Sporchi, infestanti, stupidi e pieni di malattie! Diciamoci la verità: i piccioni non godono di un’ottima reputazione. Ma siamo sicuri che tutto quello che sentiamo sul loro conto sia vero?
Come i piccioni hanno colonizzato le città
Vi sarà sicuramente capitato, durante una passeggiata o affacciandovi semplicemente alla finestra, di imbattervi in decine di questi esemplari. Ma perché ce ne sono così tanti? E come mai stanno così a stretto contatto con l’uomo? La risposta sta nell’origine di questi uccelli. Può sembrare incredibile ma in realtà, i piccioni che oggi vediamo in città, sono in un certo senso “animali domestici”. Sono infatti i discendenti diretti del piccione domestico (Columba livia domestica), uno dei primi animali ad essere addomesticati dall’uomo in assoluto! Pensate che il suo addomesticamento è testimoniato dai geroglifici egizi già 5000 anni fa. Il motivo? Veniva utilizzato come “postino”. Eh sì, oggi lo consideriamo spesso un fastidio ma in passato le sue abilità da ‘piccione viaggiatore’ ci hanno fatto comodo per mandare messaggi in tutto il mondo. Per questo vennero allevati quasi in ogni angolo del globo per secoli, diffondendosi a dismisura.
Va da sé però, che col tempo, con la nascita di altri sistemi di comunicazione (pensate al telegrafo o al telefono), i piccioni diventarono agli occhi dell’uomo sempre meno utili e vennero liberati o scapparono via, colonizzando di fatto le città. Non a caso si stima che oggi ce ne siano circa 400 milioni, diffusi in tutti i continenti a eccezione dell’Antartide.
Come riesce a sopravvivere in un habitat tanto ostile
Ma come fanno a sopravvivere tra smog, auto che sfrecciano a destra e a sinistra e mille altre insidie?
Ci riescono grazie alla loro incredibile capacità di adattamento, che ha consentito al piccione di sviluppare nel tempo una serie di caratteristiche davvero straordinarie. Avete mai provato ad afferrarlo per esempio? È praticamente impossibile! Questo grazie ai suoi tempi di reazione molto rapidi dovuti anche ad una vista sopraffina. La sua vista infatti, non solo può arrivare a 42 km di distanza ma è anche incredibilmente ampia: ha una visuale di quasi 360 gradi che gli permette di vedere in tutte le direzioni, riesce persino a guardarsi le spalle, e non per modo di dire! Ma non finisce qui. Questi volatili sono anche in grado di vedere… a rallentatore! La loro capacità di processare le immagini infatti è molto più veloce, ad esempio, di quella di noi esseri umani. Così i loro occhi catturano molte più immagini per secondo (FPS), rispetto a noi. Quante volte guidando avete temuto di investire un piccione che però, inaspettatamente, all’ultimo secondo spiccava il volo salvandosi? Ora sapete il perché: vi aveva visti molto prima di voi. Il piccione poi, è in grado di adattarsi praticamente ad ogni condizione pur di sopravvivere, pensate che con gli anni è passato dall’essere granivoro e frugivoro (quindi a nutrirsi esclusivamente di semi, bacche e frutta) ad essere onnivoro, così da potersi accontentare di tutto ciò che trova in città. Va detto che, per sua fortuna, possiede solamente 37 papille gustative, contro le quasi 10.000 di noi esseri umani e ciò gli consente di nutrirsi praticamente di tutto senza far troppo lo schizzinoso.
Il piccione viaggiatore: un gran romanticone
Come avrete capito, il piccione è un vero e proprio maestro della sopravvivenza e della fuga dai pericoli, ma non lasciatevi ingannare: in amore non scappa affatto dalle sue responsabilità. Anzi, a dir la verità è un gran romanticone! Non a caso, una volta costruita casa, farà di tutto per ritornarci. Non importa quanto lontano dal nido lo porterete, il piccione sarà disposto a percorrere migliaia di chilometri pur di ritornare dalla sua famiglia. Ed è proprio grazie a questa sua capacità di tornare sempre al luogo in cui nidifica che riusciva a mandare messaggi per conto di noi umani praticamente ovunque. Infatti, grazie al suo olfatto molto sviluppato e alla capacità di percepire i campi magnetici terrestri, è in grado di orientarsi benissimo: praticamente è una bussola con le ali! Questo “postino volante” però ha una particolarità: può mandare messaggi solo in una direzione, verso il nido appunto. Se, per esempio, da Napoli voglio mandare un messaggio a Milano, devo prima andare a Milano, far nidificare i piccioni, e poi trasportarne uno con me a Napoli. In questo modo, quando è ora di mandare il messaggio basta scriverlo, legarlo al piccione e liberarlo; e il piccione si dirigerà automaticamente a Milano dove c’è il suo nido. Va da sé quindi che abbiamo un solo messaggio a disposizione per ogni piccione che liberiamo. Per questo motivo, di piccioni, ne venivano allevati e fatti nidificare moltissimi e per lo più in punti strategici. Durante le guerre, per esempio, si facevano nidificare in dei punti prestabiliti e poi venivano dati alle truppe che, in caso di bisogno, avrebbero quindi potuto mandare messaggi d’aiuto. Metodo semplice ma geniale.
La camminata da piccione
Appare evidente quindi, che il piccione sia tutt’altro che stupido e che abbia anche una memoria di ferro. Ma allora perché la gente pensa sia un animale stupido? Forse per la sua camminata? Effettivamente quella testa che fa avanti e indietro come se avesse costantemente la musica nelle orecchie, può farlo apparire da fuori un po’ troppo… “spensierato” per così dire, ma in realtà anche questo movimento viene fatto per un motivo. A dir la verità la testa non fa nemmeno ‘avanti e indietro’, ma solamente avanti. Il piccione infatti porta la testa in avanti e poi il resto del corpo lo “raggiunge”, e lo fa sia per mantenere il corpo in equilibrio (un po’ come quando noi umani muoviamo le braccia avanti e indietro), che per stabilizzare la vista. Muovendo la testa infatti, riesce a compensare i movimenti del corpo, mantenendo una visuale stabile e lineare.
Portano malattie?
Ma quindi sono o non sono pericolosi? Insomma i piccioni portano le malattie o no? In effetti sì. Sicuramente possono essere fonte di malattie e infezioni, ciò però non va imputato all’animale in sé ma all’ambiente in cui vive. Ad essere malsano quindi è l’habitat cittadino in cui i piccioni si sono ritrovati a stare, ambiente che tra l’altro abbiamo costruito noi. Inoltre va anche aggiunto che più che il piccione in sé, ad essere davvero pericolose possono essere le loro feci, che prendono il nome di guano. Il guano, che ci crediate o meno, è addirittura considerato un rifiuto pericoloso e il suo smaltimento, quando è in grosse quantità, deve quindi seguire determinate procedure per tutelare i rischi alla salute pubblica! Infatti, oltre a poter essere fonte di infezioni e malattie, il guano è anche estremamente corrosivo poiché ricco di acido urico, che conferisce alle feci una acidità tale da corrodere anche pareti e monumenti.
Conclusione
Insomma, adesso che li conosciamo così a fondo, sono sicuro che la prossima volta che tornando a casa ci imbatteremo in uno di questi meravigliosi esemplari, lo guarderemo con un po’ di ammirazione in più e con molta meno diffidenza. Adesso sappiamo per certo che sono degli animali davvero straordinari e che forse anche loro, proprio come noi, stanno solamente tornando a casa dopo una lunga giornata.