È stato molto condiviso sui social il video di uno struzzo in strada seguito da un'auto. Le immagini, riprese a Castiglione Chiavarese in Liguria, sono state montate con una musica suggestiva e poi pubblicate da "Il Mugugno Genovese", una pagina Facebook che ha l'intento di rappresentare la genovesità e l'essere liguri, "con ironia a volte perfida, sottile e pungente", come recita la definizione data degli stessi ideatori.
Spesso però post come questi possono veicolare informazioni parziali o totalmente sbagliate che, rimbalzano in centinaia di bacheche, chat e gruppi Whatsapp e finiscono col generare delle fake news. Chiariamolo subito, dunque: in Liguria non si è perso alcun struzzo né tanto meno si tratta di un avvistamento di un animale selvatico o esotico che si è avvicinato alla città o che è stato abbandonato.
L'esemplare femmina rimasto "catturato" dalla fotocamera di un cellulare si chiama Bettina ed è la mascotte di una fattoria didattica dell'entroterra e quella che si vede è la strada privata della struttura.
Sono gli stessi titolari della Silverado Fattoria Arrighini a spiegare a Kodami chi è Bettina e dove si trovava al momento del video. L'esemplare di struzzo femmina, un pulcinotto di appena due anni ma già alto oltre due metri, vive insieme a tutti gli animali del piccolo parco faunistico costruito negli anni dalla famiglia Arrighini.
«Sì, è la nostra Bettina quella che si vede nel video che come sua abitudine scorta le auto lungo la strada di casa – racconta Ilaria Arrighini, 42 anni – Lei non si allontana mai troppo perché è una gran fifona. A fare il video è stato un ispettore regionale venuto da noi a fare dei controlli, andando via l'ha vista e ha pensato di fare un video». Nessun avvistamento strano, dunque, o fuga da qualche allevamento: la pulcinotta è regolarmente tenuta nella struttura.
La fattoria al momento è chiusa per i lavori richiesti dal Piano di sviluppo rurale e come tutte le aziende che hanno partecipato è sottoposta a delle ispezioni: «Siamo una fattoria didattica sociale a conduzione familiare – continua Ilaria – Lavoriamo con soggetti normodotati ma anche con disabili fisici o psichiatrici in collaborazione con "Il villaggio del ragazzo", l'istituto per ciechi Chiossone e altre realtà sul territorio, organizzando attività mirate tra bambini e animali».
Un piccolo parco faunisitco, si diceva, dove gli Arrighini, che hanno scelto di dedicare la loro vita agli animali e non potrebbero immaginarne una vita diversa, ospitano decine di esemplari dalle più disparate specie. Gli animali sono per lo più provenienti da situazioni di sfruttamento, di abbandono o salvati dal macello.
Bettina, figlia della stra conosciuta Noemi, arriva invece da un allevatore di Torino: «Tra gli altri, abbiamo cinque maiali salvati da un allevatore che li uccideva ancora a martellate in testa, 17 tra cavalli e pony, il cinghiale Ugo che doveva essere abbattuto nel Bisagno a Genova, gli asini portati via da un macello a Tiglieto e poi i rettili: ricordate i serpenti abbandonati a Lumarzo? Sono qui da noi».
La missione di Ilaria ed Enzo è insegnare il rispetto per gli animali e la convivenza tra specie: «Bambini e animali sono le nostre due "specie protette" qui – racconta ancora Ilaria – i piccoli umani imparano a relazionarsi con asini, cavalli, maiali, anche con lo struzzo, rispettando i loro tempi, la loro attività e la loro salute. Sostanzialmente qui si impara a stare. Se l'animale si avvicina e dimostra di cercare attenzioni, carezze e di voler interagire va bene, altrimenti resta nei suoi spazi e non viene in alcun modo costretto. Da noi a rotazione escono tutti e sono liberi nel nostro terreno, crediamo sia importante per le specie che lo richiedono rispettare la necessità di vivere in branco». Per questo motivo, sì, a qualche passante potrà capitare anche di vedere la pulcinotta Bettina farsi due passi intorno a casa Arrighini.