In queste ore su diversi media e testate italiane è comparso un video con protagonista un sub americano, Alex Pikul, attaccato e morso durante un'immersione a Sharm el-Sheikh, in Egitto, da un "terrificante" pesce dai denti "umani". Come accade spesso in casi come questi, i titoli e gli articoli sensazionalistici e talvolta persino allarmistici, non sono altro che un tentativo – è proprio il caso di dirlo – di prendere all'amo qualche clic e visualizzazione in più, considerando che di video come questi ne è strapieno il Web e non dovrebbero perciò nemmeno essere considerati una notizia. Ma andiamo con ordine.
Partiamo subito col dire che il pesce in questione, per quanto aggressivo e dotato di un morso parecchio doloroso, a parte causare qualche piccola ferita e un leggero spavento, non costituisce affatto alcun pericolo per la nostra specie. Inoltre, la specie ittica in questione meriterebbe di certo ben più dell'imbarazzante appellativo di "pesce dai denti umani" affibbiatogli con così tanta superficialità e antropocentrismo dai media generalisti, che il più delle volte non si prendono nemmeno la briga di chiamarlo col suo vero nome, figurarsi raccontare qualcosa in più sulle sue caratteristiche e sulla sua etologia.
E allora, ci pensiamo noi a rendergli giustizia, raccontandovi chi è e come vive questa specie tipica delle barriere coralline a basse profondità. Il suo nome è pesce balestra titano (Balistoides viridescens), una specie molto comune nel Mar Rosso, negli oceani Indiano e Pacifico occidentale e che con i suoi 75 cm di lunghezza è anche una delle più grandi tra le circa 40 che compongono la famiglia Balistidae, quella a cui appartengono i pesci balestra.
Il nome di questi animali deriva dal latino balista, appunto balestra, un appellativo facilmente comprensibile vista la particolare conformazione delle pinne, simile all'arco di una balestra, e che a sua volta viene dal greco βάλλω, che significa invece scagliare, che come vedremo calza a pennello per descrivere il comportamento estremamente territoriale tipico di questi pesci. tornando ai suoi grossi denti "umani" – che poi umani non sono – servono soprattutto per rompere le dure corazze e le conchiglie di crostacei, molluschi, ricci di mare, coralli e altri animali di cui si nutrono abitualmente questi pesci, ma possono trasformarsi anche in un'efficace arma di difesa per allontanare scocciatori o potenziali predatori per la propria prole.
Il pesce balestra titano protagonista di questo video è infatti una femmina e sta semplicemente difendendo le sue uova deposte sotto la sabbia del fondale. Proprio quando sono a guardia del loro nido, questi pesci mettono in mostra tutta la loro famigerata territorialità e aggressività, allontanando – e se necessario attaccando e persino inseguendo – qualsiasi intruso, anche i sub, che conoscono perfettamente il temperamento di questi pesci bellicosi.
Tra l'altro, nonostante il caratterino, prima di arrivare ad attaccare, la femmina di pesce balestra ce la mette davvero tutta per sollecitare fotografi e amanti dello snorkeling a stare alla larga, assumendo posture di minaccia che, evidentemente, non tutti riescono a cogliere. Tra queste, c'è il nuoto frontale con pinna dorsale ben eretta e in bella mostra e il nuoto laterale che serve a scortare gentilmente l'intruso fuori dalla portata delle uova.
Inoltre, un altro aspetto interessante di questa specie riguarda proprio la conformazione geometrica del territorio intorno al suo nido. Ha pressapoco la forma di un cono, con la base poggiata sul fondale e la punta rivolta verso l'altro. Per cui, se doveste malauguratamente sconfinare all'interno di questo cono virtuale, per uscire più facilmente ed evitare dolorosi morsi, conviene soprattutto nuotare in orizzontale nella direzione opposta e non verso l'alto.
Insomma, di cose interessanti da dire sulla biologia e il comportamento questi pesci ce ne sono eccome, non c'è alcun bisogno tirare in mezzo ogni volta inutili paragoni con la nostra specie. Anche perché, se vogliamo dirla tutta, c'è un altro pesce dotato di una dentizione molto più simile a quella umana dei pesci balestra, si chiama Archosargus probatocephalus e ovviamente, ogni volta che ne viene pescato uno, le sue immagini diventano inevitabilmente virali.