Asinello albino cade in un pozzo all’Asinara: il video del salvataggio

Un puledrino di asino bianco è caduto in un pozzo sull’isola dell’Asinara, a nord della Sardegna. Il piccolo, di soli sette giorni di vita, è stato salvato e riportato alla madre grazie alla segnalazione di alcuni giovani turisti.

2 Agosto 2023
11:30
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Un puledrino di asino bianco, caduto in un pozzo, è stato salvato e restituito alla madre nell’isola dell’Asinara, a nord della Sardegna. Il piccolo, di sette giorni di vita, è stato recuperato grazie alla segnalazione di alcuni giovani turisti in visita all’isola che, nel corso della loro escursione, hanno sentito i lamenti del puledro provenire dal fondo della cavità, profonda cinque metri.

«Per fortuna i ragazzi ci hanno contattato appena lo hanno visto – racconta Giovannantonio Pilo, medico veterinario dell’Istituto zooprofilattico di Sassari, responsabile della salute del gruppo di asini bianchi e grigi presente sul territorio del Parco Nazionale dell’Asinara –, siamo intervenuti subito e lo abbiamo recuperato dal fondo della fornace. Dopo aver verificato che non avesse ferite o fratture, abbiano provveduto a riavvicinarlo alla mamma, che era rimasta ferma sul posto in attesa di eventi. L’operazione più difficile è stata proprio farlo accostare alla madre: non ci riuscivamo perché il puledrino seguiva solo me, e saremmo dovuti intervenire addormentando la mamma e mettendo in un box assieme lei e il puledro. Invece alla fine ce l’abbiamo fatta, così potrà essere completato lo svezzamento del piccolo, senza traumi per entrambe».

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Pochi giorni fa è stata salvata, curata e rimessa in libertà, anche un’altra asinella, che si era infettata gravemente a causa della puntura di una zecca e rischiava di morire. Sono circa 450 gli esemplari di asini autoctoni dell’isola, tra questi 120 sono di una razza rara, albina, la razza asinaria bianca, presente unicamente nella piccola isola del Nord della Sardegna e in alcune altre zone circoscritte della regione.

«Sia gli asini grigi, sia quelli bianchi, sono animali protetti e a rischio di estinzione, tutelate a livello comunitario, che vivono completamente libere e selvatiche, sulle quali vigiliamo con grande attenzione intervenendo solo nel caso abbiano necessità di cure: per incidenti imprevisti, come nel caso recentemente verificatosi, per eventuali ferite, che si procurano soprattutto nel periodo degli accoppiamenti, patologie o infestazioni parassitarie – spiega Pilo, che ne garantisce dal 2007 il loro benessere nel parco, ma è da vent’anni che segue questo prezioso animale nel suo ed altri allevamenti in Sardegna – Il loro mantello, oltre ad essere grigio e bianco, può anche presentare anomalie, variazioni cromatiche dello stesso grigio o tendenti al rosso, ma gli ‘atipici’ sono popolazioni importanti in ogni caso, in quanto in tutti i nuovi nati è sempre presente un patrimonio genetico che continua a rinnovare e produrre la razza albina, che altrimenti, per eccesso di consanguineità, potrebbe estinguersi».

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Eventuali possibili antagonisti delle specie, come capre e cinghiali, animali ‘alloctoni’ introdotti anni fa dalle guardie dell’ex carcere di massima sicurezza, vengono prelevati e allontanati dall’isola, e ad oggi l’unico pericolo per gli asini del parco rimane l’uomo: «Ogni estate per noi c’è un enorme lavoro per riuscire a tenere a bada l’invadenza dei turisti, che vogliono avvicinare e accarezzare gli animali, farsi le foto insieme a loro, mettere a cavallo il proprio bambino, e per raggiungere questo scopo danno loro da mangiare di tutto, ma non fanno il loro bene, in quanto si tratta di asini inselvatichiti che non devono essere foraggiati, perché hanno già il loro nutrimento nell’isola. Il fatto di "antropizzarli", rendendoli troppo vicini all’uomo, fa sì che poi vadano loro a cercare le persone. Va tutto bene sino a quando non diventano importuni, arrivando persino a mordere o a scalciare se non gli si dà il pezzo di pane. Questo è un danno anche per gli asini, in quanto siamo costretti a spostarli in zone dove non possono creare questi problemi».

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Gli asinelli non sono gli unici animali del Parco dell’Asinara curati e seguiti dal veterinario: «Dai mufloni presenti sull'isola che possono, come è successo, cadere in acqua, alla stenella spiaggiata e liberata a Le Saline di Stintino, ogni animale del parco deve essere aiutato in caso di necessità, e difeso dai turisti curiosi. Questo parco, dal punto di vista della biodiversità – conclude Pilo- rappresenta una grande ricchezza che va tutelata e salvaguardata sotto ogni aspetto».

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Daniela Scamuzzi
Giornalista
Sono giornalista professionista, vivo e lavoro tra Roma e la Sardegna, terra delle mie origini. Mi occupo da anni di salute, ecologia e welfare per agenzie di stampa, televisione, periodici. Amo la natura, sono vegetariana, credo e mi impegno per un mondo che finalmente impari a rispettare realmente la vita degli animali e la loro libertà.
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