«Oggi avvistamento d’eccezione per l’equipaggio di Goletta Verde!». Così inizia l’annuncio fatto sui social dell’incontro con una mamma capodoglio con il suo piccolo al largo di Lido Marini, in provincia di Lecce.
La storica imbarcazione di Legambiente quest’anno ha iniziato il suo viaggio lungo la penisola italiana per monitorare lo stato di salute delle acque marine e della costa il 30 giugno, partendo dalla Liguria con una campagna itinerante la cui nona tappa è in Puglia. Durante il viaggio sono stati già avvistati diversi animali, tra cui anche alcune tartarughe Caretta caretta e dei delfini.
La sera di domenica 23 luglio, invece, poco prima del tramonto, l’equipaggio ha avvistato a largo di Lecce un piccolo capodoglio (Physeter macrocephalus) nuotare al fianco della madre. L’emozionante incontro è stato ripreso con l’utilizzo del drone pilotato da Steven Salamone, membro dell’equipaggio di Goletta Verde, per non disturbare i due cetacei da vicino.
Proprio per evitare qualsiasi forma di disturbo o fastidio alla coppia di animali, durante l’avvistamento l’associazione ambientalista ha seguito tutte le indicazioni dell’Università di Siena con cui collabora da anni sul tema della tutela del Mediteranno e della lotta al marine litter.
L’avvistamento è stato poi segnalato anche sull’app Marine Ranger del progetto Life Delfi, ideata per monitorare la presenza dei cetacei nel Mediterraneo. Legambiente, infatti, ricorda che le segnalazioni e le osservazioni sono di fondamentale importanza per aiutare i ricercatori impegnati ad identificare le minacce e le aree di interazione con le attività antropiche per diversi mammiferi marini come delfini, balene e anche foche. Grazie a questo tipo di collaborazione, ad esempio, è possibile intervenire rapidamente in caso di emergenze come spiaggiamenti, animali feriti o intrappolati in reti, lenze e altri oggetti in plastica.
Ad oggi, il numero totale dei capodogli di tutto il mondo è sconosciuto, ma la specie è inserita nella lista della Iucn come vulnerabile. È difficile stimare il numero di questi cetacei perché sono presenti in tutti gli oceani del mondo e nel Mar Mediterraneo e passano molto tempo immersi in profondità, fino a oltre 2000 m per nutrirsi: gli scienziati ipotizzano una popolazione totale compresa tra i 200.000 e i 2.000.000 di individui.
I capodogli sono stati cacciati per diversi secoli per la carne, l'olio e lo spermaceti, ma oggi sono protetti quasi in tutto il mondo e i pescatori non catturano le creature di profondità di cui questi cetacei si nutrono. Nonostante il recupero delle popolazioni di animali così grandi richieda diversi anni, per via dei loro cicli riproduttivi lenti e dei lunghi tempi di gestazione, la prospettiva conservazionista del capodoglio è positiva e più brillante di quella di molte altre specie di balene in difficoltà.