La vita sessuale dei ragni è sorprendentemente complessa e movimentata, talvolta persino parecchio rischiosa se sei un maschio. In questi aracnidi, infatti, molto spesso le femmine sono enormemente più grosse e aggressive dei maschi, che in certi casi rischiano anche di lasciarci le penne pur di assolvere ai loro doveri biologici. Proprio per questo, alcune specie sono diventate nel tempo veri e proprio modelli per lo studio dei complessi rituali di corteggiamento o dei meccanismi evolutivi guidati dalla selezione sessuale, come appunto il cannibalismo intraspecificio o le danze dei colorati ragni pavone.
Tuttavia, poco o nulla si sa sul comportamento riproduttivo di alcuni particolari gruppi un po' meno appariscenti e dalle abitudini parecchio più riservate, come i ragni botola o i velenosissimi ragni dei cunicoli australiani, la cui complessa e animata vita sessuale è stata descritta per la prima volta e in maniera straordinariamente dettagliata in un nuovo studio appena pubblicato sul Journal of Zoology. Analizzando oltre 80 filmati di accoppiamento tra ragni, i ricercatori hanno così scoperto che anche i ragni dei cunicoli possiedono una vita sessuale alquanto vivace e articolata che consente ai maschi di praticare il sesso sicuro senza essere mangiati.
I ragni dei cunicoli (Atrax robustus) vivono esclusivamente in Australia e sono conosciuti e studiati quasi esclusivamente per l'estrema tossicità del loro veleno. Il loro morso, infatti, oltre a essere incredibilmente doloroso, in alcuni casi può rivelarsi persino fatale. Questa specie deve il suo curioso nome alla particolarissima strategia di caccia che utilizza per catturare insetti, rettili e anfibi: con le loro ragnatele costruiscono infatti rifugi tubalori a forma di imbuto dove si nascondono in attesa di una potenziale preda. Ma parte questo, poco o nulla si conosce della loro ecologia o della loro biologia riproduttiva, perlomeno fino a oggi.
Filmando e analizzato il comportamento di corteggiamento e l'accoppiamento vero e proprio tra diverse coppie di ragni in cattività, gli scienziati hanno così descritto nel dettaglio e per la prima volta ben tredici comportamenti distinti nei maschi (di cui due mai osservati prima nei ragni in generale) e quattro nelle femmine, che seguono più o meno la seguente e precisa sequenza rituale. Nella fase di corteggiamento, il maschio si avvicina in maniera cauta alla tana in cui è nascosta la femmina, inizia quindi a corteggiarla facendo vibrare zampe, pedipalpi (le appendici sensoriali sul capo) e parte del corpo, poi inizia a picchiettarla e a stimolarla delicatamente e ripetutamente con le zampe.
Se tutto va bene e lei si dimostra accomodante e disponibile ad accettare l'approccio, il maschio entra deciso nella tana, inseguendo la femmina se è necessario. A questo punto, lui la afferra con con forza, sollevandola e mettendola in posizione verticale per completare la copula vera e propria. Questo processo può richiedere parecchi tentativi prima che abbia successo. Quando quindi la femmina è immobile, ben salda e relativamente tranquilla, il maschio infila finalmente i suoi emboli, la parte terminale dei pedipalpi che sono come una pipetta dalla quale fuoriesce lo sperma, nell'apertura genitale femminile. La copulazione può così terminare o con la ritirata spontanea di uno dei partner o con il maschio che viene cacciato via dalla femmina.
Secondo gli autori, questo studio, oltre a colmare una grossa lacuna sulle conoscenze delle abitudini sessuali di questi ragni, suggerisce inoltre che la posizione verticale con cui i maschi tengono ferma la femmina durante la copula, possa svolgere un ruolo cruciale per permettere di completare l'accoppiamento in sicurezza senza essere mangiati. In questa specie, infatti, i maschi possiedo sul secondo paio di zampe dei particolari speroni che aiutano a mantenere sollevata e bloccata la femmine, evitando così che possano essere mangiati durante l'accoppiamento.
In conclusione, i ricercatori sperano quindi che questa prima e dettagliata descrizione dei complessi rituali di accoppiamento del ragno dei cunicoli, possa stimolare anche altri scienziati ad approfondire questi affascinanti comportamenti anche in altre specie di ragni, troppo spesso studiate esclusivamente in relazione al loro grado di pericolosità per la nostra specie. Offrendo così un nuovo punto di vista su questi eccezionali predatori fin troppo spesso trascurati e disprezzati dalla maggior parte delle persone.