La plenaria di Strasburgo del Parlamento Europeo ha dato il via libera al Nature Restoration Law, il Regolamento sul ripristino della natura con il quale le istituzioni europee intendono gettare le basi per salvare animali, ecosistemi e persone dallo sfruttamento selvaggio dell'essere umano. La nuova legge, che deve ancora superare un'ulteriore fase negoziale, dovrà contribuire al raggiungimento degli impegni internazionali europei, in particolare rispetto all'accordo di Kunming-Montreal preso in occasione della Cop15 sulla sulla biodiversità.
Si tratta del primo ok ufficiale alla proposta cardine del Green Deal, un risultato storico raggiunto dopo mesi di incertezza e contrattazioni tra gli europarlamentari. Con 336 sì, 300 no e 13 astensioni il Parlamento europeo ha dato il via libera per il mandato negoziale sulla proposta di Regolamento.
L'ok è arrivato dopo che la richiesta di rigetto della proposta della Commissione, e presentata dal Partito popolare europeo (Ppe), era stata bocciata con 312 voti a favore, 324 contrari e 12 astensioni.
Ma a pesare in favore dell'approvazione sono stati proprio i voti del Ppe, il più numeroso e quindi strategico nelle decisioni della plenaria. Durante la precedenti sedute, il Ppe aveva negato il proprio sostegno alla proposta, difendendo gli interessi dei comparti produttivi legati all'agroalimentare, maggiormente coinvolti nello sfruttamento delle risorse ambientali e animali. Tuttavia, nel voto di oggi si è venuta a creare una frattura tra i componenti del gruppo tale da bocciare il rigetto e permettere poi l'approvazione del Regolamento.
Il presidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, ha sottolineato l'importanza di questo passo avanti: «È stato un voto cruciale per il futuro del Green Deal e per gli obiettivi di neutralità climatica», ha quindi aggiunto, riferendosi al Ppe: «Ora torniamo a negoziare e andiamo avanti per convincere anche chi non è ancora convito».
Se la maggioranza del Parlamento europeo non è mai stata tanto divisa, lo stesso non si può dirsi dei rappresentanti della maggioranza italiana a Strasburgo. Gli europarlamentari italiani dell'area di Destra e Centrodestra hanno infatti votato per dire no, così come i riformisti di Italia Viva e Azione.
È quindi caduta nel vuoto la richiesta rivolta da 28 associazioni al ministro dell'Ambiente italiano Gilberto Pichetto Fratin perché si schierasse a favore della proposta. Le ong di tutela animale e ambientale avevano chiesto al Ministro di mostrare un «appoggio convinto all’approvazione della Nature Restoration Law, che contribuirà ad arrestare la drammatica perdita di natura in Europa e allo stesso tempo porterà enormi benefici in molti importanti campi». Un appello non accolto da Pichetto Fratin, il quale durante il Consiglio Ue del 28 giugno ha preferito evidenziare i rischi della proposta per l'agricoltura e la pesca, e che è stato ribadito anche oggi dai colleghi di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega.
«Oggi al Parlamento europeo la maggioranza di governo, divisa su tutto in Italia, ha ritrovato la sua unità nel modo peggiore possibile, cioè provando ad affossare la legge per il ripristino della natura che vincola gli Stati membri a proteggere con misure concrete e misurabili la biodiversità e l'ambiente – hanno dichiarato i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Politiche Ue e Ambiente di Camera e Senato – oggi tutti sanno che le destre italiane di Meloni, Salvini e Tajani stanno dalla parte della lobby agro-industriale contraria ad ogni vincolo ambientale in nome del profitto».
Secondo il testo approvato, entro il 2030 l'Europa dovrà adottare misure di ripristino per almeno il 20% delle aree terrestri e marine, senza però necessariamente creare nuove aree protette. «Il ripristino dell'ecosistema è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e riduce i rischi per la sicurezza alimentare», si legge in una nota del Parlamento europeo. Quanto questo ripristino sarà efficace dipende però da come verranno condotti i negoziati per l'approvazione definitiva del testo.