Balenottera nuota con il cucciolo nel Mar Ligure: il video del raro avvistamento al largo di Alassio

Nelle immagini catturate dal MolaMola Dive Team si vede una balenottera comune che nuota con il suo cucciolo nel Mar Ligure, nella zona Capo Mele tra Alassio e Andora. Un avvistamento raro e inaspettato.

28 Giugno 2023
11:46
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Dopo la famiglia di capodogli avvistata qualche settimana fa al largo di Sanremo, il Mar Ligure ha regalato un altro spettacolo a chi ogni giorno lavora per la tutela e la ricerca nel Santuario Pelagos. L’area marina transnazionale tra Liguria, Toscana, Costa Azzurra, Corsica e Sardegna ospita svariate specie di cetacei e l’associazione Delfini del Ponente ha potuto testimoniare un avvistamento tanto inaspettato quanto emozionante.

Durante un’uscita di whale watching a bordo di MolaMola Dive Team, nella zona Capo Mele tra Alassio e Andora, in provincia di Savona, è emersa una balenottera comune accompagnata dal proprio cucciolo. Durante l’incontro in mare aperto, a una decina di miglia dalla costa, il cucciolo ha mostrato alcune caratteristiche tipiche dei più piccoli sia sul piano fisico sia su quello comportamentale, dalla presenza di pori sul rostro alle modalità di emersione in superficie oltre alla curiosità nei confronti dell’imbarcazione: è passato al di sotto della barca di MolaMola Dive Team (ferma a motori spenti) per un paio di volte mentre l’esemplare adulto era in fase di immersione.

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«Si tratta di un avvistamento piuttosto raro, anche se quest’anno sta capitando a diversi gruppi di ricerca in zona – spiega Elena Fontanesi, ricercatrice di Delfini del Ponente – è stato del tutto inaspettato, per noi è la prima volta. Basti pensare che nello storico dell’Istituto Tethys risultano solamente otto cuccioli di balenottera comune avvistati tra il 1990 e il 2007». I Delfini del Ponente non sono i soli ad aver avvistato un piccolo di balenottera comune e serviranno ora verifiche congiunte con CIMA Research Foundation, Cetasmus Project e Golfo Paradiso Whale Watching per identificare gli animali e comprendere se si tratti o meno dello stesso nucleo.

«Si sa poco in merito alla riproduzione della balenottera nel Mediterraneo – aggiunge Elena Fontanesi – i cuccioli nascono nel tardo periodo autunnale e sembra stiano con la mamma per circa 6 mesi, quindi il massimo sforzo di ricerca viene fatto tra la tarda primavera e l’estate. Quando si inizia a uscire in modo più sistematico in mare lo svezzamento sarebbe già stato completato, quindi ipotizziamo che si stiano separando dalle mamme in tempi più lunghi. Forse anche per motivi legati alle temperature delle acque, ma è solamente un’ipotesi. C’è anche chi pensa stiano accoppiati più a lungo, anche se è strano che in passato gli avvistamenti siano stati così rari. È difficile dare una spiegazione univoca. Sono animali dei quali conosciamo bene le abitudini alimentari, ad esempio sappiamo che il Mar Ligure per loro è importante come zona di foraggiamento nei mesi estivi, ma conosciamo poco delle loro dinamiche di riproduzione nel Mediterraneo. L’ipotesi è che si incontrino e si riproducano senza una zona di riferimento in particolare. Non è facile, sono animali molto elusivi».

Tra mamme con i cuccioli, famiglie di capodogli e orche qualcosa sta cambiando nel Mar Ligure? Ed è dovuto ai cambiamenti climatici? «Quello delle orche è stato un evento particolare, ma non lo ricondurrei a un cambiamento climatico – risponde Elena Fontanesi – l’ambiente è in continua evoluzione e come ricercatori cerchiamo di dare spiegazioni a pattern ricorrenti. L’importante è stare al passo e continuare il monitoraggio. Per i nuclei famigliari, invece, non escluderei che la loro presenza sia legata all’aumento delle temperature, c’è una risalita verso Nord di gruppi che un tempo erano considerati rari in queste acque. Ma al momento non siete una spiegazione che metta insieme tutti questi elemento differenti. Vero è che negli ultimi 10/15 anni sono nati molti più gruppi di ricerca e c’è stata anche tanta sensibilizzazione del pubblico. È più facile accorgersi di eventi particolari».

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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