catturare così altri esemplari», spiega ancora Nicola Campomorto.
Particolarmente apprezzato per la bellezza del suo canto e del suo piumaggio, il cardellino è purtroppo tra le specie "preferite" dai bracconieri, in particolare nel Napolentano. Più volte vi abbiamo infatti già raccontato di numerosi sequestri e liberazioni di cardellini, la cui detenzione è ancora una vera e propria "tradizione" in alcune aree del Sud Italia. Questa stessa operazione, purtroppo, sottolinea infatti ancora una volta quanto queste "passioni" e usanze ormai anacronistiche e inaccettabili siano ben lontane dall'essere debellate.
L'uomo denunciato, purtroppo, era già noto per altri episodi passati di bracconaggio: «Era già stato denunciato per gli stessi reati nel 2019. Ci auguriamo quindi che si tenga conto di questa recidiva e ci sia per questo una pena adeguata», conclude Campomorto. Tutti gli uccelli sequestrati e ora in cura al CRAS saranno liberati in natura non appena avranno recuperato le forze.