Andare in viaggio con il proprio compagno animale non è più un problema. Sono sempre più numerose le destinazioni pet friendly e molte compagnie aeree e di navigazione ammettono animali a bordo. Per poter viaggiare all’estero dobbiamo essere però al corrente dei requisiti sanitari e documentali stabiliti per legge e indispensabili per essere accompagnati dai nostri animali durante le nostre avventure.
La normativa sanitaria
Le norme dell'Unione Europea disciplinano i requisiti per i viaggi con cani, gatti e furetti tra i 27 Paesi dell’UE, la Norvegia e l’Irlanda del Nord. Gli stessi requisiti sono previsti anche per i viaggi verso l'UE da un Paese extra UE.
La normativa di riferimento è rappresentata dal Regolamento UE 576/2013 e dal Regolamento UE 577/2013 che disciplinano quindi le movimentazioni non commerciali degli animali da compagnia tra i Paesi membri dell’Unione europea. Esse non riguardano invece i movimenti di animali destinati alla vendita o al trasferimento di proprietà, comprese le adozioni. Per questi casi esistono delle procedure previste per i movimenti a carattere commerciale.
I due Regolamenti sono essenziali per proteggere la salute pubblica e la salute animale, con particolare attenzione alla prevenzione della rabbia, e contribuiscono a contrastare i traffici illeciti di animali da compagnia, senza porre ostacoli non giustificati agli spostamenti all’estero della famiglia completa.
Requisiti documentali
Gli animali che viaggiano all’estero devono obbligatoriamente essere muniti di microchip, inoculato anteriormente alla data di somministrazione del vaccino antirabico. Il microchip permette la tracciabilità dell’animale in casi di smarrimento ed è inoltre un potente strumento di tracciabilità anche per la prevenzione del traffico illecito di animali.
Ogni singolo animale deve inoltre essere provvisto di un passaporto europeo per animali da compagnia in corso di validità se si viaggia all’interno dell’UE.
In caso, invece di viaggi verso un Paese Terzo, gli animali devono essere accompagnati da un certificato sanitario dell'UE.
Il passaporto europeo, in Italia, è rilasciato dai servizi veterinari dell’ASL su richiesta del proprietario, e solo a seguito della preventiva iscrizione dell’animale all'anagrafe nazionale. È un documento di forma tipografica standard ed è redatto in almeno una delle lingue ufficiali dello Stato membro di rilascio e in inglese.
Sul passaporto vengono riportati i dati anagrafici sia dell’animale che della persona, il numero del microchip, l’elenco di tutte le vaccinazioni effettuate e le visite mediche ed eventuali trattamenti contro il parassita Echinococco multilocularis.
Requisiti sanitari
Obbligatoria per qualunque viaggio all’estero è la somministrazione della vaccinazione per la rabbia che deve essere effettuata da un veterinario autorizzato che ne riporterà sul documento la data di inoculazione, sempre posteriore all’identificazione in anagrafe.
L’animale deve avere almeno dodici settimane d’età al momento della somministrazione del vaccino.
Il periodo di validità della vaccinazione inizia dal momento in cui si è sviluppata l’immunità protettiva, che corrisponde a non meno di ventuno giorni dal completamento del protocollo di vaccinazione e continua fino alla fine del periodo di immunità protettiva, entrambi stabiliti dal fabbricante.
Il periodo di validità della vaccinazione è indicato dal veterinario nella sezione corrispondente.
Tuttavia, ciascun Paese membro può autorizzare l’introduzione nel proprio territorio di cuccioli provenienti da altri Paesi membri di età inferiore alle 12 settimane e non vaccinati per la rabbia o che, seppur vaccinati e di età compresa tra le 12 e 16 settimane, non soddisfino ancora le condizioni di validità della vaccinazione.
Sul sito della Commissione europea alla pagina Movement of Pets (Dogs, Cats and Ferrets) – Young Animals sono consultabili le posizioni dei Paesi membri a tal riguardo.
Per viaggiare verso alcuni paesi, come Finlandia, Irlanda, Irlanda del Nord, Malta e Norvegia gli animali devono aver ricevuto il trattamento contro la tenia Echinococcus multilocularis, in quanto non affetti da questo parassita. I trattamenti per l’Echinococco multilocularis sono disciplinati dal Regolamento Delegato UE 2018/772 della Commissione del 21 novembre 2017.
Informiamoci e pensiamoci per tempo
In generale, quando decidiamo quindi di partire con i nostri compagni animali, è indispensabile informarci attentamente sui requisiti richiesti dal Paese.
Oltre ai requisiti documentali e sanitari, in alcuni Paesi europei è ad esempio vietato l'ingresso di esemplari di alcune razze canine ritenute pericolose dalle normative nazionali. Su questo argomento entreremo in dettaglio con un prossimo articolo.
In generale, a scopo precauzionale si raccomanda inoltre di iniziare le procedure con congruo anticipo rispetto alla data prevista per la partenza, considerato il tempo necessario per l’immunizzazione verso la rabbia e considerando che esse possono richiedere anche diverse settimane.